30 Gennaio 2016

MILAN-INTER, Mancini: «Éder ci può dare una grossa mano. Sono fiducioso, stiamo facendo bene e ci riprenderemo»

«Éder? È un giocatore diverso dagli altri attaccanti che abbiamo in rosa. Credo che possa essere utile e darci una mano e ritengo che anche le altre punte possano trarre benefici da questo. Di sicuro è un giocatore in più che ci può aiutare. Mihajlović lo ha avuto a disposizione, quindi sa che è un […]

«Éder? È un giocatore diverso dagli altri attaccanti che abbiamo in rosa. Credo che possa essere utile e darci una mano e ritengo che anche le altre punte possano trarre benefici da questo. Di sicuro è un giocatore in più che ci può aiutare. Mihajlović lo ha avuto a disposizione, quindi sa che è un giocatore con grandi qualità e, come ho detto prima, penso proprio che ci potrà essere utile perché ha caratteristiche, pregi e velocità che prima non avevamo perciò penso proprio che ci tornerà molto utile».

«Cosa può dare lui alla squadra? Mah, penso che si una grande chance per lui e un’occasione per noi di avere un giocatore un po’ diverso dagli altri attaccanti attualmente a disposizione.  Sicuramente ci potrà aiutare ma non si può nemmeno pensare che arrivi Éder e cambi di colpo tutto, d’emblée. Lui peraltro deve anche ambientarsi un po’ ma ha senza dubbio delle qualità importanti».

«Gennaio è un mese particolare per tutti a causa delle voci di mercato, non solo per noi. Credo che – come capita a tutte le squadre – ci siano lungo una stagione dei momenti di flessione, per vari motivi: noi non li avevamo mai avuti prima e ci è capitato adesso. Speriamo solo di uscirne in fretta. Abbiamo avuto la fortuna (e siamo anche stati bravi per questo) di essere in testa al campionato fino al sei gennaio; adesso son d’accordo con quanto detto da Handanović sul rimanere compatti perché non è successo niente di grave e il campionato è ancora lungo, si possono recuperare posizioni. L’unica strada è stare tranquillii e continuare a lavorare duro come abbiamo sempre fatto, anche perché è stato questo che ci ha portato a stare in una zona di classifica molto alta.
Premetto che la mia frase sul fatto che anche a cinquant’anni avrei segnato quell’occasione ho fatto una battuta, chiaramente. Anche se avrei segnato davvero [ride, NdR]. Voi giornalisti prendete sempre questo tipo di dichiarazioni come un attacco ai giocatori ma non c’è stato niente di male in quel che ho detto… Un giocatore gioca e sa perfettamente quando può dare di più, quando ha fatto ben o quando ha fatto male. Non c’è stato nulla di offensivo nei confronti di Mauro o nei confronti di qualcun altro, assolutamente. Noi abbiamo un ottimo rapporto, l’abbiamo sempre avuto e siamo sempre stati schietti l’un con l’altro, le cose ce le siamo sempre dette in faccia e quella di domenica è stata solo una battuta. Se voi poi decidete di riprendere solo quella frase io non posso stare dietro a questo genere di cose».

