19 Maggio 2015

FOCUS – Sesto posto, vale davvero la pena?

europa league

Fiorentina 58, Genoa 56, Sampdoria 54, Inter 52, Torino 51: cinque squadre per due posti. Due come le giornate che ci separano dal termine della Serie A, eppure la corsa per l’Europa League è ancora apertissima e i colpi di scena dietro l’angolo. Il primo di questi, ormai conclamato, potrebbe (il condizionale è ancora d’obbligo) far fuori dalla lotta il Genoa di Gasperini, autore di un signor campionato. I liguri, manco a farlo a posta prossimi avversari dell’Inter in campionato, sono stati respinti anche in secondo appello per quanto riguarda le licenze Uefa e, pertanto, le possibilità di giocare nell’Europa che conta di meno sono davvero ridotte al lumicino.

Nonostante le innumerevoli occasioni perse, sembra proprio che l’obiettivo minimo stagionale non voglia allontanarsi dalla Beneamata e, benchè il quinto posto sia ormai irraggiungibile, le speranze dell’Inter sono ancora aggrappate a quel sesto posto che, tuttavia, rappresenterebbe soltanto un contentino, un premio di consolazione ad un’altra annata, la quarta consecutiva, ampiamente rivedibile (per dirla con un eufemismo). D’altra parte, i fatti stessi parlano chiaro: la sesta posizione sarebbe, in questi termini, un peggioramento rispetto alla stagione precedente, terminata un gradino più in alto. Nonostante l’Europa League rappresenti una competizione prestigiosa, ci sentiamo di dire (soprattutto dal nostro lato tifoso) che sesto, settimo, ottavo o nono posto cambierà ben poco nell’umore dei tifosi. In poche parole, non si può essere soddisatti in qualunque caso.

Ma tant’è che al momento l’Inter si trova dinanzi ad un bivio, dove però la decisione passa da altri campi: due vittorie nelle ultime due partite potrebbero non servire a nulla. La Fiorentina, ammessa alla prossima Europa League al 99% in virtù della situazione del Genoa, non la considereremo. I rossoblù, oltre alla sfida con l’Uefa quasi persa, affronteranno l’Inter tra le mura di casa e il Sassuolo in trasferta. La Samp, che ha il destino Europa League nelle proprie mani (considerando out la società di Preziosi), andrà a far visita all’Empoli e poi riceverà il Parma già retrocesso. L’EL 15/16 per la Beneamata, invece, passerà proprio dalla difficile trasferta di Genova, sponda grifone, e poi dal match casalingo con l’Empoli. Il Toro, infine, avrà il Milan a San Siro e il Cesena all’Olimpico. Viene facile pensare, dunque, che il calendario non favorisca di certo la squadra di Mancini nel raggiungimento dell’obiettivo europeo.

Ma cosa ci perde l’Inter e cosa ci guadagna da questo sesto piazzamento? Cominciamo col dire cosa ci perde: di sicuro, iniziare una stagione a luglio (visto che la sesta posizione dà accesso al primo turno preliminare di EL) per una squadra che, a detta di Mancini, l’anno prossimo lotterà per i piani altissimi della Serie A, non sarebbe una cosa assolutamente semplice. Con un mercato da autofinanziare, allestire due squadre per due competizioni, come detto dal mister qualche conferenza fa, non sarebbe un gioco da niente neanche per uno come Piero Ausilio, che con pochi soldi è riuscito a compiere veri e propri miracoli nel recente passato. Vincere l’Europa League, come ormai sappiamo a memoria, è sinonimo di qualificazione alla Champions League, quell’obiettivo che l’Inter non riesce a centrare ormai dalla stagione 2010/11. Ma risulta difficile utilizzare ciò come incentivo a fare bene, se poi quando si incontrano squadre più blasonate (vedi Wolfsburg) ci si scioglie come neve al sole. Di fatto, i buoni risultati ottenuti contro lo Stjarnan, il Dnipro (che è in finale), il Qarabag, il Saint-Etienne e il Celtic alla fine di questa stagione sono soltanto numeri che non portano a nulla se non, in termini puramente economici, circa 3,5 mln di euro di premi tra partecipazione, vittoria del girone e raggiungimento degli ottavi, non di certo una cifra astronomica. Giocare in Europa potrebbe giungere in aiuto per portare a Milano grandi giocatori? Sicuramente l’Europa ha il suo fascino, ma da questo punto di vista ci sentiamo di dire che il fattore RM e la pianificazione della stagione successiva parlando di “Scudetto” addirittura un’annata prima possono rappresentare un discreto biglietto da visita per l’Inter 2015/16. Il resto dovrà farlo il mercato e siamo ansiosissimi di vedere come lavorerà Piero Ausilio questa estate.

Concentrare tutte le energie, fisiche e mentali, solo ed esclusivamente sul campionato potrebbe essere un ottimo inizio per tornare ad essere un’Inter vincente, (si guardi il settimo posto della stagione 2010/11 della Juventus, che da allora, anno dopo anno, ha ricominciato a macinare vittorie e, ahinoi da quest’anno, a ben figurare in Europa) senza dimenticare quella famosa Coppa Italia che diede il via ai successi proprio di Roberto Mancini sulla panchina della Beneamata. Giocare a luglio può dare un vantaggio nell’immediato per quanto concerne la preparazione rispetto alle altre squadre di Serie A, ma sicuramente rappresenta un peso quando alla volata finale ci sarà inevitabilmente bisogno di tirare il fiato. Senza dimenticare l’impatto sul mercato di una stagione iniziata con largo anticipo perchè, per quanto al primo turno preliminare non si incontrino di solito squadre irresistibili, in quel periodo le operazioni saranno senz’altro in una fase di stallo, dato che, come dicevamo sopra, sarà un calciomercato che si sbloccherà con le cessioni e, probabilmente, la vera Inter completa si potrà vedere solo all’inizio di settembre. Diverso è, ovviamente, il discorso del campionato, che partirebbe circa un mese più tardi rispetto all’inizio dell’Europa League e darebbe più tempo agli sviluppi del mercato e non costringerebbe il Mancio a dover fissare la ripresa con molto anticipo rispetto alle altre squadre di Serie A.

Matematicamente parlando, le possibilità di accedere all’Europa League restano, così come restano i dubbi sugli effetti collaterali dell’iniziare una stagione così presto (tra un paio di settimane conosceremo quale strada imboccare). Oltre a possibilità e dubbi, però, resta anche la cosa più importante: la passione per questi colori che ci fa trovare la voglia di iniziare una nuova stagione con un altro piglio per tornare ad essere una società vincente, cosa che manca ormai da troppi anni ad una squadra del nostro blasone.

Comunque vada, sempre Forza Inter!