13 Marzo 2018

Lo strano sfogo di Spalletti: perchè adesso all’Inter viene meno la qualità?

Le dichiarazioni del tecnico di Certaldo, nel post partita contro il Napoli, sono arrivate un po' a sorpresa

Uno sfogo sorprendente, al termine di una partita che forse avrebbe meritato commenti più generosi. Le dichiarazioni sulla mancanza di qualità in rosa, pronunciate da Luciano Spalletti al termine di Inter-Napoli, risultano tutt’ora difficilmente interpretabili. Semplice strategia sulle avversarie? Stimolo per i calciatori? Reale presa di coscienza delle difficoltà di qualificarsi in Champions League? Insomma, gli interrogativi di certo non mancano.

La Gazzetta dello Sport, sulle pagine dell’edizione di oggi, ha cercato in qualche modo di ricostruire l’accaduto e darne spiegazione. Luciano da Certaldo, infatti, sin dall’inizio del campionato ha sempre difeso i suoi ragazzi, parlando di qualità tecniche e morali adeguate a riportare il club nell’Europa che conta. E se fossero bugie a fin di bene in assenza di un mercato all’altezza? Okay, ci potrebbe stare, ma allora perché rivelare il bluff in piena bagarre, con l’obiettivo ancora possibile? In molti pensano che si tratti di ‘Maniavantismo’. Per altri, la necessità di dare invece una energica scossa all’ambiente, con l’intento di esorcizzare la clamorosa rimonta milanista. Più preoccupante e meno credibile, sarebbe l’ipotesi di uno Spalletti pronto ad alzare bandiera bianca nei confronti delle romane o del Milan. In ogni modo, di discutibile c’è sicuramente la tempistica. In un colpo solo Spalletti rischia appunto di minare i rapporti con lo spogliatoio, la società (che non l’ha presa benissimo) e almeno parte dei tifosi.

A gennaio fu la proprietà per prima a definire questa rosa come adeguata per il raggiungimento degli obiettivi, che invece anche agli occhi di un semplice appassionato aveva mostrato crepe preoccupanti già a dicembre, sia dal punto di vista tecnico sia a livello di personalità. E a inizio 2018 fu colpevolmente ignorato il deciso e a tratti ‘rumoroso’ allarme lanciato più volte sul mercato, sia dal d.t. Suning Sabatini e dal d.s. nerazzurro Ausilio, che avevano predisposto un piano di rinforzi low cost da regalare alla squadra. E se anche Spalletti avesse alzato la voce in quegli ultimi convulsi giorni di mercato? In caso affermativo, la dichiarazione di domenica notte avrebbe un minimo di logica, altrimenti ci sarebbe probabilmente parecchio da discutere fra le mura di corso Vittorio Emanuele.

Ieri, ad Empoli, il tecnico di Certaldo ha saggiamente smorzato toni e considerazioni personali. In questi giorni ad Appiano servirà comunque una solida presenza societaria per debellare sul nascere eventuali ‘virus’ sull’asse staff tecnico-spogliatoio. Massimo Moratti ha suggerito di andare incontro alla famiglia Zhang, aiutarla a capire filosofia, comportamenti e trappole del calcio italiano. Ebbene, secondo la gazza, è forse arrivato il momento che da Nanchino individuino alla svelta un uomo forte, italiano e competente, non un ‘signorsì’ per intenderci. Uno a cui affidare anche buona parte della straordinaria amministrazione in sede politica e di mercato: in casa ci sarebbe già Walter Sabatini… Le attuali grandi d’Italia hanno ruoli chiari e decisamente operativi ai vertici societari: Marotta alla Juventus, De Laurentiis in prima persona al Napoli, Monchi e Baldissoni alla Roma, Lotito e Tare alla Lazio, nello stesso Milan la parola di Fassone è legge. Durante il Galà per i 110 anni dell’Inter, gli occhi e le dichiarazioni di Steven Zhang hanno evidenziato sincero amore per il club nerazzurro, ora però è necessario un concreto salto di qualità culturale, Suning deve entrare definitivamente in sintonia con il calcio milanese e italiano in generale. E in questo senso sì che sarebbe prezioso un faccia a faccia costante con la famiglia Moratti.

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