3 Aprile 2017

Samuel: “Penso che Icardi andrà in nazionale. A Pioli ho chiesto una sola cosa…”

Lunga intervista concessa da Walter Samuel ad El Grafico, nella quale l'ex difensore ha parlato anche di Pioli ed Icardi
intervista samuel

Walter Samuel, storico difensore dell’Inter del triplete, ha parlato in una lunga intervista nella quale ha toccato diversi argomenti, soprattutto riguardanti il suo ritorno all’Inter nello staff di Pioli.

Ecco alcuni estratti dell’intervista presente su El Grafico:

INGRESSO NELLO STAFF DELL’INTER – “Sono stato un mese a svolgere il lavoro di scouting e quando andò via De Boer arrivò Pioli. Lui venne a sapere che lavoravo per il club e decise di inserirmi nel gruppo. Non ci conoscevamo di persona, ho solo giocato contro le squadre che allenava. Quando ci siamo incontrati gli chiesi se la decisione fosse stata presa da lui e mi rispose di sì. Mi presi qualche giorno per decidere, dopo 20 anni di calcio volevo un po’ di tranquillità ma analizzando la cosa accettai dato che si trattava di un’occasione irrinunciabile. In quel momento la squadra non passava un bel periodo ma aveva un buon gruppo e mi interessava farne parte. Mi sono inserito poco a poco, all’inizio è stato un po’ stano visto che ancora ci sono miei ex compagni ma per fortuna le cose hanno iniziato a girare bene”.

CASO ICARDI-ARGENTINA“Mauro all’Inter si allena bene e non ho nulla di speciale per decidere su di lui. Non sono suo amico perché siamo di due generazioni diverse, però lo vedo come un gran professionista ed è il capitano della squadra. La Nazionale ha attaccanti molto buoni però penso che sì, gli verrà data una possibilità. Dentro l’area è un grande attaccante e sta migliorando anche nei movimenti fuori dall’area, l’allenatore sta insistendo proprio su questo, sul partecipare di più al gioco di squadra”.

ULTIMO ANNO DI CALCIO GIOCATO – “Il mio ritiro è stato molto molto emozionante. Il Basilea mi ha preparato una sorpresa e ha invitato tre amici che sono spuntati di colpo sul campo: Nicolas Burdisso, Emerson e Lucho Bergonzi, un amico di sempre. Non sapevo nulla, mia moglie ha fatto da complice, così improvvisamente li ho visti e mi ha scappata qualche lacrima. Non mi era mai capitato. Ho sentito anche un sollievo nell’aver dato il massimo fino all’ultimo, mi faceva male tutto. Come mai non ho chiuso in Argentina? Abbiamo avuto qualche colloquio informale, ma non se ne è fatto nulla. Il Boca e il Newell’s erano gli unici due club nei quali avevo giocato, ma Diego Milito aveva insistito perché andassi al Racing, mi diede un contatto ma lo ringraziai dicendogli di no. Il Newell’s è il club nel quale ho iniziato e il Boca quello in cui ho vinto, sono stato campione due volte, non avevo l’ossessione di tornare al Boca anche se non mi sarebbe dispiaciuto giocare qualche partita in più alla Bombonera. Da bambino ero molto tifoso, sono ancora pieno di riviste e giornali per casa”.

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