19 Febbraio 2018

Suning assente, mercato bloccato e si spezza anche il legame con i tifosi

Le ultime vicende in casa Inter hanno stravolto l'ambiente e fatto arrabbiare i tifosi
assemblea soci

48 punti, come lo scorso anno, in 25 partite e solo 9 raccolti nelle ultime 10. Come riporta La Gazzetta dello Sport, questa sera, l’Inter potrebbe ritrovarsi per la prima volta in questa stagione fuori dalla zona Champions, qualora la Lazio dovesse battere il Verona. La Serie A non concede stop e in corso Vittorio Emanuele cominciano ad essere assegnate le prime colpe. Suning è il primo indiziato sin dall’estate: strategia economica poco chiara in sede di mercato e taglio al budget improvviso a cantiere ancora aperto.

L’errore più grave, però, è stato fatto a gennaio quando si è deciso di non sistemare la rosa con il riemergere delle lacune. I proclami sono stati tanti e suonano molto stonati, nonostante il muro alzato a Sabatini e Ausilio che erano riusciti a bloccare dei nomi, nonostante il blocco del mercato. Clamorosi gli stop al trasferimento di Ramires e Texeira, dello Jiangsu Suning, altra squadra del colosso cinese.

L’allarme lanciato in società è quello di non riuscire a raggiungere la Champions League, ma Zhang pensava che andasse bene così. Un fallimento europeo, adesso, potrebbe essere non solo un danno economico, ma anche d’immagine. Intanto, si sta spezzando anche il legame con i tifosi, loro che si sono sempre fatti trovare pronti con oltre 50.000 spettatori a partita. I tifosi nerazzurri hanno l’impressione di essere in basso nelle gerarchie aziendali di Suning. L’ultima volta di Jindong Zhang a Milano risale al 18 settembre 2016 in occasione di Inter-Juventus 2-1.

Il figlio, Steven. è fisso a Milano, ma non ha ancora le caratteristiche di un dirigente come Marotta, Monchi, De Laurentiis, Lotito e Tare. Anche la normale amministrazione deve passare da Nanchino che, di solito, si muove molto lentamente. I nerazzurri hanno bisogno di trovare il Marotta dell’Inter che potrebbe essere individuato in Sabatini che, però, è stato spesso solo contro tutti. Anche Spalletti ha dovuto bacchettare Gardini, Sabatini e Ausilio davanti alle telecamere: “Devo suggerire al presidente di formare un’altra squadra con i nomi di mercato che escono tutti i giorni. Ma questa squadra la allenerebbero i dirigenti, io di certo no, a me interessano i giocatori che già ci sono, devo anzi proteggerli. Da qui in avanti prenderemo provvedimenti, perché se voi giornalisti fate certi nomi qualcuno ve li darà, per cui parlerò con il presidente“.

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