24 Settembre 2017

Juric in conferenza: “Noi sfortunati, l’Inter può lottare per il vertice”

Il tecnico dei rossoblù ha analizzato la partita appena conclusa con l'Inter, incontrando i giornalisti dopo la gara

Al termine dell’incontro tra InterGenoa, l’allenatore del Grifone, Ivan Juric, si è presentato in conferenza stampa per discutere con i cronisti della partita andata in scena al “Meazza” e vinta 1-0 dai nerazzurri.

Di seguito le sue parole:

“Penso che si sta creando un’identità come nella gara col Chievo. Oggi abbiamo fatto una buona gara, potevamo anche vincere perché abbiamo creato tante occasioni. Magari sul primo angolo c’era un netto fallo su Cofie. Laxalt ha avuto un problema al ginocchio, ma è normale quando si fanno 3 partite in una settimana. Mi sembra un periodo negativo a causa della sfortuna. Dobbiamo uscirne mentalmente. Dall’inizio di quest’anno penso che quando recupereremo alcuni giocatori infortunati ci toglieremo delle soddisfazioni. Dispiace che ogni volta veniamo puniti al primo errore. La mia sensazione è che quando saremo al completo vinceremo partite come quella di oggi. Migliore è un ragazzo che si allena molto bene. Non spreca le sue opportunità perché si allena sempre con intensità. Taarabt e Omeonga hanno fatto un’ottima partita.

Noi vogliamo marcare in modo stretto gli avversari, Omeonga è stato bravo ad attaccare gli spazi dietro Borja Valero. Penso che Galabinov debba allenarsi meglio, quando stimolato ha fatto molto bene. Gioca troppo spalle alla porta, mi aspettavo di più da lui. Ha un fisico che ci permette di giocare con palle lunghe. Lui doveva darmi un segnale diverso quando ho scelto Pellegri al suo posto.

“Sampdoria davanti a noi? Vedremo alla fine dell’anno, so che Giampaolo lavora bene e mi piace come persona. La squadra è ottima, sono convinto che quando noi saremo tosti saremo competitivi.

Risposta a PassioneInter.com: “L’Inter è una squadra che può lottare per il vertice, è molto seria. Dipende da loro quanto cresceranno, ma si vede che Spalletti ha dato il suo gioco. Non è facile trovare tanti punti deboli grazie alla sua organizzazione”.

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