25 Gennaio 2020

ESCLUSIVA – Jeda ‘gioca’ Inter-Cagliari: “Non finirà come in Coppa Italia. Mi rivedo in Joao Pedro. Eriksen? Merito di Conte”

L'ex attaccante rossoblu alla vigilia della sfida di San Siro ai microfoni di Passioneinter.com: "Il tecnico leccese attira grandi giocatori. Nainggolan? Avrebbe dato un grosso contributo, ma l'esperienza a Milano è chiusa"

Ripartire subito: l’Inter di Conte, dopo giorni intensi di mercato che hanno visto i nuovi arrivi di Young, Moses e, nei prossimi giorni, di Eriksen, si rituffa in campionato per affrontare il Cagliari, domani alle 12:30. La squadra nerazzurra arriva dal mezzo passo falso a Lecce, con un pareggio costato la prima mini-fuga della Juventus in vetta.

La redazione di Passioneinter.com ha parlato in esclusiva con il brasiliano Jeda, ex attaccante della squadra rossoblu, che in Sardegna ha collezionato 87 presenze e 21 gol.

Che cosa ne pensi del campionato che sta disputando l’Inter?

“Mi piace molto l’Inter come sta crescendo, come squadra, con una società solida alle spalle, un obiettivo ben preciso. Dopo aver vinto tanto l’Inter è rimasta indietro, è andata in basso rispetto alla propria storia. L’arrivo della nuova proprietà a dato nuovo entusiasmo, poi arrivo Conte ha dato una spinta in più. Sono arrivati giocatori di un certo livello anche grazie alla sua presenza. Un po’ me l’aspettavo ad inizio anno”.

Gli innesti di Young, Moses e, molto probabilmente, anche Eriksen, cosa cambieranno nella corsa al campionato?

“L’Inter si candiderebbe in maniera ancora più importante per lo scudetto. A questo punto della stagione è già la vera avversaria della Juventus, con questi arrivi diventa ancora temibile. In Europa League poi può essere fra le favorite”.

Cosa ne pensi della stagione che sta disputando il Cagliari, prossima avversaria dell’Inter in campionato?

“E’ un bellissimo campionato quello che sta disputando, nessuno avrebbe messo un euro sul fatto che il Cagliari si sarebbe trovato lì. L’ambiente deve essere contento aldilà dei risultati delle ultime partite. Sta facendo un campionato importante, al di sopra delle proprie possibilità, ma non bisogna fare il passo più lungo della gamba. Il Cagliari ad inizio anno parte con l’obiettivo di salvarsi, di essere una società solida come ha dimostrato in questi anni, senza esagerare. Ha la giusta squadra per cercare di fare bene, poi se si può far di più ben venga”.

Che partita ti aspetti domani a San Siro?

“Sarà un Cagliari diverso, non arrendevole come in Coppa Italia. E’ una squadra che gioca bene, che deve recuperare serenità. Non c’è motivo di essere allarmati, bisogna giocare spensierati, affronta una squadra fortissima. Deve dimenticarsi la classifica, non deve pensare di vincere il campionato ma giocare in modo spensierato. Anche perché l’ambiente di Cagliari ti permette di farlo”.

Che ricordo hai del tuo periodo in Sardegna?

“Un ricordo bellissimo, che tutt’ora rivivo grazie alla gente che me lo fa rivivere e ricordare. Un grandissimo ricordo, che estendo a tutta la mia vita calcistica in Italia, della quale vado veramente fiero. Magari correggendo qualche piccolo dettaglio (ride n.d.r.). Ricordo in particolare la salvezza miracolosa al primo, straordinario al Cagliari, i tifosi appassionati che riempivano lo stadio ogni domenica, senza dimenticare i compagni, fantastici”.

Fra le sfide che hai giocato contro i nerazzurri, sei riuscito a segnare contro l’Inter di Mourinho. Com’era affrontare quella squadra?

“Quella volta abbiamo perso contro una grandissima squadra, passando in vantaggio proprio grazie al mio gol, ma abbiamo giocato bene passando in vantaggio. Nel secondo tempo abbiamo dato parecchio filo da torcere all’Inter, eravamo esperti, giocavamo il nostro calcio in maniera indipendente dall’avversario, ce la giocavamo. Se pensi che hai davanti giocatori che non puoi battere allora sei già battuto. E domani il Cagliari non dovrà fare questo errore”.

Secondo te a fine anno cosa farà Nainggolan?

“Non c’è mai stato un problema fra Conte e Nainggolan, ma piuttosto con la società: era già fuori da piani societari quando è arrivato il nuovo tecnico. Conte è stato chiaro con lui: era fuori da piani societari non tecnici. Avrebbe dato tantissimo all’Inter, ma è anche vero che sua esperienza a Milano l’ha fatta. E quando fai un anno non positivo, non so se poi tornare sarebbe una cosa buona. Penso che la cosa migliore per lui sarebbe di rimanere a Cagliari o cercare un’altra piazza dove esprimersi al meglio”.

Oggi un altro attaccante brasiliano sta stupendo a Cagliari, Joao Pedro: ti rivedi un po’ in lui?

“Assolutamente sì, ha le mie stesse caratteristiche: seconda punta con il vizio del gol ed è migliorato tantissimo. Con la sua maturazione si spiegano molti dei punti in classifica che ha il Cagliari, perché doveva dare qualcosa in più e lo sta dando. Mi rivedo tantissimo in lui, ma lo penso già da quando l’ho visto le prime volte giocare”.

A proposito di brasiliani: Gabigol all’inter non è riuscito ad affermarsi ed ora sta per firmare con il Flamengo. Pensi che sia la scelta giusta per lui?

“Non è riuscito ad imporsi per le sue caratteristiche, per la responsabilità che gli è stata data e la sua giovane età. Ci si aspettava tanto, non era facile dimostrare quanto valesse in una squadra come l’Inter, credo che sia scelta giusta, soprattutto se punta alla nazionale, perché lì è la stella. Il Flamengo non solo a livello di organico ma anche economico è cresciuto tantissimo, tornando il Flamengo di tanti anni fa”.

LA REDAZIONE DI PASSIONEINTER.COM RINGRAZIA JEDA PER LA GENTILEZZA DIMOSTRATA NEL CORSO DELL’INTERVISTA 

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