24 Giugno 2018

CorSera – Dopo il Mondiale Suning vuole prendersi tutta l’Inter: Thohir cede il suo 30%. Il governo cinese…

La proprietà cinese è pronta a rilevare le quote dal magnate indonesiano

Jindong Zhang, Getty Images

Zhang Jindong non lascia, ma anzi, raddoppia: il proprietario del club nerazzurro infati non sembra avere alcuna intenzione di cedere l’Inter ed è invece determinato ad ottenere il controllo totale del club, acquisendo anche il 30% di Erick Thohir.

A svelarlo è il Corriere della Sera che nella sua edizione odierna svela come nell’ultimo anno la proprietà cinese dell’Inter abbia  dovuto fare i conti con i blocchi imposti dal governo di Pechino che non vedeva con favore l’esportazione di capitali e, più in generale, gli investimenti all’estero nel campo dell’intrattenimento, quindi anche nello sport e nello spettacolo. Il proprietario di Suning, Jindong Zhang, ricopre cariche governative e deve attenersi in maniera scrupolosa alle linee dettate dal partito. Prima di Natale Zhang è stato eletto tra i delegati dell’Assemblea Nazionale del Popolo, in più è stato confermato vicepresidente della Federazione Cinese per l’Industria e il Commercio. Due ruoli rilevanti nella vita pubblica del Paese che testimoniano la considerazione di cui gode Zhang, un uomo imperturbabile che dirige il gruppo Suning dal quartier generale di Nanchino. Quasi impossibile avere contatti diretti con lui. Spesso passa intere giornate senza uscire dal 18° piano dell’avveniristica sede di Suning. I suoi spazi sono inaccessibili e protetti da un codice segreto, noto a non più di due-tre persone. La politica di espansione di Suning è però andata nella direzione del governo, deciso a mantenere i capitali nei confini cinesi. L’Inter ha aperto sei Academy per giovani a Pechino, Shanghai, Nanchino, Chengdu, Shenyang e a Hong Kong (sarà inaugurata tra luglio e agosto). Un progetto di formazione che coinvolge 8 mila ragazzi e 120 allenatori locali. Un segno tangibile in patria dell’importanza dell’investimento di Suning nell’Inter e un ritorno concreto per il governo di Pechino. Così come l’acquisizione dei diritti televisivi per la Cina dei maggiori campionati esteri (tra cui la serie A) da parte di Pptv, società controllata da Suning.

Le politiche d’investimento di Zhang stanno portando ad un’apertura nei suoi confronti e da qui l’ok a trattare l’acquisizione del 30% ancora nelle mani di Thohir. Va escluso però un pagamento in contati di 150-200 milioni, ma c’è la concreta possibilità – scrive il Corriere della Sera – di una quota in cash e un’altra sostanziosa parte in azioni di Suning.
Così congegnata, la trattativa può andare a buon fine. L’esportazione di capitale sarebbe contenuta, Zhang e la Cina diventerebbero proprietari assoluti dell’Inter e avrebbero margini di manovra più ampi rispetto a quelli odierni. Il contratto con Thohir è piuttosto vincolante. Suning non ha potuto procedere ad aumenti di capitale per gli accordi firmati due anni fa con l’indonesiano che si è tutelato per non veder diluita la sua quota nell’Inter.
Dopo il Mondiale – prosegue il CorSera – potrebbe esserci la chiusura della trattativa che potrebbe dare nuovo impulso anche ai progetti di espansione di Suning per quel che riguarda lo stadio di San Siro ed il nuovo centro tecnico. La prossima primavera ci sarà il trasloco della sede dell’Inter, uno spazio sarà riservato ai futuri uffici di Suning.
Da valutare invece, a quali prospettive porterà l’apertura del governo cinese per l’Inter. Difficile pensare a spese folli, probabile però che dell’allentamento dei vincoli ne benefici direttamente il club nerazzurro, anche sul mercato. Il rientro in Champions è una spinta agli investimenti. Il vento cinese ha ripreso finalmente a soffiare.

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