«La flessione di questo mese? Non è successo niente di grave. Qua sembra che sia successo chissà che cosa… Abbiamo attraversato un momento di flessione, purtroppo, in partite in cui non è che abbiamo meritato di perdere, come col Sassuolo o con la Lazio, o di pareggiare (col Carpi). Io non credo che possa capitare spesso e credo che sia la prima volta nella storia che succede a una squadra prima in classifica, in casa, di subire due o tre rigori in casa al 90’. Magari l’Inter non meritava di vincere, quel giorno, ma non meritava nemmeno di perdere. Sono giornate in cui non riesce ad andare tutto dritto e se va bene pareggi o, se va male, perdi. Penso che avessimo fatto abbastanza cose buone prima da poter comunque rimanere tra le prime quattro, che poi è il nostro obiettivo stagionale sin dall’inizio, cioè essere lì a un punto avanzato del campionato. Quindi non è che è successo niente di grave o non abbiamo più chance di rimanere quarti o non possiamo più rientrare nella lotta scudetto. Stiamo attraversando un momento di difficoltà com’è capitato anche ad altre squadre: la Juventus l’ha avuto all’inizio, il Napoli uguale… tutti hanno un momento di difficoltà durante la stagione, è impossibile rimanere perfettamente costanti per tutto il campionato. Ma noi abbiamo ancora tutte le possibilità per migliorare. Noi poi abbiamo cambiato sette/otto/nove giocatori quindi è chiaro che potevamo avere un po’ di difficoltà: non le abbiamo avute all’inizio, le stiamo avendo ora».

«Il derby è una partita importante ma non è decisiva. Capita in questo momento e vincendo il derby la squadra può ritrovare tranquillità, consapevolezza nonostante venga da settimane un po’ più difficili rispetto a due mesi fa ma questo è il vantaggio di giocare il derby. Fosse stata un’altra partita senza tutte le pressioni tipiche del derby magari l’avresti vinta e saresti andato avanti. Ma alla fine son sempre tre punti, che sono importanti perché ti consentono di accorciare dalle prime e rimanere lì, sapendo però che probabilmente il Milan sta meglio di noi in questo momento poi è chiaro che il derby è sempre aperto a ogni altro scenario possibile.
Éder più due esterni molto offensivi è fattibile? Mah, io penso che tutto sia possibile. Ci sta tutto.
Io sono abbastanza fiducioso. Mi dispiace di aver buttato punti in partite in cui avremmo meritato di più e sono fiducioso per il futuro, quindi io in questo momento non ho chiesto niente. Anche se abbiamo ceduto cinque giocatori. Noi abbiamo preso Éder perché abbiamo venduto Guarín, gli altri sono andati via in prestito e dunque non possiamo fare più niente sul mercato».

«Mihajlović fa battute sugli acquisti che facciamo? Fa un po’ troppe battute, ultimamente. Non capisco la nomea di quello che si fa comprare e vendere giocatori in continuazione, noi non potevamo far niente in questa sessione. Abbiamo preso Éder perché sono stati brevi a monetizzare sulla cessione di Guarín: lui ha voluto andare e abbiamo guadagnato qualche soldo lì, che poi abbiamo reinvestito sull’ex Samp. Poi sono andati via in prestito Ranocchia, Dodô, Montoya… Vidić ha deciso di ritirarsi. Tutto questo vuol dire che abbiamo anche ridotto la rosa, abbiamo molti giocatori in meno rispetto a quando abbiamo iniziato. In teoria dovremmo prenderne altri cinque [ride, NdA]. Al momento non possiamo fare niente, davvero.
Problemi con Thohir? Non è assolutamente vero. Io l’ho già detto, il presidente non è una persona che, se perde una partita si agita e non dorme la notte, come invece facciamo noi italiani… è una persona che sa che abbiamo una strada da seguire e che ci vorrà un po’ di tempo. Siamo soddisfatti di quanto fatto finora e poi è chiaro che noi siamo l’Inter e come tutte le grandi squadre dobbiamo sempre puntare al massimo. Ma, come ho sempre detto, noi abbiamo un ottimo rapporto».

«Perché ho scelto di rimpiazzare un centrocampista al posto che un difensore? Bisogna sempre pensare a cosa sia la cosa migliore da fare, uscendo Guarín la cosa logica era prendere un centrocampista. Ma purtroppo è da inizio stagione che fatichiamo a segnare, abbiamo questo piccolo problema, quindi avevamo bisogno di trovare un’opzione in più che ci aiutasse a risolvere questa questione, dunque abbiamo preferito andare su Éder. Lui poi è in grado di giocare in tutti i ruoli davanti e lo fa sempre abbastanza bene, per questo penso che possa dare una mano ai vari Jovetić, Icardi e Palacio. È una buona opzione per noi.
Noi dobbiamo cercare di far bene e vincere il derby senza pensare alle squadre che ci stanno dietro ma a colmare il gap con quelle davanti. Questo dev’essere il nostro obiettivo. Il rapporto Mihajlović-Balotelli? Io non posso rispondere a questa domanda».

