9 Novembre 2015

L’importanza dell’alimentazione nei professionisti del calcio

Che nel calcio moderno la prestanza atletica e la cura maniacale del corpo facciano la differenza non è un segreto: se campioni del calibro di Javier Zanetti hanno giocato per anni ad alti livelli senza mai aver problemi fisici un motivo ci sarà. Quando si parla della cura del fisico di un atleta non ci riferiamo strettamente all’allenamento: […]

Che nel calcio moderno la prestanza atletica e la cura maniacale del corpo facciano la differenza non è un segreto: se campioni del calibro di Javier Zanetti hanno giocato per anni ad alti livelli senza mai aver problemi fisici un motivo ci sarà.
Quando si parla della cura del fisico di un atleta non ci riferiamo strettamente all’allenamento: uno sportivo modello cura il proprio fisico a partire dall’alimentazione. Di seguito riporteremo alcuni casi di giocatori professionisti che seguono alcune diete particolari.

  1. La dieta di Totti – La maggior parte dei calciatori a livello agonistico sostengono una dieta corretta: prendiamo come esempio il capitano della Roma Francesco Totti che da anni segue le linee guida del professore Michele Gemignani, coordinatore dello staff sanitario della Roma. A Trigoria i giocatori osservano criteri rigorosi, dalla composizione dei pasti agli orari (si cerca di mangiare sempre alla stessa ora): la prima regola vieta dolci e bevande alcoliche. Non è una dieta dissociata, ma carboidrati e proteine vanno bene insieme solo se si fa grande attenzione alle quantità: solo 80 grammi di pasta con 140 grammi di proteine, meglio se pesce o carni bianche.
  2. Pondrelli e il reintegro dei carboidrati – Difficile dimenticarsi di Giuseppe Pondrelli, fedelissimo preparatore dello staff di Mazzarri noto per non lasciare nulla al caso, nemmeno quando si parla di alimentazione. Famosissime sono le sue “pastasciuttate” direttamente negli spogliatoi nel post partita per recuperare carboidra­ti immediatamente dopo lo sforzo. Durante la preparazione Pondrelli imponeva il consumo di frutta fresca dopo ogni allena­mento e di verdure a volontà nei menù giornalieri.
  3. Le prugne di Nagatomo – Il segreto del terzino nipponico e delle sue infinite galoppate lungo la fascia è tutto naturale e risponde al nome di “umeboshi“, le famose prugne (ume) salate della salute. Nagatomo stesso racconta sul suo blog personale che le prugne (che fa arrivare dal Giappone a Milano in quantità industriali) sono ricche di acido citrico e lo aiutano a smaltire la stanchezza.
  4. Il centrifugato di Milan Lab – Anche in casa rossonera troviamo una particolarità che riguarda l’alimentazione: i nutrizionisti di casa Milan consigliano ai giocatori di bere centrifugati di frutta e verdura fatti al momento durante l’intero arco della giornata.

E gli integratori? – I calciatori professionisti si sottopongono a esami del sangue una volta ogni mese e mezzo e in base ai risultati studiano con i nutrizionisti della staff tecnico quali integratori assumere per andare a colmare le carenze emerse. Per gli sportivi che praticano il calcio a livello amatoriale sono consigliati dei multivitaminici di qualità (facilmente reperibili su nutripower.it) da assumere durante i pasti per favorirne l’assimilazione da parte dell’organismo.