28 Aprile 2015

Udinese-Inter 1-2, le pagelle: luce Hernanes, affondano Vidic e Medel

Udinese-Inter, le pagelle del match HANDANOVIC 5.5 Presidia bene l’area nel primo tempo, sul gol nulla può. Assiste per larghi tratti, ma in un finale in cui la difesa ha bisogno di sicurezza esce due volte a vuoto, fortunatamente senza conseguenze. D’AMBROSIO 6.5  Moto perpetuo e continua spina nel fianco per almeno 70 minuti. Decisivo nel finale quando evita di fatto il pareggio dell’Udinese VIDIC 5 Buon primo tempo, male nella ripresa. Si fa mandare al bar da Di Natale e poi non si riprende più, andando anche in confusione nel finale. Un passo indietro. FELIPE 5.5 Concentrato nel primo tempo, più fragile nella ripresa in cui sembra vulnerabile in ogni azione. SANTON 5.5 Non è al 100% e si vede. Primo tempo contratto, più propositivo nella ripresa. Dietro, però, balla anche lui alla fine MEDEL 5 Paradossalmente gioca molto meglio con la superiorità numerica. Nel secondo tempo Allan se lo mangia vivo. GUARIN 5.5 Conferma di non essere nel miglior stato di forma. Copre a tratti, ma alla fine fa soprattutto confusione.  Cerca il riscatto col tiro da fuori, ma Kernezis su di lui c’è. (dal 64′ PODOLSKI 6 Un gol capolavoro a un minuto dall’ingresso e una miriade di palloni persi.) KOVACIC 5.5 Va a corrente alternata, sicuramente meglio in copertura. Sembra diventato più bravo a fare scivolate che a fare dribbling perchè quando nel finale deve mettere il pallone in cassaforte, non ne tiene uno. Si guadagna però il rigore del vantaggio. HERNANES 6.5 Primo tempo da grande giocatore: 3 occasioni, un’ammonizione e un’espulsione provocata. Praticamente non pervenuto nel secondo tempo, ma rimane il migliore dei suoi) (89′ GNOUKOURI SV) PALACIO 5.5 Molto vivace nel primo tempo, quasi sciagurato nel secondo quando sbaglia gol a ripetizione. ICARDI 6 Gioca soprattutto per la squadra, si muove tanto e non riesce a concludere molto. Perfetto dal dischetto per il gol che lo rende capocannoniere in provvisoria coabitazione con Tevez.   MANCINI 6 La formazione sembra l’unica possibile e nel primo tempo l’Inter se la gioca con personalità. Azzecca il cambio di Podolski, ma assiste anche a una squadra che rischia di sgretolarsi in doppia superiorità numerica. La situazione è migliorata, ma non ancora stabile.