14 Aprile 2018

Le PAGELLE di Atalanta-Inter 0-0: Miranda dominatore, Santon impalpabile

I voti e i giudizi di tutti i protagonisti della partita giocata a Bergamo tra un Biscione sperimentale guidato da Luciano Spalletti e l'ipercinetica Atalanta allenata da Gian Piero Gasperini

LE PAGELLE

Gagliardini

Ecco i voti e le pagelle di Atalanta-Inter a cura della redazione di passioneinter.com

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Voto alla partita 6,5 – 
Tutto meno che un brutto spettacolo. Un tempo a testa di predominio, una bella sfida intensa, muscolare ma anche tattica che soprattutto è rimasta viva fino al’ultimo.

Voto alla squadra 6,5 – Rimettere in carreggiata la prestazione, più che il risultato, dopo una simile prima mezz’ora non è stato semplice e va dato atto all’Inter che non solo alla fine ha retto decorosamente (dopo aver vacillato moltissimo, certo) ma ha anche provato a prendersi i tre punti con un piglio da grande squadra incoraggiante. Certo, un filo in più di fortuna avrebbe aiutato ma alla fine gli uomini di Spalletti escono da Bergamo con più certezze di quante ne avessero entrando.

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HANDANOVIĆ 6,5 – Due o più probabilmente tre interventi decisivi nella prima frazione. Nel secondo tempo è sostanzialmente inoperoso ma è sempre reattivo e attento.

JOÃO CANCELO 6 – Primo tempo faticosissimo anche per lui, che di fatto produce una prestazione molto simile a quella del suo dirimpettaio Santon (e non è certo un complimento, visto il rendimento del 21 nerazzurro di stasera). Nella ripresa cresce esponenzialmente e torna il consueto stantuffo dribblomane confinato lungo l’out, accrescendo molto la sua influenza sul match. Ha anche un paio di buone idee che però non vengono sfruttate. Se il voto sembra basso è perché il 7 pieno della ripresa va controbilanciato con il 4,5/5 del primo.

ŠKRINIAR 6,5 – Partita che avrebbe potuto rivelarsi veramente spinosa per il difensore slovacco ma fortunatamente Spalletti rivede le marcature e l’ex Sampdoria riparte con una prestazione solida delle sue. Probabilmente avrebbe dovuto prendersi più responsabilità in costruzione, se gli vogliamo trovare un difetto.

MIRANDA 7,5 – Non sbaglia niente. Partita impressionante che di fatto è una sorta di lectio magistralis su doveri e adempimenti del difensore modello. Barrow gli dà qualche grattacapo inizialmente ma poi l’ex Atlético gli mette la museruola in maniera inappellabile (colpo di testa sul finire di primo tempo a parte ma è un episodio). Su Cornelius, poi, non soffre mai e in nessun caso.

D’AMBROSIO 6 – Inizia anche lui in maniera più che timida ma man mano che passano i minuti sembra riaversi e fa la solita partita diligente, tutta applicazione, attenzione e prudenza estrema. Stavolta non si nega anche qualche sortita in avanti e dei tentativi di dialogo con Cancelo sulla fascia.

GAGLIARDINI 6,5 – Sbaglia qualcosa, vero, ma fa a sportellate con tutti per tutta la gara e ha più di un paio di ottime intuizioni, tra tutte quel meraviglioso pallone in verticale per Perišić che avrebbe potuto significare vantaggio (prezioso e, in quel momento, pure immeritato). Ennesima prova che se viene messo a fare il suo con le sue modalità resta costantemente sopra media.

RAFINHA 6 – Già nella prima frazione si sposta moltissimo per poter dare qualche sponda ai compagni, specie nei momenti più complicati in cui l’Inter fatica enormemente a mettere in fila due passaggi. La sua spaventosa tecnica individuale si rende poi ancora più utile nella ripresa, quando i ritmi più blandi e un ritmo meno intenso gli consentono più margine di manovra. Peccato per quella grossa occasione un attimo prima di essere sostituito.

Dal 72′ ÉDER 6 – Entra decorosamente in partita. Considerando le sue ultime uscite, è già una buona notizia.

BORJA VALERO 5 – Nei primi 45′ prova anche a dare qualcosa al palleggio e all’uscita di palla ma pare costantemente a corto di fiato, faticando moltissimo. In fase difensiva riesce invece a rendersi più utile mettendosi spesso sulle linee di passaggio avversarie… Ma non è abbastanza.

SANTON 4,5 – Un primo tempo semplicemente agghiacciante. Tocca pochissimi palloni e li sbaglia quasi tutti, non dà riferimenti utili ai compagni senza palla ed è in costante apprensione in fase di ripiegamento. In pratica, non ha la benché minima idea di dove mettersi né di cosa fare col pallone, tanto da dare l’idea che in naftalina stesse meglio che in campo. Nella ripresa è un filo più intraprendente ma comunque la sua prestazione resta trascurabile.

ICARDI 5,5 – Luci e ombre, come sempre gli accade quando viene stretto nella morsa di tre difensori avversari. Però è probabilmente un passo avanti rispetto ad altre volte dove è proprio sparito dal rettangolo verde. Molto lentamente, qualche progresso nella protezione di palla spalle alla porta e nel prendersi qualche fallo di alleggerimento s’è visto.

PERIŠIĆ 6 – Ha due buone occasioni, non facili – specialmente la prima – ma non riesce a sfruttarle nel modo giusto, poi il colpo di testa largo gli dice male. Tuttavia il suo ruolo di seconda punta/attaccante di raccordo lo interpreta decorosamente, riuscendo a funzionare in maniera accettabile a livello di meccanismi con Icardi. Evidentemente gli manca tutta la parte di gioco spalle alla porta, che sarebbe stata utile. Ma tant’è.

SPALLETTI 6,5 – Se la gioca con una formazione a dir poco sperimentale ma dopo mezz’ora di faticosissimo (e rischiosissimo) assestamento, l’Inter riesce a venir fuori dimostrando che la scelta di mettersi a specchio rispetto agli orobici del tecnico toscano forse non era così insensata. Certo, se il Papu avesse messo dentro quel pallone a inizio gara forse staremmo parlando d’altro ma di sicuro l’intuizione primitiva dell’uomo di Certaldo – come dimostra lo svolgimento di gara – non era sbagliata.

⇓⇓⇓ LA CELEBRAZIONE DEI 100 GOL DI ICARDI ALL’INTER ⇓⇓⇓