22 Aprile 2017

Pioli: “Il nostro problema? Ci sciogliamo alla prima difficoltà”

Le parole di Stefano Pioli al termine della partita tra Fiorentina e Inter, finita malissimo per i portacolori del Biscione

Come prima conseguenza della disfatta del Franchi, Stefano Pioli si presenta con notevole ritardo di fronte alle domande delle emittenti private che aspettano le sue dichiarazioni ma riesce a soddisfare le curiosità delle varie televisioni.

A Mediaset Premium, il tecnico nerazzurro è chiamato a rispondere a chi gli chiede prima di tutto della riunione con la squadra nello spogliatoio: “Dopo il secondo tempo era inevitabile fare delle valutazioni, dovevamo per forza. E capire perché è successo quel che successo. Purtroppo quella vista nel secondo tempo non può essere la mia squadra, non può essere la squadra che ha fatto bene fino a domenica scorsa, al di là del risultato finale del derby e di come siamo stati raggiunti all’ultimo secondo. Avevamo giocato con una certa compattezza, un certo spirito, certe posizioni sul campo. Oggi l’abbiamo fatto solo per 45′ contro un avversario di buona qualità, durante una partita equilibrata. Poi è arrivato un black out inspiegabile e questo significa solo che dobbiamo lavorare meglio. Abbiamo ancora cinque partite e dobbiamo dare quello che abbiamo e finire il campionato nel miglior momento possibile. La partita di stasera è troppo brutta per essere vera“.

Se mi sento in discussione? Io cerco sempre e solo di dare il massimo così come ho fatto dal primo giorno che sono arrivato qua e come farò fino all’ultimo. Sono responsabile della brutta prestazione di stasera così come degli ultimi risultati, così come lo sono anche i miei giocatori. Cosa è successo alla mia Inter? Sicuramente non abbiamo messo nelle nostre prestazioni quelle qualità, quell’atteggiamento mentale, quella qualità tecnica, quella continuità che serve per poi vincere le partite difficili che ci sono nel campionato italiano. Abbiamo commesso errori che fino  a un mese fa non ci appartenevano e l’atteggiamento mentale ci è venuto a mancare dopo la sconfitta con la Sampdoria, l’abbiamo un po’ pagata perché abbiamo visto svanire il sogno di raggiungere il terzo posto. Ciò però non toglie che siamo l’Inter e non possiamo produrre prestazioni come quella vista stasera nel secondo tempo. Abbiamo toccato il fondo e abbiamo ancora cinque partite per far vedere che non siamo quelli di oggi e assolutamente dobbiamo lavorare meglio e ottenere risultati diversi. Il mio futuro? Chi pensa che l’incertezza mi disturbi non mi conosce bene. Ripeto: la mia volontà e la mia concentrazione sono solo sul lavoro e sul presente anche se sono perfettamente consapevole che nel calcio può cambiare tutto in un attimo e che sono i risultati a essere decisivi. Un mese fa ero un ottimo allenatore e adesso i giudizi saranno diversi, probabilmente. Però abbiamo cinque partite per recuperare la credibilità che abbiamo buttato via col secondo tempo di stasera“.

Come penso di fare affinché si possa risalire la china psicologicamente? Cercherò di motivare e stimolare i miei ragazzi ricordando loro che apparteniamo a una società prestigiosa e che il campionato non è finito stasera anche se abbiamo messo in campo la peggior prestazione della stagione e che dobbiamo dimostrare che abbiamo altri valori e altre qualità, così come dovremo dimostrare di dover mettere in campo un altro tipo di partite per finire al meglio la stagione“.

Perché si vedono sempre due Inter diverse tra primo e secondo tempo? Eh, è proprio questo il nostro problema in questo preciso momento. Anche oggi siamo stati in partita per 45′, giocando come i nostri avversari, subendo ma anche creando, e poi siamo andati in confusione. Purtroppo non abbiamo saputo reagire al momento di difficoltà. Le squadre solide riescono a stare compatte e e a superare le avversità del momento per poi vincere la gara mentre noi alle prime difficoltà ci facciamo più piccoli ed è questo l’ostacolo che adesso dobbiamo superare“.

Pioli non si nasconde nemmeno quando arriva il turno di Sky: “Non ci sono giustificazioni, abbiamo avuto un blackout inspiegabile dopo un primo tempo all’altezza contro un avversario di qualità. In questo momento non sappiamo reagire e nelle difficoltà diventiamo piccoli piccoli. Dobbiamo sicuramente voltare pagina, abbiamo cinque partite per dimostrare che non siamo quelli del secondo tempo di stasera e quelli dell’ultimo periodo. Abbiamo il dovere di tenere alto il nome della società“.

Dobbiamo lavorare meglio. Credevo di aver toccato tutti i tasti giusti, invece significa che settimana prossima dovrò riprenderla ancora meglio. Avevamo impostato la partita per cercare di non far uscire i nostri mediani sul loro primo giro-palla. Nel primo tempo tutto sommato siamo riusciti abbastanza bene, poi quando i mediani non sono bene in posizione possono uscire solo i difensori centrali. Siamo stati poco compatti e ci siamo fatti prendere troppo facilmente. Ripeto, non sappiamo reagire alle difficoltà. Dobbiamo trovare rimedio a questo, perché se ci sono difficoltà non vuole dire che devi buttare via le prestazioni“.

Negli ultimi quattro risultati negativi dove non siamo riusciti a vincere, non abbiamo mai preso gol con squadra schierata, oggi purtroppo abbiamo preso dei gol con squadra schierata, con giocatori esperti che devono riconoscere certe situazioni. Il problema è quando smetti di essere squadra e stasera non lo siamo stati nei primi 30′ del secondo tempo. Società vicina? L’ho detto anche ieri che le società si giudicano soprattutto nei momenti delicati della stagione che arrivano per tutti e io devo dire che la società ha manifestato sempre grande sostegno e supporto nei miei confronti. Dobbiamo continuare a lavorare, mancano ancora cinque partite“.

Voci sul futuro? Sinceramente non lo so, queste voci non hanno condizionato il mio lavoro. Non dimentichiamoci che comunque, anche se dirlo oggi ha poco significato, domenica scorsa stavamo vincendo una partita importante, quindi non significa che le motivazioni non ci sono. Se abbiamo queste lacune qua significa che dobbiamo stare attenti a commettere meno errori. È bastato un mese per tornare indietro rispetto a tutto il lavoro positivo che è stato fatto, quindi può bastare un mese per riguadagnare posizioni e terreno. Come ultima cosa, vorrei ricordare Michele Scarponi perché sono un appassionato di ciclismo ed era una persona ed un campione molto generoso. Volevo ricordarlo ed abbracciare i suoi cari“.

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