21 Marzo 2017

Moratti: “Mourinho professionista esemplare. Volle solamente Quaresma”

L'ex Presidente dell'Inter ha commentato l'avventura di Mourinho sulla panchina nerazzurra ed ha analizzato il portoghese sotto il punto di vista professionale

Moratti-Inter, 18 anni di passione: i 10 momenti più significativi
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France Football ha voluto intervistare gli uomini che hanno lavorato al fianco di José Mourinho, e tra di essi figura anche Massimo Moratti, storico Presidente dell’Inter che vinse moltissimo sotto la gestione del portoghese. La prima parte dell’intervista è un’analisi di Mou sotto il punto di vista professionale: “Mi interessai a lui ai tempi del Porto, quando lo vidi in conferenza stampa con loro. Accese dentro di me un sentimento di curiosità nei suoi confronti, questa fu la prima tappa in assoluto del mio rapporto con lui. Quando arrivò all’Inter poi mi resi conto di aver davanti un grandissimo professionista, penso sia il più grande professionista che ho incontrato in 20 anni di presidenza. In ogni cosa che fa, ci mette tutto l’ingegno del mondo: un esempio lampante sono le sue dichiarazioni, che sono sempre rilasciate al fine di trarre più benefici possibili da esse”.

Poi un’analisi della sua avventura sotto l’ombra del Duomo di Milano: “Nonostante sia rimasto solamente due stagioni da noi, penso di poter affermare con sicurezza che lui abbia reincarnato alla perfezione l’animo interista, come fece 50 anni fa Helenio Herrera. Ha saputo legare in maniera incredibile con la tifoseria, trascinandola verso i successi che ha avuto. Volle fortemente Quaresma: ammetto che è stato l’allenatore che mi ha chiesto meno giocatori di tutti, ma con il portoghese insistette moltissimo. Era convinto che potesse cambiare la struttura della squadra. Poi è andata come tutti sappiamo, e da lì i giocatori che voleva li concordava con l’area tecnica, senza esercitare alcuna pressione su di me, e questa è una cosa che ho apprezzato molto”.

Chiosa finale sul suo passaggio al Real Madrid dopo l’esperienza nerazzurra: “Già dopo il primo anno il club spagnolo lo voleva portare al Bernabeu. Io gli dissi che se avesse voluto andare, era libero di farlo. Ma non prese bene queste mie parole…La sua partenza ci ha lasciato comunque in dono un Triplete, ed è una cosa grandiosa”.

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