25 Aprile 2016

Sconcerti: “Troppi stranieri in campo? Ecco perché”

Tra le cause vi è la scomparsa delle squadre che un tempo facevano da vivaio e vendevano i loro migliori gioielli

Al Corriere della Sera, Mario Sconcerti, ha analizzato la questione ‘stranieri’ sollevata dopo la partita tra Inter e Udinese che ha visto 22 stranieri in campo dal 1′. Secondo il giornalista, i motivi che hanno portato a tutta questa abbondanza di stranieri in Serie A sono essenzialmente 5:

1. Dopo il Mondiale del 2006 non c’è stato un ricambio generazionale e, tra l’altro, società come l’Atalanta, il Chievo, il Vicenza (che sfornavano tanti talenti italiani) hanno abbandonato le loro idee di vivaio per puntare sull’esperienza. Tutto questo perché il restare in Serie A ed accedere ai finanziamenti dei diritti televisivi è più importante del crearsi un vivaio e vendere, poi, i propri talenti.

2. I giocatori italiani costano troppo (vedi Bertolacci, Romagnoli, Grassi) rispetto a quelli stranieri (Badelj o Vecino per esempio).

3. Il campionato primavera è inutile perché mescola squadre di A e di B creando una netta differenza di qualità tra i club e sfavorendo la crescita dei ragazzi.

4. Non si gioca più un calcio ‘nostro’ ma si preferisce imitare altri modelli europei: abbiamo un possesso palla poco aggressivo che crea un catenaccio a metacampo a discapito della profondità e della velocità.

5. Le scuole calcio non sfornano più talenti perché non sono più capaci di trovare i veri giocatori di qualità.