18 Ottobre 2015

Inter-Juventus, i top & flop: Medel è ovunque, Jovetic detta legge. Male Icardi e…

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Approfondendo le pagelle di Inter-Juventus, è possibile individuare i tre migliori e i tre peggiori della gara, per quanto riguarda i giocatori in maglia nerazzurra, i “top & flop” dell’Inter.

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I FLOP

Davide Santon – Nonostante le incursioni juventine sulla sua fascia siano poche (chiedere a Juan Jesus quanto sia stato impegnato sull’altra fascia), sembra in affanno su Pogba ed Evra, pur cavandosela in qualche modo. Incerto nella gestione del pallone in uscita dall’area e poco propositivo offensivamente, salvo qualche occasione nel primo tempo. Non una partita scandalosa, ma l’italiano è sicuramente tra i peggiori in campo.

Mauro Icardi – Non si può dire che manchino impegno e voglia di essere importante per la squadra, e qui la fascia da capitano trova la sua giustificazione Quanto al campo e ai movimenti, sembra spaesato e avulso dalla manovra: risente probabilmente di meccanismi sugli esterni ancora da assimilare, tanto che poi lo si vede in fascia a mettere un cross per Perišić. Infine, sembra ancora lontana l’intesa con Stevan Jovetić.

Fredy Guarín – Lasciato in panchina in favore di Brozović, entra sì con determinazione, ma non riesce ad incidere, sprecando energie quasi a vuoto. Anche nel suo caso, si notano grinta e voglia di spaccare la partita, ma ciò non basta per poter definire il suo apporto come un contributo utile alla partita. Se Brozović è quello del primo tempo, il Giaguaro potrebbe fargli posto più spesso.

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I TOP

Gary Medel – Se lo metti in difesa, tappa ogni buco e non fa passare nulla; spostandolo a centrocampo, l’effetto è lo stesso ma qualche metro più avanti. L’accoppiata con Felipe Melo funziona e potrebbe essere riproposta. Prestazioni come queste giustificano il continuo impiego da parte di Mancini e il perché in Cile sia l’idolo nazionale. Fondamentale e da esempio per quanto si impegna.

Stevan Jovetić – Regge il peso d’attacco sulle sue gambe, tornate meno fragili dall’esperienza a Manchester. Quando accelera, l’impressione è che sia imprendibile e che sappia esattamente se lo spazio tra lui e il giocatore successivo sia abbastanza per i vari tipi di giocata. Tiene bene la palla, trova triangoli interessati e dimostra facilità di tiro da fuori area. Il rischio, ammirando queste prestazioni, è di diventarne dipendenti. Il gioco sviluppato sugli esterni, con Perišić, Ljajic e Biabiany, potrebbe essere una soluzione interessante e necessaria.

João Miranda – Ricostituita la coppia con Murillo, il brasiliano si trova a suo agio e gestisce con la sicurezza che lo caratterizza. Bravissimo tanto nell’uno contro uno quanto sulle palle alte. Avrebbe potuto trasformare la bella partita in una prestazione perfetta se, in occasione di un calcio d’angolo nel secondo tempo, avesse continuato il movimento sul secondo palo, si sarebbe trovato un pallone da spingere in rete, causa svirgolata di Morata e conseguente liscio di tutti gli uomini in area. Peccato.