7 Ottobre 2012

Pagelle, Milan-Inter 0-1: Cambiasso-Samuel, il derby dei senatori

HANDANOVIC: 6 – A tratti è una sfida personale con Montolivo che ci prova da tutte le posizioni, bravo a farsi trovare sempre pronto e un pò meno a respingere centralmente le conclusioni del centrocampista azzurro. Protagonista di uno degli episodi principali e più chiacchierati della partita. Un disastro sui rinvii dal fondo, più bravo decisamente con le mani.

SAMUEL: 7,5 – Quando il gioco si fa duro, i duri escono fuori, partita maiuscola stile “The Wall” per l’argentino, gol decisivo su tuffo acrobatico di testa, coefficiente di difficoltà 9/10, assoluta sicurezza in difesa, dove tiene botta agli attaccanti rossoneri, il “Samuel Derby” è servito…

JUAN JESUS: 6,5 – Ammonito dopo poco, limita le sue solite ed efficaci uscite ad anticipare l’avversario e gioca una partita più accorta, grande sicurezza ed eleganza ma una sbavatura che poteva costare caro, con Boateng che grazia Handanovic. Strepitoso un intervento acrobatico che sventa un probabile gol rossonero.

RANOCCHIA: 7,5 – Monumentale prestazione del gigante nerazzurro che ripaga immediatamente Prandelli della fresca convocazione, sempre al centro della difesa, sempre sicuro quando si tratta di sbrogliare i pericoli, di testa sono tutte sue. Fair play quando ammette un tocco finale che causa un calcio d’angolo. Nell’assalto finale e nei numerosissimi cross dal fondo sono tutte sue, elasticità da… Ranocchia.

GARGANO: 7 – Corsa a tutto campo, posizionamento e freschezza, questa la sintesi del piccolo centrocampista, piccola la statura e grande la prestazione, soprattutto nel secondo tempo quando copre sulla fascia debole, quella destra. Acquisto prezioso.

CAMBIASSO: 7,5 – Affermazione straordinaria quella di quest’oggi, prestazione a tutto campo, assoluto padrone del centrocampo, tornato da poche ore dopo la sfiancante trasferta di Baku, sempre il più fresco di tutti e cresce alla distanza. Il secondo tempo è la massima espressione della sua intelligenza. Gladiatore.

ZANETTI: 6,5 – Limita le sue galoppate sulla fascia e gioca una partita diligente. Nel secondo tempo soffre da capitano insieme a tutti i compagni, portando a casa la posta massima.

NAGATOMO: 5,5 – Strama gli affida un compito molto difficile, tenere a bada El Shaarawy e lui lo fa abbastanza bene per tutto il primo tempo. Nel secondo tempo è ingenuo quando da ammonito controlla la palla con il braccio, lascia la squadra in dieci nel momento decisivo.

COUTINHO: 5 – Alzi la mano chi lo ha visto in campo durante tutto il primo tempo, doveva essere la partita della sua definitva consacrazione ed è stato invece un grosso buco nell’acqua. Deve crescere per saper reggere queste partite e queste pressioni.

GUARIN (dal 46′): 5,5 – Entra nel secondo tempo per lo spento Coutinho ma si nasconde e risulta essere il meno fresco di tutti i centrocampisti nerazzurri, ha due buone occasioni per ammazzare la partita nel finale, con due ripartenze a campo libero e le spreca malamente. Grandi potenzialità, ancora troppo spesso inespresse.

CASSANO: 5,5 – Meno ispirato di altre volte, forse paga l’eccessivo surriscaldamento dell’ambiente. Sacrificato nella ripresa quando la squadra ha bisogno di maggiore equilibrio, esce tra una bordata di fischi e tra gli applausi dei nerazzurri.

PEREIRA (dal 52′): 5,5 – Porta freschezza e corsa ma poche idee, anche quando avrebbe lo spazio per colpire.

MILITO: 5,5 – Quel pallone regalato da Abbiati urla ancora vendetta, il Principe si addormenta e si fa recuperare e anche se la sorte è benevola e il pallone ritorna sulla sua testa lui le da un altro calcio in faccia e colpisce debolmente di testa. Solito lavoro prezioso, soprattutto in inferiorità numerica, esce stremato.

PALACIO (dal 70′): 5,5- Importante ritorno dopo l’infortunio, tiene palla e cerca di far salire la squadra. Sbaglia il gol del ko con un diagonale facile per Abbiati.

STRAMACCIONI: 7 – Ha in mano la squadra e questo derby  ne è la conferma, epica l’esultanza con Cassano a fine partita, segnale di una grande compatezza di spogliatoio. Lancia Coutinho che lo tradisce, rimedia alla grande azzeccando i cambi successivi.