26 Ottobre 2012

Il pericolo pubblico numero uno per l’Inter

Il Bologna quest’anno non ha iniziato benissimo il campionato e, alla vigilia della nona giornata, si trova con soli 7 punti in classifica e già 5 sconfitte all’attivo.  Ciò nonostante, è una squadra che non va assolutamente sottovalutata, e il motivo principale risiede nei piedi e nella testa di Alessandro Diamanti, 29enne numero 23 da Prato, capitano, leader e trascinatore dei rossoblù. Regolarmente convocato in azzurro da Prandelli, il giocatore è spesso incasellato come “fantasista”: definizione quanto mai imprecisa per un centrocampista moderno che, in realtà, a poco a che spartire con i trequartisti classici. Dotato di un dinamismo e di una grinta fuori dal comune per un classico numero 10, è in realtà un giocatore a tutto campo, che ama svariare per tutta l’area di gioco, in grado di fare da play maker basso e iniziare l’azione, di assistere ai gol con filtranti smarcanti molto precisi e anche di finalizzare piuttosto bene, senza scordare il suo ottimo piede sinistro e i suoi pericolosissimi calci piazzati, oltre a essere dotato di una capacità d’interdizione insospettabile per un giocatore della sua classe. Portato al grande calcio dal Livorno di Spinelli nell’estate del 2007, Diamanti ha anche avuto occasione di giocare per una stagione nel West Ham, in Premier League, anno in cui ha potuto crescere soprattutto a livello di mentalità, iniziando la sua trasformazione da trequartista puro a centrocampista a tutto campo, senza però risentirne in qualità di giocata. Dopo il rientro in Italia col Brescia nel 2010, il numero 23 felsineo ha trovato a Bologna il luogo ideale per la consacrazione: l’anno scorso, in coppia con Di Vaio, ha trascinato il Bologna al nono posto con conseguente salvezza, ottenuta con tre giornate d’anticipo. Quest’anno, andato via l’attaccante romano, Diamanti s’è trovato a essere il leader della squadra bolognese, che ha perso anche l’altra stellina della squadra, Ramirez. E’ però arrivato un Alberto Gilardino scalpitante, desideroso di rimettersi alla prova e dimostrare di non essere finito: l’intesa che il centravanti di Biella ha trovato subito con Diamanti è notevole e l’ha portato a realizzare già 5 gol. Diamanti ha questa particolare peculiarità: più ancora che con le giocate, la sua presenza in campo è in grado di ispirare “alla battaglia” i compagni di squadra, caratteristica evidenziata anche agli Europei con la maglia azzurra. Proprio per questo è un uomo sempre adorato dai tifosi, che da lui si aspettano qualcosa ad ogni match e, normalmente, riesce anche ad accontentarli. E’ un giocatore estremamente pericoloso e all’Inter ha già segnato, un anno fa, su rigore. La retroguardia nerazzurra dovrà fare particolare attenzione al numero 23 avversario, giacché il suo modo di giocare lo porta spesso a nascondersi nelle pieghe del centrocampo e riapparire in prossimità dell’area, non dando mai alcun punto di riferimento utile per i difensori incaricati di marcarlo. Occhio anche all’intesa con Gila: i due si completano a perfezione e Diamanti terrà sempre un occhio sul compagno, per poterlo servire adeguatamente. Per bloccarlo efficacemente sarà necessario un raddoppio puntuale e rapido dei centrocampisti nerazzurri appena il giocatore varchi la metà campo. Difficile, forse, ma non impossibile.