21 Febbraio 2019

Matthäus: “Trapattoni è stato uno degli allenatori migliori che abbia mai avuto. Rigiocherei una partita in particolare”

Il calciatore tedesco ha vinto un pallone d'oro durante la sua permanenza a Milano

Quattro stagioni consecutive con la maglia dell’Inter per Lothar Matthäus. L’ex giocatore tedesco, 1988 al ’92 ha deliziato con le sue giocate tutto il popolo nerazzurro. Mai dimenticato dai tifosi, il centrocampista ricorda con nostalgia ma soprattutto gioia il periodo interista. Con la Beneamata ha, probabilmente, il miglior periodo della propria carriera. In quel periodo, infatti, vinse un campionato del Mondo con la sua Germania, alzò al cielo la supercoppa Italia, una coppa Uefa e si mise sul petto uno scudetto. Nel ’90 vinse anche il pallone d’Oro.

In occasione del matchday programme di Inter-Rapid Vienna, è stato scelto proprio Matthäus per l’intervista ad un grande ex nerazzurro. Si parla ovviamente di Coppa Uefa, quella vinta nel ’90: “Far parte di quella squadra per me è stato un divertimento e un grandissimo privilegio. Quando abbiamo sollevato la Coppa eravamo esaltati, felici per noi stessi e per i nostri tifosi. Loro ci davano sempre una spinta in più, e anche in quella partita contro il Rapid, benché fossimo al Bentegodi, abbiamo sentito un calore e una carica unici. Eravamo forti, ma soprattutto eravamo un gruppo fantastico: Zenga, Bergomi, Ferri, Berti e, naturalmente, i tre tedeschi Se penso a quei tre ragazzoni, sorrido. Trapattoni è stato uno degli allenatori migliori che abbia mai avuto: quei successi sono tutti suoi. Avevo un modo di allenare davvero inimitabile”.

Altra domanda dell’intervista relativa al pallone d’oro conquistato nel 1990: “Sollevarlo in casa è stato un brivido incredibile. Ricordo che lo stadio era pienissimo e il mio sorriso incantato. Condividere con i tifosi quel momento è stato fantastico: ogni giocatore gioca per i propri supporter, ma loro significano tantissimo per me. La partita che rigiocherei? E’ semplicissimo, la partita contro il Napoli del 1989. E la rigiocherei in continuazione. Non soltanto per il gol, ma per l’elettricità nell’aria. San Siro nei momenti decisivi è semplicemente fantastico e non ci sono parole per descriverlo”.

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