14 Aprile 2017

Pellegrini: “Il derby cinese non mi sorprende. Fidiamoci di Berlusconi e Zhang”

L'imprenditore italiano è stato il Presidente del club nerazzurro per 11 anni, dal 1984 al 1995, quando poi cedette la società a Massimo Moratti
intervista pellegrini

Ernesto Pellegrini è un nome che i tifosi nerazzurri ricorderanno benissimo: l’imprenditore italiano infatti fu il Presidente della Beneamata per 11 stagioni, dal 1984 al 1995. Il suo successore fu Massimo Moratti, che insieme all’Inter riuscì a conquistare numerosissimi e prestigiosissimi trofei. L’ex Presidente nerazzurro ha concesso un’intervista a Il giornale, durante la quale ha toccato vari temi.

PASSAGGIO DI CONSEGNE – “Lasciai l’Inter perché sul piano aziendale e personale non stavo passando un buon momento. Da quando cedetti la società, non andai più allo stadio per 10 anni, mi sentivo come se fossi stato ‘tradito’ dalla donna che amavo. Però Moratti non mi rubò in alcun modo l’Inter, io ero stanco di quel ruolo e di quell’impegno”

POTENZE ECONOMICHE ESTERE – Berlusconi dice che oramai è impossibile competere con gli imprenditori stranieri? Al mio tempo questo problema non era impellente, io non abbandonai per questo. In quegli anni il calcio non era ai livelli di oggi. Moratti mi disse che io riuscì a lasciare la società in ottime condizioni. Adesso c’è chi addirittura riesce a guadagnarci con il calcio, in questo senso la Juventus è un bell’esempio da seguire, anche se per raggiungere certi obiettivi servono gli uomini adatti…Il primo Derby tutto cinese non mi sorprende, a Milano gli imprenditori di un certo livello ci sono ancora, ma non si vogliono esporre”

FUTURO MILANESE – “Per l’Inter vedo un futuro roseo: ho conosciuto Zhang ed è un imprenditore solido e disponibile, sta lavorando per farci tornare grande e di lui c’è da fidarsi. Per quanto riguarda i cinesi del Milan devo dire che sinceramente non conosco nessuno dei nomi che faranno parte della nuova società, ma sono sicuro che Berlusconi non avrebbe mai lasciato la propria squadra in mano a gente che non sappia amministrarla al meglio”

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