2 Maggio 2018

Rafinha: “Icardi mi ha spiegato com’è l’Inter. I tifosi? Mi hanno colpito molto, mi fanno sentire a casa”

Il centrocampista brasiliano ha parlato di sé nella puntata odierna di Drive Inter

Nel consueto appuntamento con la rubrica Drive Inter di InterTV il protagonista di oggi è stato Rafinha, centrocampista del Barcellona attualmente in prestito all’Inter con diritto di riscatto. Il brasiliano, diventato subito un beniamino del tifo nerazzurro, ha raccontato del suo arrivo in quel di Milano, del suo passato calcistico e non e del rapporto che ha costruito con i suoi compagni di squadra: “I miei amici mi chiamano Rafa o Rafael, ma tutti mi conoscono come Rafinha. In Brasile è un nome affettuoso, da piccolo mi chiamavano cosi e ho deciso che sarebbe stato il mio nome sulla maglietta. Ultimamente stavo pensando di cambiarlo ma farlo sarebbe comunque strano…”.

Le parole di Rafinha ad InterTV nel corso di Drive Inter

BAMBINO – “Ho iniziato da portiere quando mio padre mi portava agli allenamenti, mio fratello tirava e quindi io paravo ed eravamo complementari. Mio padre ci ha tramandato la passione per il calcio, vengo da una famiglia di sportivi e siamo cresciuti in un ambiente sportivo. Il mio primo ricordo? Gli allenamenti di mio padre, durante le partite mi piaceva più giocare che guardarlo, nel calcio a 5 giocavo come calciatore di linea anche se poi a 11 ho iniziato come portiere”.

FRATELLO – “Siamo molto orgogliosi di lui, gioca in una grandissima squadra, sono contento per lui e gli auguro il meglio”.

NAZIONALE – “Lui ha iniziato a giocare nella spagna il mio sogno però era giocare nel Brasile, era un sogno che dovevo rincorrere a tutti i costi, ho preso la decisione con il cuore e sono anche orgoglioso della sua”.

ITALIA – “Il calcio italiano è conosciuto in tutto il mondo, molto tattico, mio padre mi ha consigliato di adattarmi rapidamente per fare meno fatica, mi ha dato molti consigli”.

RUOLO – “È sempre stato il centrocampista, al giorno d’oggi il calcio è rapido e se stai bene fisicamente è meglio ti aiuta ad essere rapido”.

SOCIAL – “Li uso, ti fanno mantenere i contatti con molte persone. La foto con papà? Per me la famiglia è tutto, mio padre e mia madre ci hanno cresciuto con molto affetto. Anche loro hanno Instagram e per me è un modo di dimostrare il mio amore per loro. Non mi piacciono molto i selfie, a volte con gli amici li faccio ma non ne posto molti”.

ICARDI – “L’ho conosciuto quando eravamo 15enni a Las Palamas, nella cantera del Barcellona. Abbiamo la stessa età, ci siamo divertiti molto. Lotteremo per conquistare la Champions League”.

TIFOSI – “Mi ha colpito molto l’affetto che hanno per me, qui mi sento a casa anche se sono 3 mesi che sono qui. In Spagna anche è cosi ma qui mi hanno trattato benissimo fin dal primo momento, nel Barcellona ho giocato tre anni ma qui si vive il calcio in maniera particolare, mi ricorda il Brasile”.

MICK  JAGGER – “La foto con lui? Sono un fanatico della musica, è stato il mio sogno, ascolto il rock. Non sono potuto andare al suo concerto però l’ho incontrato. Per me i Rolling Stones sono fantastici e lui è una persona umile e speciale”.

COMPAGNI – “Conoscevo già Mauro che mi ha spiegato come funziona l’Inter, le strutture, con lui ho un rapporto particolare. Ho legato con i brasiliani, con Cancelo, mi trovo bene sia con i brasiliani che con gli altri sudamericani, parlo spagnolo con Borja Valero e inglese con slovacchi e croati”.

SORPRESA – “Dico di esser stato fortunato ad arrivare il un momento negativo per l’Inter perché posso intravedere il positivo, il nostro è un grande spogliatoio e dal punto di vista calcistico mi fido molto di questo gruppo”.

SPALLETTI – “Con lui un buon rapporto fin dalle prime chiamate, è uno diretto, dice quello che pensa e mi piacciono le persone cosi”.

INTER – “Ho scelto l’Inter per il progetto che mi hanno spiegato, volevano facessi parte di questo progetto, ho visto partite e pensavo che avrei potuto avere un ruolo in questo gruppo, per questo sono venuto”.

TEMPO LIBERO – “Suono spesso la chitarra, sono molto esigente con me stesso, mi piace il cinema, passeggiare, conoscere le zone non turistiche di Milano, quelle che conoscono i milanesi. Con il bel tempo i Navigli sono splendidi. Leggo molto, mi piacciono le autobiografie, Dalbert mi ha prestato un libro di Jackson, mi piace moltissimo. La moda? Sì, mi piace, in Italia si vestono tutti molto bene”.

SCUOLA – “Se andavo bene? Normale. Facevo un po’ fatica a concentrarmi, guardavo spesso fuori dalla finestra mi piaceva la storia”.

DA GRANDE – “Se non avessi fatto il calciatore? Musicista, ma anche il poliziotto. Però volevo fare qualcosa nel mondo della musica o dello sport”.

CASA – “Non mi piace guardare il calcio, preferisco giocarlo. Solitamente non guardavo le mie partite, ora invece ho iniziato ad analizzarle. Non che prima non lo facessi, però lo faccio per migliorarmi”.

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