3 Dicembre 2017

Le PAGELLE di INTER-CHIEVOVERONA 5-0: Perišić disumano, Candreva e Škriniar dominano

I voti e i giudizi di tutti i protagonisti della sfida andata in scena allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro tra i gialloblù veronesi e la Beneamata versione turbo messa in campo da Luciano Spalletti

LE PAGELLE

Skriniar

Ecco i voti e le pagelle di Inter-Chievo a cura della redazione di passioneinter.com

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Voto alla partita 7,5 — Fino al gol del 2-0, partita godibilissima come sfida tra i due tecnici. Dopo, resta interessante il dominio nerazzurro sulla carcassa del Chievo solo in quanto vetrina delle individualità migliori dell’Inter. Il modo in cui i padroni di casa hanno controllato la sfida per tutti i 90′, però, è senz’altro rimarchevole e non può non aver intrattenuto.

Voto alla squadra 9 — Interpretazione spettacolare del piano gara, spaziature perfette, approccio a entrambe le frazioni di gioco di livello iperboreo. Una prestazione quasi perfetta contro un’avversaria che, a giochi fatti, può anche sembrare facile ma che, in realtà, non lo è affatto.

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HANDANOVIĆ 6 – Spettatore non pagante, il giusto riposo dopo qualche partita in cui è stato sollecitato non poco.

D’AMBROSIO 6 – Gli altri fanno i fenomeni, lui fa il vigile e dirige il traffico accontentandosi di una partita “normale”. Come per il portiere sloveno, tutto sommato anche lui s’era meritato un turno più tranquillo dopo tante partite in cui è stato uno dei motori della manovra nerazzurra.

Dal 77′ DALBERT SV – Pur sapendo che entrare sul 4-0 e in condizioni ottimali incide al 90% sulla sua prestazione che, per correttezza, rimane senza voto, il brasiliano ha dato cenni di vita rassicuranti. Sicuramente non sta passando mesi facili ma forse, se continuerà a pazientare e a seguire Spalletti, non è detto che non si possa ritagliare un suo spazio (eventualmente anche rilevante). Wait and see.

ŠKRINIAR 7 – Un’altra partita da dominatore assoluto. Il gol è un monumento alla sua fisicità strabordante e alla sua disarmante superiorità psicologica.

RANOCCHIA 7,5 – Prestazione maiuscola, quella del numero 13. Veramente, psicologicamente adamantino e, forse suonerà come una bestemmia ma col Ranocchia visto oggi è d’obbligo sottolinearlo, un’alternanza effettiva con un Miranda in netto calo può essere una risorsa preziosa per Spalletti. Senza nemmeno contare le soluzioni anche offensive che può dare sui calci piazzati.

SANTON 7 – Come a Cagliari, nettamente uno dei migliori. Stantuffo inesauribile a sinistra, sta costruendo un’intesa sempre più efficace con Perišić e psicologicamente si sente non vivo, vivissimo. A oggi, quella del 21 nerazzurro sembra sempre più una resurrezione che ha del miracoloso. Se il buon Davide proseguirà così, nulla gli è precluso anche a livello di Nazionale.

BROZOVIĆ 7 – Ma era veramente Brozo quello visto in campo oggi? Giocasse sempre così sarebbe lui uno dei titolari di questa squadra. Hombre vertical più nel senso della tensione a servire gli avanti che non nell’attitudine cúperiana, ovviamente, contro il Chievo ha avuto il tiro facile per trovare il secondo gol di fila dopo quello messo a segno a Cagliari ma con scarsa fortuna: ha compensato mettendoci del suo nei movimenti perfetti senza pallone a supporto dei compagni e nelle coperture preventive.

JOÃO MÁRIO 6 – Primo tempo discreto, ripresa in nettissima ripresa ma gli errori sotto porta sono veramente da matita blu. Un giocatore che ambisce alla sua completezza e che vanta la sua duttilità non può essere così soft negli ultimi sedici metri, non esiste. Va però detto che la prestazione è solidissima e il voto è parzialmente determinato anche dalla gara dei compagni.

CANDREVA 8 – Un animale, come direbbe Pep Guardiola. Ara la sua fascia di competenza fin dai primissimi secondi del match, facendo fuoco e fiamme contro l’onesto Gobbi. La lucidità, altre volte la sua croce, è costantemente al massimo e le scelte concettualmente sbagliate non sono più di un paio lungo tutto l’arco della sua partita (e francamente più che perdonabili). Partita di spessore enorme, insomma, che rimane priva del gol personale ma, molto più efficacemente, denota il crescente stato di forma dell’esterno romano e il suo ruolo chiave all’interno del sistema interista, in cui è sostanzialmente un playmaker decentrato.

Dall’84’ KARAMOH SV – Dargli un voto sarebbe inappropriato ma che personalità questo ragazzino…

BORJA VALERO 6,5 – È difficile notare un ingranaggio perfettamente oliato e ben inserito in un meccanismo che oggi non ne ha sbagliata una. Però il centrocampista iberico ha dominato la mediana giocando col manuale in mano, senza strafare e gestendosi alla grande. Il voto, forse, più che alle sue giocate è alla sua capacità di organizzare e gestire i due compagni di reparto di giornata.

PERIŠIĆ 8,5 – Dopo le ultime, opache prestazioni, il croato ha scelto di tornare sé stesso in maniera roboante, facendo sentire la sua voce stentorea lungo tutto l’argine sinistro nerazzurro. Cacciatore non ha iniziato male con lui ma poi ha dovuto soccombere alle folate dell’ex Wolfsburg, nuovamente capace di accelerare, rallentare, tirare, passare e crossare come solo lui sa fare. La tripletta è il giusto premio a una partita in cui ha letteralmente fatto ciò che ha voluto. Forse era solo un po’ stanco nelle ultime settimane, forse gli serviva qualche settimana di riposo più che altro dal punto di vista mentale, non lo sapremo mai. Ma forse non è nemmeno importante.

ICARDI 6,5 – Il golletto lo piazza anche a questo giro e in un momento cruciale della sfida perché il 2-0 scava un solco molto netto nella prestazione dei clivensi, che di fatto hanno un primo, serio cedimento psicologico dopo il colpo di Maurito. Nel complesso, però, al di là del gol, la prestazione è di alta qualità e regala più di un movimento senza palla francamente da applausi. Giocatore on fire, anche oggi.

Dal 75′ ÉDER SV

SPALLETTI 8 – Una preparazione di gara ineccepibile, specie considerando che ha dovuto allestire una formazione priva di due titolari. Forse aspetta una decina di minuti di troppo per fare i cambi ma stiamo veramente cercando il pelo nell’uovo. L’Inter è squadra già da mesi e mesi, ha una mentalità da grande maturata nei primi due mesi di campionato e adesso gioca anche a memoria, divertendosi e divertendo. Comunque vada a finire la stagione, il lavoro che Spalletti ha compiuto sul gruppo a disposizione è pazzesco.

⇓⇓⇓ AMARCORD NERAZZURRO, IL BOLIDE DI DEKI ⇓⇓⇓