21 Agosto 2016

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Chievo-Inter

La prima giornata di campionato vedrà i nerazzurri impegnati sul campo del Chievo di Maran, che viene da un'ottima annata. E' il debutto ufficiale per De Boer, Banega e Candreva, ma potrebbe essere la partita di addio di Brozovic.
intervista ranocchia

IL PRESENTE

IL PRESENTE – L’estate 2016 doveva essere quella della definitiva consacrazione della nuova Inter targata Suning: organigramma societario rinnovato, nuovi capitali da immettere direttamente nel mercato per colmare il gap con le squadre che hanno preceduto i nerazzurri nella passata stagione, un tecnico “esperto” di Inter, gran parte della rosa confermata e nessun pezzo pregiato ceduto. Le fantastiche premesse hanno però lasciato il passo a turbolenze inaspettate. La prima ha accompagnato i nerazzurri dal primo giorno di storia della nuova proprietà: tanto si è scritto e tanto si è detto, ma anche a noi semplici cronisti e appassionati non è dato conoscere con certezza i retroscena e i dettagli che hanno portato all’allontanamento di Roberto Mancini a poco più di quindici giorni dall’inizio del campionato. Il suo posto è ora occupato dalla grande promessa Frank De Boer, il quale, dopo aver dettato legge in Olanda per un lustro, è chiamato a confermarsi e a spiccare il volo in uno dei campionati più difficili del mondo. L’altra turbolenza pare essere stata superata, anche ses ulla questione, fino a che non si avranno certezze, ci teniamo a mantenere una posizione neutrale: non spetta a noi, in questo momento, emettere sentenze su quanto sia giusto o meno rifiutare una presunta offerta di oltre 60 milioni per un giocatore, Icardi, pagato 10 milioni tre anni fa e, anzi, sottostare alle richieste del suo agente, in cerca di un ulteriore rinnovo (a un anno dal precedente).

Nello stesso tempo Ausilio ha provato a lavorare al meglio delle sue possibilità e ha piazzato i colpi Banega, a parametro zero, Candreva, Erkin e Ansaldi: se per i due terzini parliamo di giocatori che non sembrano essere in grado di fare la differenza a lungo termine, per l’ex Siviglia e l’ex Lazio il discorso è diverso. L’argentino è stato decisivo in ogni squadra in cui ha giocato e rappresenta il profilo ideale che cercava lo staff tecnico per facilitare i compiti in fase di impostazione; l’ala della Nazionale italiana, invece, approda in un top club nel pieno della maturità e dopo un ottimo Europeo, ed è destinato a formare con Perisic e Icardi un tridente che nulla ha da invidiare a quello delle dirette concorrenti per la Champions League, obiettivo da centrare senza se e senza ma.

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