23 Maggio 2015

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Genoa-Inter

Genoa-Inter è una delle sfide più longeve del calcio italiano, ma molto raramente ha avuto un?importanza pari a quella del match che si giocherà questa sera alle 20.45: a Marassi le due compagini si giocano l’accesso alla prossima Europa League (anche se è molto probabile che, qualora i rossoblu dovessero confermare la sesta piazza, l’Uefa non concederà la licenza per giocare le coppe). Gasperini ha un motivo in più per arrivare all’obiettivo, ovvero dare uno schiaffo morale alla società che quattro anni fa lo licenziò dopo sole tre giornate di campionato: farlo vincendo proprio lo scontro diretto in casa a due giornate dalla fine dei giochi avrebbe ancora più gusto. Mancini non ci sta e per questo vara una formazione con grande propulsione offensiva con due terzini di spinta (data l’indisponibilità di Vidic, Juan Jesus scala al centro).

LA STORIA – 64 volte Genoa-Inter, di cui la prima il 3 aprile del 1910: un netto 4-0 a favore dei liguri non spense i sogni scudetto per i nerazzurri di Virgilio Fossati, che tre settimane dopo trionfarono nello spareggio tricolore con la Pro Vercelli. 24 sono le vittorie dei padroni di casa, a fronte di 22 pareggi e 18 successi ospiti, l’ultimo dei quali risale al 13 dicembre del 2011 (gol di Nagatomo). L’ultima volta che i rossoblu sono andati a punti risale invece a poco più di un anno fa, quando Antonelli siglò l’unico gol del match a dieci minuti dal termine. La gara conta in totale 188 reti, di cui 81 interiste e 107 genoane, a testimonianza del fatto che c’è una media di 3 gol a partita.

IL PRESENTE – Come già accennato, potenzialmente il Genoa rischia di arrivare in Europa: l’ultima volta fu proprio con lo stesso Gasperini nel 2009, quando un Grifone imbottito di giocatori di classe e di esperienza, tra cui Thiago Motta e Milito, arrivò a pari punti con la Fiorentina ma si vide sfuggire la qualificazione in Champions League per via dello svantaggio negli scontri diretti; fu dunque Europa League. Questo Genoa ha un giocatore di livello sicuramente superiore come Perotti (quest’oggi assente per infortunio) e ha visto nello sbocciare di talenti come Iago Falque e Niang, troppo sottovalutati dalle società in cui sono cresciuti, la vera forza per poter sperare nell’obiettivo europeo. A ciò bisogna aggiungere l’energia e il dinamismo di giocatori come Edenilson, Kucka e Rincon e la versatilità di Bertolacci, abile sia in fase di interdizione che in fase offensiva. L’Inter, dal canto suo, ha dimostrato tutti i suoi limiti nel match contro la Juventus e, a conti fatti, non meriterebbe nemmeno l’ingresso in Europa League, ma la mediocrità delle concorrenti tiene a galla la banda Mancini.

LE FORMAZIONI – Il tecnico di Jesi deve fare a meno di Vidic, Podolski e Guarin oltre agli infortunati storici Jonathan e Dodò: al centro della difesa, davanti ad Handanovic e di fianco a Ranocchia, torna Juan Jesus; sulle due corsie difensive troveranno spazio D’Ambrosio e Nagatomo, con Santon relegato alla panchina; a centrocampo confermato il trio Brozovic-Medel-Kovacic, che sembra poter trovare la sua dimensione nella posizione di mezzala; in avanti Hernanes, al rientro dalla squalifica, suggerirà per Palacio e Icardi. Anche Gasperini ha delle defezioni importanti, come quelle di Niang e Borriello, ma si affida alla sorpresa Pavoletti e alla buona vena di Lestienne. In porta c’è Perin; la classica difesa a tre è composta da Roncaglia, Burdisso e De Maio; Edenilson  e Rincon saranno i cursori, con la certezza Bertolacci e Kucka centrali; in avanti all’estro di Iago saranno affiancati Lestienne e il già citato ex attaccante del Sassuolo.

di Gianluigi Valente