29 Febbraio 2016

Sconcerti: “Non c’è logica né di squadra né di società”

All’indomani della pesante sconfitta maturata per l’Inter allo Juventus Stadium, Mario Sconcerti, dalle pagine del Corriere della Sera, attacca senza mezzi termini l’operato di Roberto Mancini e della società. IL GIOCO – “Quello che colpisce nell’Inter è la vaghezza del progetto. Stimo molto Mancini, ma da tempo non si capisce dove voglia andare. In realtà l’Inter […]

All’indomani della pesante sconfitta maturata per l’Inter allo Juventus Stadium, Mario Sconcerti, dalle pagine del Corriere della Sera, attacca senza mezzi termini l’operato di Roberto Mancini e della società.

IL GIOCO – “Quello che colpisce nell’Inter è la vaghezza del progetto. Stimo molto Mancini, ma da tempo non si capisce dove voglia andare. In realtà l’Inter gioca come una squadra di seconda fascia, di cui peraltro ha da tempo i numeri, si appoggia agli avversari per avere una sintesi di gioco che da sola non trova. Nel frattempo sono stati banalizzati giocatori creduti decisivi, tutti bravissimi un giorno prima di arrivare e tutti dimenticati perché trovati colpevoli di un fuoco che non riusciva a crescere”.

LA SOCIETA’ – “A oggi il fallimento del progetto Inter è molto doloroso, ma soprattutto è molto costoso. Non c’è logica né di squadra né di società, è un Mancini allo sbaraglio contro tutti che si traduce in uno svilimento della classifica e del patrimonio.  Eppure l’Inter è incompleta, in parte sbagliata, ma non così ovvia. C’è qualcosa di più in giocatori che lo stesso Mancini ha giudicato fondamentali fino a un attimo prima di averli”.

MANCINI – “C’è nel progetto come un’ assenza snob, come se niente fosse mai all’altezza del tecnico. Questo è stato credibile, perfino fascinoso, per oltre un anno. Ora comincia a essere sospetto. È tempo che cambi anche Mancini. Un tecnico non è bravo di per se stesso, è bravo se fa giocar bene la sua squadra. E l’Inter gioca male. Per risolvere il problema, bisogna farci entrare per forza anche Mancini”.