6 Maggio 2012

Milito e Maicon fanno piangere il Milan: il derby è sempre nerazzurro!

Una grandissima Inter stende il Milan e regala il 28esimo scudetto alla Juventus.

MILANO – Un’Inter in formato super batte i cugini rossoneri grazie ad una prestazione a diro poco perfetta. Al 14′ i nerazzurri passano in vantaggio con Milito che insacca il suo primo gol sfruttando l’assist, forse involontario, di Walter Samuel.

Il Milan prova a reagire in cerca del pareggio, che arriva al minuto 44 con il capocannoniere della massima serie, Zlatan Ibrahimovic, che trasforma un rigore palesemente inventato da Rizzoli.

Il primo tempo finisce in parità ma i nerazzurri hanno da recriminare per il rigore regalato al Milan e per un gol fantasma non convalidato: al 32esimo su un corner di Sneijder, Cambiasso spizza di testa una palla che Abbiati para quando il pallone ha varcato la linea di porta.

La ripresa vede i rossoneri in vantaggio dopo pochi istanti: Boateng finta per Ibrahimovic che salta Lucio e Maicon e fredda Julio Cesar riaprendo la corsa scudetto. 2-1. L’Inter non molla e a testa bassa prova a recuperare un match che per ampi tratti è stato nelle mani degli uomini di Stramaccioni. Al 7′ della seconda frazione di gara Milito viene affossato in area da Abate: il Principe fredda Amelia dal dischetto e riporta in equilibrio il Derby della Madonnina.

Non è finita perchè ancora una volta l’Inter si procura un calcio di rigore: questa volta è Nesta che prende il pallone con la mano deviando una girata di testa di Pazzini, subentrato a Riccardo Alvarez. Dal dischetto è ancora Milito che per la seconda volta supera Amelia e firma il gol del sorpasso. 3-2.

Al 39′ Stramaccioni decide di mandare in campo Cordoba, alla sua ultima presenza da calciatore nerazzurro: il pubblico di San Siro dedica al colombiano la meritata ovazione. Manca poco alla fine del match e le speranze scudetto rossonere sono definitivamente cancellate da Maicon che con un destro da 30 metri trova il sette alla destra di Amelia: un eurogol che chiude qui il discorso scudetto ma che apre all’Inter di Stramaccioni un futuro roseo e ricco di speranza.