23 Marzo 2014

Pagelle Inter-Atalanta: bene D’Ambrosio, squadra pienamente sufficiente ma sfortunata

di Gianluigi Valente

Pagelle Inter-Atalanta: Icardi segna un gran gol, ma sbaglia il 2-1 decisivo. Bene D’Ambrosio e Guarin.

L’Inter perde in casa con l’Atalanta nonostante una buona prestazione. Ecco le nostre pagelle:

HANDANOVIC: 6,5 – Se il match non si sblocca in apertura il merito è tutto del portiere sloveno, che sfodera un paio di interventi decisivi su Stendardo e Cigarini. Nulla può sul primo gol di Bonaventura, sfortunato sul secondo. Per il resto ordinaria amministrazione. SICURO.

CAMPAGNARO: 5,5 – La sua gara, oltre a essere macchiata dal timido colpo di testa a metà campo con cui regala palla a Moralez nell’azione dello svantaggio, è poco intraprendente: infatti sale poco palla al piede e per questo tiene bassa la linea dei difensori anche in fase di possesso. PIGRETTO.

KOVACIC (dall’82’): s.v. 

RANOCCHIA 6,5 – Puntualissimo per tutto il match, il difensore nerazzurro è protagonista di diversi notevole interventi su Denis e Moralez. Sembra un altro giocatore rispetto a quello di qualche settimana fa, o meglio, lo è. RITROVATO.

ROLANDO: 6 – Rendimento perfettamente in linea con quello degli ultimi due mesi per il centrale ex Napoli. ATTENTO

JONATHAN: 6 – Il suo compito, oggi, è anche di controllare le discese e i tagli di Bonaventura; anche per questo in fase offensiva è meno incisivo del solito e sembra non volersi sbilanciare in giocate rischiose. Dopo il gol del pareggio di Icardi prende coraggio e gioca una partita più propositiva, ma la dormita sul gol dell’1-2 è decisiva, così come la traversa colpita. SFORTUNATO.

GUARIN: 6,5 – Le prime tre conclusioni verso la porta di Consigli sono proprio del colombiano; preso atto di non avere una grande precisione, Fredy prova a mettersi al servizio della squadra e diventa assist-man. Un’altra partita di corsa, grinta e quantità per la mezzala, elemento di cui questa Inter non può più fare a meno. TIGRE.

CAMBIASSO: 6 – E’ la solita cerniera in fase difensiva, ma i centrocampisti avversari lo marcano stretto ogni volta che i nerazzurri impostano la manovra. Mazzarri, perciò, lo fa uscire quando capisce che al suo posto c’è bisogno di qualcuno che tocchi il pallone più velocemente. DI GHIACCIO.

ALVAREZ (dal 61′): 5,5 – Il mister lo inserisce probabilmente per sfruttare le sue capacità in progressione ma l’argentino non si fa trovare prontissimo in questo senso. Piuttosto prova a tirare da fuori o a mettere in mezzo palloni che non trovano mai un destinatario. PRECIPITOSO.

HERNANES: 6 – Quando ha la sfera fra i piedi mette in mostra la sua classe cristallina. Il tutto è associato a una grande voglia di proporsi e di essere l’uomo in più, ma man mano il suo talento viene oscurato dai muscoli dei compagni, dato che i suoi sono ancora poco tonici. Gioca il secondo tempo da mediano. VORREI MA NON POSSO.

D’AMBROSIO: 6,5 – Il ragazzo dimostra di avere corsa e impeto, ma anche intelligenza a livello tattico: gioca sempre molto alto e costringe il terzino avversario a non scendere mai. Nel secondo tempo, prima di uscire sfinito per Nagatomo, continua a spingere e non fa rimpiangere il giapponese. SEMPRE PIU’ SU’.

NAGATOMO (dal 71′): 6 – Il suo contributo è in linea con quanto ci si aspettava. Pronto in fase difensiva, insidioso in quella offensiva. L’unica pecca è quel tentato assist allo scadere, con la porta e pochi metri. BRAVO COMUNQUE.

ICARDI: 5,5 – Dopo un inizio in sordina, alla seconda occasione Maurito non sbaglia e punisce Consigli. Per il resto non partecipa tantissimo alla manovra, ed è un po’ sfortunato sul palo al 90esimo. VIPERA.

PALACIO: 5,5 – Quest’oggi fa il lavoro sporco attorno a Icardi, tanto che in area si vede pochissimo. Non è brillantissimo come nelle ultime due uscite, ma è anche sfortunato per il colpo di testa sul palo. STANCO.

MAZZARRI: 6- – La sua prima mossa rischiosa da quando siede sulla panchina nerazzurra giunge alle 16.20 di questo pomeriggio: fuori un mediano puro di rottura come Cambiasso per mettere dentro un fantasista come Alvarez. Ma il troppo storpia: la sua seconda scelta rischiosa del giorno e della stagione, infatti, crea squilibrio e permette il contropiede ospite. FINALMENTE AVIDO.