28 Gennaio 2012

Lecce-Inter: il replay al Via del Mare

Inter e Lecce di nuovo contro, un mese dopo. Nonostante il mercato aperto da quasi un mese, poco è cambiato se si guardano i nomi delle due rose, ma da allora la situazione delle due squadre è sicuramente più rassicurante. E se da un punto di vista meramente concreto, pratico, in classifica il Lecce naviga in cattive acque e l’Inter è ancora un po’ distante dai primi posti, è l’aspetto psicologico a rivelarsi rinnovato rispetto a 40 giorni fa: i nerazzurri, sebbene mostrino ancora problemi strutturali, sembra siano tornati quelli di sempre, con tre vittorie nell’ultimo mese, quella agevole e roboante sul Parma, quella sofferta sui cugini e quella “bruttina” sulla Lazio; i salentini, dopo la disfatta di San Siro, hanno perso in casa con la capolista, vinto a Firenze e pareggiato col Chievo: una squadra instabile, poco costante nei risultati, ma tutta d’un pezzo, sempre piena di cuore e coraggio, specchio del suo mister, Serse Cosmi. Lecce e Inter si affrontano per la prima giornata di ritorno del campionato, domani alle 15.00: proviamo a immaginare che partita sarà.

DIFESA OUT – Serse Cosmi ha da poco diramato la lista dei convocati. Nel Lecce si riscontra un’importante emergenza in difesa, perché Carrozzieri ed Esposito non saranno della partita, mentre Diamoutene, per quanto convocato, molto probabilmente non scenderà in campo, a favore del neo acquisto Miglionico. Davanti a Benassi quindi, ci sarà una difesa a tre composta da Oddo, Tomovic e lo stesso Miglionico. A centrocampo Cosmi schiererà una diga con Giacomazzi, Brivio e uno tra Obodo e Blasi, ma si affiderà principalmente alla brillantezza di Oliveira e Cuadrado, apparso in gran forma nelle ultime uscite. In avanti invece Muriel e Di Michele proveranno a far male alla retroguardia nerazzurra, con Corvia e il giovanissimo Seferovic pronti a subentrare dalla panchina.

MOTTA NO, PAZZO SI – Mister Ranieri, dal canto suo, ha dovuto fare a meno dell’uomo più discusso del momento, quel Thiago Motta che è stato vicinissimo al trasferimento a Parigi e che ora soffre di un risentimento al polpaccio per una botta subita a Napoli. Rientrano tra gli arruolabili invece Lucio e Pazzini, che avevano saltato la trasferta al San Paolo per un attacco influenzale. Molto probabilmente i nerazzurri si presenteranno in campo con la stessa formazione che domenica sera non ha brillato con la Lazio: Chivu dovrebbe occupare il posto di terzino sinistro, con Nagatomo scalato a centrocampo a destra e Alvarez più libero di svariare partendo dalla sinistra. La speranza è che non sia la stessa Inter, molle e poco convinta, del posticipo della settimana scorsa. In avanti un unico dubbio: Pazzini dovrebbe titolare, mentre Milito, a quanto pare, si gioca un maglia con Sneijder. Entrambi hanno giocato 90′ minuti in Coppa Italia e, visto il turno infrasettimanale incombente, probabilmente uno dei due partirà dalla panchina. Staremo a vedere per cosa opterà il tecnico romano.

DALLE FASCE ? La partita di andata ha visto i nerazzurri sotterrare 4-1 gli ospiti, nonostante il vantaggio iniziale di Muriel. Poi l’Inter iniziò a macinare gioco sulle fasce grazie agli indemoniati Maicon e Nagatomo, autori di assist in quantità industriali. Con le piccole la squadra di Ranieri ha puntato sempre sulla loro vivacità, vista l’assenza prolungata di Sneijder, e non ci meraviglieremmo se anche domani, con un centrocampo privo del fosforo di Thiago Motta oltre che del trequartista olandese, fosse così: l’unica riserva da sciogliere è legata però alla fascia sinistra, dove Chivu non sembra avere il passo degli anni migliori per accompagnare la fase offensiva e Alvarez non può garantire la spinta di un’ala. Al contrario, il giovane argentino potrebbe fare molto bene saltando l’uomo e convergendo verso il centro, un tipo di giocata che abbiamo apprezzato anche in quel di Napoli mercoledì scorso. Come diciamo spesso, Milito in avanti dà molte più garanzie sulla costruzione di gioco e la partecipazione all’azione rispetto a Pazzini, ma la presenza del Principe non è scontata e questo porterebbe ancor più preferire la soluzione sulle fasce per il gioco aereo del numero 7. L’arma a doppio taglio, per i nerazzurri, sarà la difesa a tre dei salentini: difesa che in fase di non possesso potrebbe diventare a cinque, costituendo un vero e proprio muro che renderebbe necessario l’apporto di uomini anche dalle retrovie; d’altro canto la difesa a tre (e noi lo sappiamo bene) è sempre un rischio qualora non dovesse ricevere adeguata copertura dal centrocampo.

ECCEZIONE ? Serse Cosmi, però, sembra aver inculcato nella testa dei giocatori la mentalità del sacrificio e dell’aiuto reciproco. Ormai i giallorossi sono soliti difendere con sei uomini e ripartire grazie alle sfuriate dei vari Cuadrado, Oliveira, Muriel e Di Michele. E se il reparto offensivo dei leccesi, a differenza di quello ritrovato dei nerazzurri, non segna tantissimo, le reti realizzate dalla squadra pugliese sono comunque 20, in perfetta media con quelli delle altre squadre che lottano per la salvezza: 20 gol di cui ben 9 messi a segno dall’arrivo di Cosmi. Si può dire quindi che, al di là dei centri dagli avanti, il Lecce è tornata a essere una squadra pericolosa grazie al tecnico umbro, una squadra che si esalta quando ha spazio e che fa della velocità un’arma vincente. Speriamo che la partita di domenica costituisca un’eccezione a quella che ormai è diventata prassi. Appuntamento al Via del Mare alle 15.00 di domani.