23 Ottobre 2016

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Atalanta-Inter

Vincere al di sopra di tutto: questo è il motto per i nerazzurri alla nona giornata di un campionato finora deludente. Di fronte a Medel e compagni ci saranno gli orobici guidati dall'ex Gasperini, autentica bestia nera per l'Inter.
intervista brozovic

IL PRESENTE

IL PRESENTE – Un cambio di rotta lampante: dopo la vittoria contro il Crotone, l’Atalanta ha messo da parte i timori dimostrati nelle prime giornate di campionato e ha affinato i suoi meccanismi in fase difensiva e in fase offensiva. Petagna, centravanti di scuola Milan, pare aver definitivamente soffiato il posto all’altro ex rossonero Paloschi e a Pinilla, e si è dimostrato un chiaro frutto lavoro di Gasperini, a cui sono bastate quattro partite per ristabilire nuove e insospettabili gerarchie: sono entrati in pianta stabile nell’undici titolare, infatti, anche Berisha e i giovanissimi Caldara, terzo difensore di destra, e Gagliardini, che ben si destreggia accanto a Freuler e Kessiè, di certo non due veterani. Panchine in serie per Sportiello, Zukanovic, Stendardo, Grassi e D’Alessandro, che a inizio stagione dovevano costituire l’ossatura della squadra. Il 3-5-2 rappresenta un variazione sul tema classico del 3-4-3 gasperiniano, ma evidentemente la spinta sulle fasce di Dramè e di Conti e gli inserimenti delle mezzali riescono a dare più equilibrio soprattutto in fase di coperture preventive e di posizionamento non appena si perde il pallone.
Se per l’Atalanta possiamo parlare di calcio vero, di finezze tattiche o di gerarchie sorprendenti, non altrettanto possiamo fare per l’Inter. Per gli uomini di De Boer il discorso verte ancora su una identità da trovare. Contro il Southampton, i nerazzurri hanno giocato probabilmente la peggiore partita stagionale escludendo quella contro l’Hapoel, ma sono riusciti nell’impresa di portare i tre punti grazie soprattutto a un Handanovic che di umano ha avuto ben poco. In conferenza stampa De Boer ha rivelato di voler pensare solo al risultato e poco al gioco, dimostrandosi perfettamente calato nella realtà italiana. Passo indietro nel gioco – mai mirabolante comunque – e passo in avanti in classifica, dunque? Ad oggi, tutti gli interisti firmerebbero.

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