Le pagelle di Juventus-Inter: disastro collettivo, una sola sufficienza. Malissimo Murillo e…

LE PAGELLE DI JUVENTUS-INTER Ecco i voti e le pagelle di Juventus-Inter a cura della redazione di passioneinter.com Voto alla partita 6 – Inizio pimpante con batti e ribatti da una parte all'altra. Poi, col rigore, si spezza il parziale equilibrio e la Juventus può dilagare. Il voto va ovviamente allo spettacolo: tre gol, due dei quali belli (seppur con errori nerazzurri) e una Juventus granitica Voto alla squadra 4 – Poco solida, sterile, impaurita: il contrario della Juventus e di quell'Inter capolista di inizio anno, che se l'era giocata alla pari per novanta minuti in campionato, proprio contro i bianconeri - che erano in una fase di stagione diversa, va detto. Manca una fonte di gioco, latita anche la fase difensiva, tassello fondamentale della prima parte di stagione. C'è tanto da rivedere, e l'innesto di un attaccante, come Eder (leggi QUI), non sembra la panacea di tutti i mali. ⇒ SCORRI LE SCHEDE PER I VOTI DEI GIOCATORI HANDANOVIC Handanović 5.5 - Nel primo tempo, mai chiamato alla parata, se non in occasione del rigore. Copione simile nella seconda frazione, quando il tiro di Morata lo trafigge inevitabilmente, da distanza ravvicinata e con tavola apparecchiata. Diversa la storia in occasione del terzo gol: Dybala è bravo a concludere di prima intenzione, ma il numero 1 nerazzurro si fa prendere alla sprovvista e la palla gli passa sotto le gambe. Tiro forte e improvviso, ma si poteva fare di meglio. D'AMBROSIO D'Ambrosio 5.5 - Parte bene in fase difensiva, facendo pensare al perché della sua esclusione contro il Carpi. Nel primo tempo, giova anche del fatto che gli juventini spingono maggiormente dall'altro lato. Cala come tutta la squadra dopo il 2-0, ma non gli si possono additare grandi colpe. MIRANDA Miranda 5.5 - Rischia su Mandzukić con errore di valutazione, per il resto si comporta bene in marcatura su Morata. Il giallo che riceve per il presunto intervento sullo stesso spagnolo è francamente ridicolo, e per questo salterà il ritorno. Fa quel che può, ma la fase difensiva della squadra dovrebbe iniziare prima che la palla arrivi in area (e dovrebbe arrivarci di meno). MURILLO Murillo 5 - Causa il rigore, anche se c'è più di qualche dubbio per l'entità del contatto. Non in grande serata, anzi periodo, ma sul secondo giallo paga l'ingenuità di Nagatomo nel lasciarsi sfuggire Cuadrado e la poca lucidità nel capire che sarebbe stato opportuno farsi ammonire, per risparmiare l'espulsione al compagno. NAGATOMO Nagatomo 4 - Suo l'errore in occasione del rigore concesso alla Juve. Viene schierato probabilmente per reggere in velocità contro Cuadrado, ma la differenza con il colombiano e, quando si allarga, Pogba è imbarazzante. Nel secondo tempo, dà ulteriore prova di come non sia in grado di svolgere il compito assegnatogli: prima si fa sfuggire Cuadrado, poi non lo atterra per evitare a Murillo il fallo da rosso. FELIPE MELO Felipe Melo 4.5 - Disputa una partita da sufficienza, senza sbavature nè particolari iniziative. Se la manovra latita, la colpa non può essere solo sua, dato che la regia non è caratteristica che gli appartiene. Il suo voto cala di un punto dieci secondi prima della sostituzione: troppo molle in occasione del cross di Asamoah, sul cui intercetto stoppa male il pallone in area Morata, regalandogli di fatto l'assist per il due a zero. (Dal 64' Brozović 5.5 - Entra subito dopo il due a zero, e di lì a poco arriva l'inferiorità numerica. Difficile incidere, lui ci mette buona volontà e qualche dribbling riuscito, non senza altrettante palle perse. Troppo poco per cambiare l'economia del match, ma le possibilità non erano tante di più.) KONDOGBIA Kondogbia 5 - Parte un po' in sordina, ma prende confidenza e inizia a rischiare maggiormente qualche giocata. Rasenta la follia con certe uscite palla al piede dalla difesa, ma cerca di rendersi importante. Come da una prestazione all'altra, manca continuità anche all'interno dell'economia della gara, in cui i momenti di buio prevalgono troppo nettamente sui pochi positivi. Non era certo la gara giusta per risorgere, visto come si è messa. MEDEL Medel 5 - Seppur nascesse da una punizione senza motivo di esistere, la posizione del suo braccio in occasione del tocco in area è tra il goffo e lo scellerato. Poco lucido e preciso in tutto il corso del match, specie quando commette lo stesso errore di Nagatomo, tirandosi indietro dove c'è da far fallo tattico su Cuadrado, per evitarne la ripartenza contro l'ammonito Murillo. LJAJIC Ljajić 6 - Come ormai da copione, arretra per prendersi il pallone, è l'unico a creare superiorità numerica e creare scompiglio. Calcia un po' troppo poco, ma soffre anche la carenza di centrocampisti offensivi con cui scambiare palla. Nemmeno lui riesce a creare grandi pericoli, ma non si può pretendere che la pericolosità in attacco di una squadra dipenda da un esterno alto, specie se costretto a partire dai 40 metri palla al piede. (Dal 79' Juan Jesus sv: ) JOVETIC Jovetić 5 - Sicuramente più mobile di Icardi là davanti, prende sportellate da inizio gara e lotta sui palloni sporchi. Sprecone sotto porta, quando svirgola davanti a Neto su un cross molto invitante. La difficoltà nell'interpretare il ruolo di prima punta denota che la questione non è un fatto di interpreti, ma di problemi nella manovra da parte dell'Inter tutta. Biabiany 5.5 - Si sacrifica con zelo in difesa, ma soffre un po' la tensione e finisce per affrettare le giocate, regalando troppi palloni agli avversari e non riuscendo a incidere. Salva in maniera provvidenziale su Mandzukić, ma ci pensa Melo a rovinargli la frittata, qualche secondo dopo, rendendo vano il suo sforzo. L'apporto offensivo, contro la difesa schierata e la solidità di Evra, è quasi nullo. (dal 75' Icardi sv) MANCINI Mancini 4.5 - Formazione a dir poco discutibile per il tecnico nerazzurro, nonostante un approccio iniziale tutt'altro che nagativo. Dopo il brutto scampolo contro il Carpi, propone Nagatomo titolare per frenare Cuadrado, ma il campo non gli dà ragione. Di difficile comprensione anche l'accoppiata Melo-Medel in mezzo al campo: se l'intento era la maggior copertura, anche in questo caso non ha funzionato qualcosa. Prova a limitare i danni coi cambi, ma poco può di fronte a una Juventus compatta e cinica, come era la sua Inter di inizio campionato, e l'inferiorità numerica. Al ritorno, senza Miranda e Murillo, sarà ancora più difficile. Saggio, dunque, concentrarsi su un campionato giunto ad una fase importantissima.

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Matteo Rasile - Autore

MEDEL

Matteo Rasile
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