21 Marzo 2017

Sconcerti: “Il dato più importante della Serie A è il ritorno dell’Inter”

L'autorevole giornalista è confortato dal ritorno in auge dei nerazzurri

“Il dato più importante del nostro calcio in questa stagione è il ritorno dell’Inter”. A dirlo è Mario Sconcerti che, dalle pagine del Corriere della Sera, rivela la sua soddisfazione per questo risultato raggiunto dai nerazzurri, aggiungendo però che: “Non è un dato tecnico, non parlo di tattiche o di scudetti. Parlo di una porta che si chiude su dieci anni di calcio diverso e torna a riaprirsi su un calcio che è sempre stato. È un ritorno che riguarda l’Inter ma anche i suoi avversari, praticamente tutto il nostro calcio. Non conta se l’Inter andrà in Champions adesso, la squadra è ancora in costruzione. Conta che sia tornata la società e che la squadra ne abbia assorbito la forza e la ricchezza. Sarà molto più difficile adesso sbagliare, non completarsi. Per vincere qualche volta bisogna essere competitivi sempre. L’Inter d’ora in avanti lo sarà, è questo che intendo per ritorno. Perché parlo di una svolta per tutti? Perché il ritorno dell’Inter chiude le conseguenze che risalgono a Calciopoli, undici anni fa. Da quella storia la Juve uscì con danni economici enormi e rimase non competitiva per cinque anni. Vinse tutto l’Inter, ma per vincere nel momento di assenza dell’avversario Moratti finì con l’esaurirsi. Scomparve anche l’Inter. L’altro protagonista storico, Berlusconi, implodeva nel frattempo in tutta la sua galassia. Senza Calciopoli l’andamento del nostro calcio di vertice sarebbe stato molto più ordinato, impossibile prevederlo seriamente, forse si sarebbe solo impoverito con più calma, senza quelle accelerazioni che lo hanno travolto e cambiato. Il cambiamento è venuto soprattutto da due società, Roma e Napoli, divenute ricche con coraggio nel momento delle difficoltà di Juve-Inter-Milan. Una buona regola del calcio dice che quando hai storicamente un avversario più forte, devi preparare la tua squadra per quando quella dell’avversario invecchierà. Il problema del calcio in Italia è che di avversari storici ce ne sono tre per tutti, cioè troppi per concedere invecchiamenti. Quando capitano sono assorbiti all’interno del trio. Questa è stata la grande novità degli ultimi dieci anni, che per cinque stagioni è mancata la Juve e nelle altre cinque sono mancate Inter e Milan. Era la vera occasione per Roma e Napoli, ma non è stata sfruttata. E ora si sente sul confine un grande movimento di convogli che riportano il passato. Sono state grandi Roma e Napoli, hanno fatto in pochi anni nove secondi posti in due, ma non hanno determinato, si sono fermate a un passo. Se il ritorno dell’Inter segna davvero il ritorno della normalità, il problema sarà prima di tutto loro. Dovranno capire se hanno ancora energia, cioè soldi. Perché questo è il punto: ora è di nuovo una guerra tra molto ricchi”.

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