20 Marzo 2017

Perisic e Banega: croce e delizia di quest’Inter

I due devono cercare di dare continuità alle loro prestazioni

Prima delizia e poi croce di queste ultime partite con l’Inter, Ever Banega e Ivan Perisic sono come un ago della bilancia che non si riesce mai a tarare. Il loro rendimento oscilla in maniera tanto spettacolare quanto preoccupante ed il destino di questa stagione passerà inevitabilmente dalle loro prestazioni:

BANEGA – “Ever ha segnato 4 gol nelle due partite precedenti la trasferta di Torino. Ma basta appoggiare lo sguardo qualche riga sotto il riassunto della stagione per notare che l’argentino arrivava da due ingressi tardivi contro Roma e Bologna dopo essere stato assente dai tabellini per quasi un mese dopo la trasferta di Palermo. Stefano Pioli sa benissimo che le sue caratteristiche tecniche sono di primissimo livello anche per il campionato italiano. Ma è altrettanto consapevole che Banega inizia a perdere lucidità quando la fisicità avversaria diventa opprimente. I tempi di gioco sono il pezzo di forte della casa, ma deve poterne avere. Sabato pomeriggio, alle spalle di Icardi, c’era un gran traffico. Sinisa Mihajlovic gli ha messo intorno un sacco di attenzioni costringendolo ad affrettare le decisioni e di conseguenza a sbagliare troppi passaggi. Quando il numero è diventato troppo grande, lo ha tolto”.

PERISIC – “Meno luccicante e più spartano, ma altrettanto di spessore è Perisic. Visto quello che ha buttato sabato pomeriggio contro il Torino sembrava che i 9 gol segnati in campionato appartenessero a un altro Ivan. Da «Terribile» a «Tenerone». Versione poco gradita specie se si arriva a metà marzo in condizioni di non poter sbagliare più nulla per sperare ancora in un terzo posto che garantirebbe il playoff di Champions. Perisic ha cestinato tre occasioni enormi negli ultimi 15’ chiedendo anche scusa ai tifosi nerazzurri al termine della partita. Un gesto apprezzato dal popolo interista che comunque ha applaudito l’esterno per il gran lavoro svolto nelle due fasi. Perisic è l’uomo delle grandi sfide, colui che decide partite importanti o comunque delicate. Giusto per ricordare, ha segnato la doppietta decisiva a Udine, il pareggio finale contro il Milan e il gol che ha piegato la Juventus al Meazza. Ma è anche quello che si fa prendere dall’agonismo e solletica l’umore dell’arbitro Rizzoli (espulso) e quello che a Napoli, a Bergamo contro l’Atalanta e a Reggio Emilia contro il Sassuolo evapora in campo”.

(La Gazzetta dello Sport)

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