21 Settembre 2018

Icardi, Ronaldo e Vieri, il goal oltre le vittorie

Con una storia che oltrepassa il secolo di vita, l’Internazionale, conosciuta da tutti come l’Inter, è sicuramente non solo una delle squadre di calcio più importanti della penisola italica ma anche una delle più storiche del calcio mondiale. Le sue vittorie in Italia e fuori dai confini nazionali l’hanno proiettata verso l’Olimpo dello sport più praticato del mondo, e non è un caso che il suo blasone continui ad essere splendente e prestigioso nonostante negli ultimi anni i risultati non siano stati dei migliori. La storia del club milanese, il primo a prendere in considerazione dei calciatori stranieri, è fatta di 18 Scudetti e 3 Champions League, oltre a una serie di partite mitiche che vanno ricordate, come ad esempio la grande rimonta nel finale contro la Sampdoria o il raggiungimento dello storico triplete nel 2010. Ma, soprattutto, l’Inter può vantare una tradizione di attaccanti di altissimo livello che con la maglia nerazzurra hanno scritto pagine di gran calcio sebbene non abbiano vinto quasi niente.

Icardi, capitano goleador

Autentica scommessa della precedente dirigenza, ed ennesimo pallino di Massimo Moratti, Mauro Icardi è approdato all’Inter nell’estate del 2013 ed ancora adesso ne è il principale volto. Oltre ad essere il centravanti titolare e praticamente l’unico argentino dal passaporto italiano è anche il capitano della squadra ora allenata da Luciano Spalletti. Da poco rientrato in Italia dopo la tanto agognata convocazione con l’Argentina di Lionel Scaloni, tecnico interino, il numero 9 nerazzurro cerca ancora il primo goal in stagione, qualcosa di raro per uno come lui che vive mettendo la palla in fondo al sacco in qualsiasi modo. Sebbene sia partita in ritardo quest’anno, la sua Inter griffata Nike è una delle favorite alla vittoria della Serie A secondo le scommesse sul calcio con una quota di 13 il 14 settembre. Con i suoi goal l’anno scorso Icardi ha trascinato inoltre i nerazzurri alla qualificazione in Champions League, arrivata all’ultima giornata con una vittoria nel finale per 3 a 2 a Roma, contro la Lazio, nella quale l’argentino ha contribuito con un goal dal dischetto.

Nonostante la giovane età e l’assenza di titoli vinti, Icardi è già uno dei centravanti più forti della storia nerazzurra, come ben dimostrano i 100 goal messi a segno in 161 partite, il che significa una media goal di 0,62 reti a incontro, una cifra sensazionale. L’ultimo capocannoniere in maglia nerazzurra, è il presente e il futuro della squadra milanese.

Ronaldo, un Fenomeno per sempre

Se in molti lo chiamavano il Fenomeno, un motivo c’era. Luis Nazario da Lima, per tutti Ronaldo, è stato uno degli acquisti più importanti della storia dell’Inter. Fortemente voluto dal presidente Moratti nell’estate del 1997, l’attaccante brasiliano fu preso dal Barcellona per dare lo scossone a un’Inter competitiva ma non ad altissimi livelli. Le sue abilità con il pallone erano quelle di un vero fantasista, di un classico numero 10 brasiliano che però sapeva anche e soprattutto segnare. I suoi slalom prima di andare a rete fanno ormai parte delle cineteche del calcio mondiale, e probabilmente nessun attaccante straniero si adattò meglio alla prima stagione nel calcio italiano. I suoi 25 goal nell’anno 1997-98 non servirono né per vincere lo Scudetto né per trionfare come capocannoniere, trofeo vinto da Oliver Bierhoff dell’Udinese con 27 reti, ma lo confermarono come il miglior giocatore del momento. Ronaldo, protagonista di una celeberrima pubblicità Pirelli, andava al di là del goal grazie ai suoi dribbling e alle sue giocate in velocità che non avevano eguali in tutto il pianeta. Solo gli infortuni alle ginocchia, troppo fragili per un corpo pesante e potentissimo, ne limitarono il rendimento, frenando una carriera che sarebbe potuta essere unica.

Campione del mondo nel 2002 con il Brasile, con il quale fu capocannoniere dopo aver segnato ben otto reti, Ronaldo avrebbe lasciato l’Inter per il Real Madrid che veste la rivale Adidas proprio l’estate del mondiale asiatico, restando però sempre nel cuore dei tifosi nerazzurri, anche dopo il passaggio al Milan nel 2007. I suoi cambi di passo e le sue accelerazioni, sempre accompagnate da una poesia nei movimenti, hanno fatto sognare gli interisti per anni, andando al di là del tempo.

Bobo Vieri, il goal nel sangue

Arrivato dopo Ronaldo per formare insieme a lui l’attacco più forte della Serie A e forse del mondo, il centravanti di Prato cresciuto in Australia è stato uno degli altri colpi scaturiti dall’innamoramento di Moratti. Ancora oggi molto legato all’Inter, come dimostrano tante dichiarazioni d’amore verso la squadra nerazzurra, Bobone fu l’unico a segnare con continuità in nerazzurro durante degli anni difficili nei quali nonostante le grandi spese non si ottenne nessun trionfo. In nerazzurro il centravanti che per molti in quel momento era il migliore del mondo andò in goal ben 103 in 144 partite, il che lo mette al di sopra persino di un fromboliere come Icardi nella classifica dei cannonieri nerazzurri. Forte fisicamente e dotato di un gran sinistro, Vieri era il tipico toro d’area di rigore che risolveva le situazioni più intricate. Miglior marcatore dell’Italia ai mondiali del 1998 e del 2002, è stato poco premiato per quanto fatto vedere in campo, ma ha rappresentato un pezzo importante della storia nerazzurra, dando ai tifosi dell’Inter una serie di allegrie sotto forma di goal per sei stagioni consecutive.

Icardi, Ronaldo e Vieri sono i legittimi centravanti di livello che hanno vestito la maglia dell’Inter negli ultimi vent’anni. E chissà che il primo non abbia più fortuna degli altri in quanto a titoli vinti.