11 Dicembre 2018

Sconcerti categorico: “In questo momento è più forte il nome della squadra, l’Inter non gioca da Inter. In Champions soffre la personalità altrui”

Direttamente dal Corriere della Sera, il noto opinionista analizza la situazione in bilico di Inter e Napoli per la qualificazione agli ottavi

Questa sera la stagione dell’Inter imboccherà una strada ben precisa. Gli ottavi di finale di Champions sarebbero fondamentali per arricchire le casse societarie, aumentare il prestigio del club e rafforzare la consapevolezza dei propri mezzi ai giocatori. Ora o mai più, serve una vittoria e la speranza sarà l’ultima a morire anche in ottica Camp Nou.

Sulle pagine del Corriere della Sera non manca, come di consueto, lo spazio ritagliato da Mario Sconcerti. Nella sua analisi, il giornalista prova a dare una chiave di lettura al percorso europeo degli uomini di Spalletti nel gruppo B: “Il PSV visto dall’Olanda è un’altra Juve: 42 punti in 15 partite. Poi scopri che i suoi avversari si chiamano Heracles, Venlo, Sittard. Perché l’Inter dovrebbe perdere contro i campioni di un Paese che oggi funziona solo da vivaio per tutti? Più facile accada che il Tottenham vinca a Barcellona, almeno ha grandi giocatori, forte interesse al risultato. Il Psv ha fatto un punto in 5 partite, è fuori da tutto con qualunque risultato.

“L’Inter in Champions soffre – prosegue l’opinionista –  la personalità altrui. È successo con il Barcellona e con il Tottenham, difficile succeda con il Psv, che è tecnico, veloce e inadeguato e molto giovane, cioè il lato opposto dell’autorevolezza. La Champions può dare all’Inter quell’ultima misura che le manca. In questo momento è più forte il nome della squadra, l’Inter non gioca da Inter, spesso non ha nemmeno la maschera della squadra completa. Ma quella ce l’hanno in pochi, l’abbiamo visto”.

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