2 Novembre 2018

Stankovic: “Brozovic ora ha cambiato marcia, ha la fiducia di tutti. Ecco in cosa siamo simili”

Il centrocampista croato è diventato il perno fondamentale dello scacchiere tattico di Luciano Spalletti

Dejan Stankovic, ex centrocampista nerazzurro, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport per analizzare l’attuale momento di forma di Marcelo Brozovic: il centrocampista croato in questa prima parte di stagione ha confermato di essere quel giocatore ammirato nella parte finale della scorsa stagione con l’Inter e nel Mondiale russo con la propria Nazionale.

La stagione di Brozovic –Gli sta riuscendo tutto. Detta i tempi, dà ritmo, è sicuro. Ha cambiato marcia, non ha più gli alti e bassi di due anni fa, lo vedi che se anche sbaglia un passaggio non è un problema, riprova la volta dopo. Ha la fiducia di tutti intorno, dei compagni e dei tifosi, questo lo spinge anche a sperimentare cose diverse. Per carità, non carichiamolo di troppe pressioni. Però ora tutta la squadra gli ruota attorno”.

Il cambio di marcia –È la maturità, non lo capisci mica prima, capita all’improvviso. Lui, per esempio, ha impiegato più tempo di me. A volte basta anche solo trovare l’allenatore giusto o compagni di squadra di cui fidarti. Prima Brozovic giocava da interno, lo chiamavo ‘la zanzara’ perché correva dappertutto, andava a pressare ovunque. Sono d’accordo con Spalletti, faceva “troppo”. Ora non è più zanzara. È la dogana, sta in mezzo tutto passa da lui”.

Il paragone –Anch’io ho cambiato diversi ruoli a centrocampo. Ma con José (Mourinho, ndr) ero lì in mezzo. Siamo simili in una cosa: non abbiamo paura di provare giocate difficili, ci vuole carattere. Ma io fisicamente ero più potente, quindi contrastavo con meno problemi. E avevo un calcio più lungo del suo”.

Dove migliorare“Sì, nella tranquillità, nel non perdere la testa se una cosa non va. Per la verità è un processo già in corso. Consiglierei soprattutto questo: sta vivendo un picco di rendimento. Ora deve memorizzare quanto imparato in questi mesi. E non pensare di essere arrivato. Crescerà ancora, a patto di non dimenticare gli insegnamenti che lo hanno portato al top. È sulla strada giusta, visto il derby? In altri tempi avrebbe chiesto il cambio…e invece quando stai bene, vai oltre il problema muscolare e giochi un secondo tempo alla grande”.

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