16 Aprile 2015

FOCUS – Luci (sfocate) a San Siro

Mancano ormai pochi giorni al peggior derby di Milano nella storia del calcio italiano: mai infatti Inter e Milan si erano affrontate da nona e decima forza del campionato. Un derby dunque per certi versi storico, anche se in questo caso le due milanesi sono entrate nelle pagine degli almanacchi del calcio dalla porta sbagliata.

Oltre ad essere un derby di bassissimo profilo dal punto di vista della classifica, ciò che forse preoccupa di più le due tifoserie è la pochezza tecnica delle squadre. Quasi sempre infatti, anche in annate sfortunate, Inter e Milan potevano contare su campioni capaci di accendere l’entusiasmo degli spettatori con una giocata, un’invenzione, un dribbling o con un gol spettacolare. Domenica sera i fuoriclasse affermati, i campioni di livello internazionale, saranno solo un lontano ricordo, così come saranno solo ricordi sfocati quei derby, neanche troppo lontani, dove ad affrontarsi c’erano calciatori del calibro di Ronaldo, Shevchenko, Stankovic, Pirlo, Seedorf, Vieira, Rui Costa, Nesta, Samuel, Maldini, Zanetti, Maicon, Cafù, Eto’o, Kakà, Milito e potremmo continuare. Insomma per la notte del derby San Siro indossava lo smoking, pronto a farsi ammirare da tutto il mondo. Diventava nei fatti la Scala del calcio e non solo a parole come invece accade oggi.

Il calcio però è fatto di cicli e quello che stiamo vivendo è sicuramente un periodo buio per la Milano calcistica. È innegabile inoltre come la crisi del calcio meneghino stia indubbiamente avendo dei contraccolpi negativi per tutto il movimento italiano: un campionato con le milanesi lontano dall’essere competitive, è un campionato mutilato. La realtà attuale però è questa e vede le due squadre praticamente senza obiettivi già ad aprile, con il toto-allenatore che impazza in casa rossonera e le voci di mercato che agitano l’ambiente nerazzurro. Nonostante questo, nonostante tutto, il derby è sempre il derby: nessun Fair play finanziario, nessun campionato al di sotto delle aspettative, nessuna rosa inadeguata al blasone delle due società, può cancellare la storia. Niente di tutto questo può cancellare il fascino del derby della Madonnina, il “peso” delle due maglie. L’adrenalina che accompagna l’attesa della partita, il trasporto con il quale si seguono i novanta minuti, restano gli stessi. Mancano pochi giorni e le tante parole lasceranno finalmente spazio al campo. Anche questa volta si accenderanno le luci – forse un pò sfocate – di San Siro, e a quel punto conterà poco la classifica, conterà solo vincere.