27 Giugno 2019

ESCLUSIVA – Il padre di Kean: “L’Inter è casa sua: ha sempre voluto giocarci. In 3-4 anni sarà Pallone d’Oro. Nazionale? Sto con Di Biagio”

Bjorou Jean ai microfoni di Passioneinter.com ricorda: "E' tifoso nerazzurro e quando giocava al Torino mi diceva sempre: 'Portami all'Inter'. Se arriva l'offerta giusta..."

Ci siamo: lunedì il calciomercato italiano apre ufficialmente i battenti e, mai come quest’anno, in casa Inter vale la frase: “Da qui alla chiusura può succedere di tutto”. A pensarci bene non potrebbe essere altrimenti, quando in pochi mesi sono arrivati un nuovo allenatore, un nuovo staff, un nuovo amministratore delegato ed il capitano è stato messo alla porta.

Proprio a causa dell’allontanamento di Mauro Icardi per il reparto avanzato sono stati fatti i ragionamenti più intriganti: Maurito deve essere ceduto e potrebbe anche essere inserito come pedina di scambio in qualche trattativa. Fra le ipotesi che sono sorte c’è quella che riguarda l’approdo a Milano di Kean dalla Juventus, con l’argentino a fare il percorso inverso. In attesa di capire se questo discorso con i bianconeri verrà approfondito, la redazione di Passioneinter.com ha contattato in esclusiva il padre del classe 2000, Bjorou Jean Kean.

Come giudica questa stagione di Moise?

“Mio figlio sta crescendo, passo dopo passo. Penso che quest’anno abbia lavorato tanto, dando il massimo. La sua famiglia è felice per lui, siamo contentissimi di tutto quello che ha fatto, sia in campo che a livello morale, per noi. Credo che stia ancora crescendo: siamo stati tutti ragazzi ed arrivare a certi livelli di fama così giovani non è facile. La prossima stagione sarà per lui ancora più importante e farà ancora meglio”.

Quanto può diventare forte secondo lei?

“Io conosco le capacità di mio figlio. Penso che ad oggi abbia dato il 50% di quello che è il suo reale potenziale. Come papà ho sempre detto: aspetto il Pallone d’Oro da lui. E finché non me lo porta a casa (ride n.d.r.)… Sono sicuro che lo vincerà. Sta crescendo, ma può farcela in 3-4 anni. Non dimentichiamoci che a neanche 20 anni gioca nella Juventus ed ha già esordito, facendo due gol, in Nazionale. E’ nato per questo e per rendere felice la sua famiglia”.

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Cosa ne pensa di quanto successo con l’Under 21?

“Quando i ragazzi sono in crescita non è facile: sono agitati ed a volte hanno comportamenti che non vanno bene. Non voglio giustificarlo però: deve comportarsi come gli altri. Personalmente ho sostenuto Di Biagio: facendo così ha fatto vedere al ragazzo che se lo fa ancora ci sono delle conseguenze. Il mister ha fatto bene. Spero che il prossimo anno possa crescere anche da questo punto di vista. I tifosi lo amano e gli vogliono bene ed il consiglio che gli voglio dare è di pensare a loro e di cercare di farli felici”.

Riguardo quanto successo: pensa che questo possa compromettere le future convocazioni in Nazionale?

“Questo non lo so, non sono il suo allenatore. Spero che gli diano ancora un’opportunità. Se ancora non cambierà, allora a quel punto non succederà mai e sarà giusto lasciarlo a casa”.

In passato ha raccontato del suo tifo per l’Inter: come è nata la sua passione?

“A casa quasi tutti i suoi fratelli tifano Milan. Io ed uno dei suoi fratelli siamo invece juventini. E lui resisteva: “No, io tifo Inter!”. Tutto è nato quando stavamo camminando per le bancarelle e gli ho detto di scegliere una maglia. Non ha dubitato, scegliendo subito quella nerazzurra di Martins. Ma la passione per il calcio è partita in modo ancora più particolare”.

Ovvero?

“Una volta, ad Asti, sono tornato a casa e ho trovato la lampada spaccata: c’era lui, piccolissimo, che mi guardava con il pallone in mano. L’ho subito portato all’oratorio di Don Bosco. Giocava sempre e dormiva abbracciato al pallone. Lì ha cominciato a giocare con i ragazzi più grandi, senza mai aver paura. Poi l’iscrizione all’Asti ed al Torino. Lo portavo agli allenamenti anche dopo aver perso il lavoro, facendo 35 minuti di treno ogni volta, pur con le difficoltà. Ha vero amore per il calcio”.

Vista la passione per l’Inter, se dovesse arrivare un’offerta secondo lei gli piacerebbe andare a Milano?

“Dipende dal suo procuratore che si occupa di queste cose. Essendo cresciuto con la maglia di Oba Oba però, l’Inter è la sua casa: l’ha scelta da piccolo, crescendo come un vero tifoso nerazzurro, sicuramente lui vorrebbe andarci. Poi dipende dalle offerte che arrivano. Se l’Inter offrirà di più rispetto a quello che prende ora, per me ci andrà. Quando giocava al Torino me lo diceva sempre: “Dopo il Toro portami all’Inter”. Estero? L’ho letto sui giornali ma non ne ho ancora parlato con Raiola: prima di prendere queste decisioni mi contatterà, visto che pur essendo maggiorenne ha ancora delle radici qui. Gli consiglierò di andare all’Inter così sarà anche più vicino a me, invece che andare in Olanda!”.

LA REDAZIONE DI PASSIONEINTER.COM RINGRAZIA IL SIG. KEAN PER LA DISPONIBILITA’ E SIMPATIA DIMOSTRATE NEL CORSO DELL’INTERVISTA

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