«Se rimpiango i tempi del City in questo clima da Fair Play Finanziario? Allora, posto che io da sempre sono contrario al FPF, va anche detto che la Premier League fa entrate che il campionato italiano si sogna, purtroppo. Noi stiamo facendo un buon lavoro, io credo. Tutti quelli che pensano che per fare una squadra da vertice, per riportare l’Inter in alto, bastino sei o dieci mesi sbagliano. Per mettere insieme una squadra competitiva ci vuole tempo. Siamo felici di aver fatto quel che abbiamo fatto fino a oggi e siamo in linea con quello che era il nostro pensiero quando abbiamo cominciato.
Gnoukouri? Allora, per un ragazzo non giocare non è semplice e a volte era un po’ abbattuto. Però lui deve anche pensare che è arrivato in Serie A quando non se l’aspettava e a volte è più facile arrivarci in fretta che non rimanerci a lungo. Sicuramente potrà avere delle possibilità, è anche migliorato a livello di personalità, poi è chiaro che per un ragazzo sarebbe l’ideale giocare più spesso. Éder titolare domani? Ehehehehe. Non lo so, ieri era un po’ stanco visto l’andirivieni tra Milano e Genova. Valuterò, non lo so».

«Banega? Banega è un bravo giocatore del Siviglia, bravo e tecnico, che ha grande personalità e a fine anno si svincola [ridacchia, NdA]. Mi piace, sì.
Felipe Melo? È un giocatore esperto, che sa gestire tante situazioni, a volte sbaglia come tutti noi. Lo spogliatoio è sempre uguale, non si può pensare che due o tre cattivi risultati possano cambiare tutto. I ragazzi sono tranquilli e consapevoli che quanto fatto fino a oggi significa che son stati bravi. Magari nelle ultime settimane abbiamo fatto troppi errori, tutti, a partire da me per arrivare all’ultimo dei magazzinieri ma adesso dobbiamo tornare a fare qualcosa in più. Ma io non ho niente da ridire su quel che hanno fatto o quello che hanno detto i ragazzi, a volte si sbaglia ma succede a tutti, nella vita e nel lavoro».

«I cori contro di me a Torino dopo la vicenda con Sarri? Finché si può scherzare non c’è problema. Ho visto tutte le caricature che i tifosi del Napoli hanno fatto su di me e devo dire che sono fantastiche… Tra tanti anni, quando me le riguarderò, mi divertirò un sacco.
Perché faccio giocare Nagatomo? È un ragazzo serissimo, perfetto in allenamento anche quando non gioca, si può sempre fare affidamento su di lui in qualsiasi momento. Ha questa qualità enorme per un giocatore. Nagatomo sta facendo bene e potrebbe giocare anche domani, nel derby. Cosa mi aspetto da Nagatomo se dovesse giocare? Che difenda bene, benissimo, e magari faccia anche tre gol, se riesce. Se poi li fa davvero in Giappone gli fanno una statua. Beh, magari anche a Milano…
Eder esterno in 4-2-3-1? Mi sembra un po’ troppo, francamente, a meno che le condizioni non lo richiedano. In quel caso, essendo un ragazzo intelligente, penso possa farlo ma significherebbe privarlo di tutte le sue qualità offensive sacrificandolo in copertura, mi pare difficile. Nel 4-3-3 offensivo è perfetto.
Se i giornalisti possono vedere la rifinitura? Certo, potete vederla. Anche sabato prossimo, se volete [con sarcasmo, NdA]».