20 Ottobre 2013

Torino-Inter, la lavagna tattica: Kovacic dietro Palacio! E torna Samuel

di Gianluigi Valente

Di grande, ora, è rimasto ben poco, ma Torino e Inter sono state le uniche due squadre del nostro campionato a vedersi assegnato questo aggettivo-soprannome durante cicli di vittorie prestigiose e per certi versi irripetibili, perché racchiuse in un alone di mito; oggi cinque punti separano le due squadre, che scenderanno in campo fra circa un’ora e mezza allo stadio ‘Olimpico’ del capoluogo piemontese a chiusura dell’ottava giornata di campionato di Serie A. In realtà il divario risulta essere un po’ bugiardo, dato che fino ad ora gli uomini di Ventura hanno rischiato più volte di portare a casa altri punti prima di essere riacciuffati o superati sul finire dei vari incontri; in potenza sicuramente è un distacco giusto, perché, almeno a leggere i nomi in rosa, la qualità dell’Inter risulta sicuramente superiore. Ma le partite si giocano sempre sul campo e con una sfera che rotola, e se in campo ci sono giocatori del calibro di Kovacic, Cerci e Palacio ogni pronostico può risultare inappropriato.

LA STORIA – Sarà la 91esima volta che andrà in onda a Torino la sfida tra granata e nerazzurri. Il bilancio non è positivissimo per l’Inter, ma comunque in sostanziale equilibrio: se le vittorie dei padroni di casa sono ben trentasei, quelle degli ospiti sono ventinove, a fronte di venticinque pareggi, per un totale di 251 gol segnati (in media quasi 3 gol a match). Anche se le statistiche testimoniano la tradizionale difficoltà per le grandi squadre nel trionfare sul campo del Torino, i piemontesi perdono in casa contro il biscione dal 1995. L’ultima vittoria risale infatti al 27 febbraio 1994, quando servirono i gol di Poggi e Cois per superare gli uomini allenati da Giampiero Marini. Da allora solo sconfitte.

IL MODULO – Questa sera Mazzarri dovrà rinunciare ad Alvarez, infortunatosi contro la Roma prima della sosta, e Campagnaro, alle prese con degli acciacchi fisici che lo tengono lontano dal campo dal 26 settembre (Inter-Fiorentina 2-1). Ma il tecnico toscano non rinuncerà al 3-5-1-1 che finora ha fruttato 14 punti in 7 gare: Rolando sostituirà l’argentino sul centro destra, mentre come perno difensivo dovrebbe fare il suo ritorno in campo The Wall Walter Samuel; insieme a Juan Jesus, comporranno il terzetto difensivo. A centrocampo ritorna anche Jonathan sulla destra, con ovvio spostamento di Nagatomo sulla corsia sinistra; i tre interni saranno Cambiasso (mediano), Guarin e Taider. In avanti, e sta qui, la vera novità, ci sarà Kovacic a suggerire dietro all’unica punta Palacio, chiamato a fare gli straordinari dopo la convocazione con l’albiceleste.

OCCHIO DI RIGUARDO – Se poniamo l’attenzione sullo schieramento degli avversari, notiamo che Ventura farà scendere in campo la sua squadra con un modulo del tutto speculare rispetto a quello di  Mazzarri. I due esterni del suo 3-5-2 sono due terzini (Pasquale e D’Ambrosio) adattati a centrocampisti, esattamente come Nagatomo e Jonathan; la seconda punta (Cerci) è più un rifinitore che cerca di creare la superiorità numerica con il dribbling, proprio come Kovacic; e anche il perno centrale (Gazzi) dei cinque di centrocampo è bravo a fare da incontrista e da mediano di rottura, come Cambiasso. Il rischio è quello di vedere una partita bloccata e che si fondi prevalentemente sugli uno contro uno piuttosto che sullo sviluppo di una manovra scorrevole. In questo senso la potenza fisica di Guarin e Taider potrebbe risultare l’arma vincente nel confronto diretto con Farnerud e Brighi.

DOVE PUNTARE – Ecco perché siamo convinti che sarà fondamentale l’incidenza dei singoli, che con le loro giocate proveranno a portare la partita dalla loro parte. Cerci, oltre a essere il capocannoniere del campionato (prima della tripletta di Rossi di questo pomeriggio), è la punta di diamante della formazione granata: dalla sua velocità, dai suoi dribbling, dal suo mancino partono tutte le iniziative del Torino. Kovacic, dal canto suo, avrà l’opportunità non solo di giocare da titolare, ma di farlo molto più vicino alla porta rispetto alle passate uscite: Mazzarri ha designato per lui il ruolo di mezz’ala a inizio stagione, ma quest’oggi sarà costretto a vederlo duettare con Palacio in avanti e siamo sicuri che ce ne saranno delle belle. Per portare a casa i tre punti, poi, sarà necessaria anche un’ottima prestazione del terzetto arretrato che, senza Campagnaro, è apparso un po’ spaesato; questa sera toccherà a Samuel (scusate se è poco) dirigere il reparto difensivo e tutta la fase di non possesso e di pressing. Gli ingredienti per una grande gara ci sono tutti: appuntamento all’ ‘Olimpico’ alle 20.45!