31 Gennaio 2020

ESCLUSIVA – Pistocchi e lo striscione: “Una cosa mai vista: ne farò un quadro! Su Calciopoli ed i duelli con Mou…”

Il noto giornalista ai microfoni di Passioneinter.com parla dell'omaggio che la Curva Nord gli ha riservato mercoledì sera: "Mi ha stupito: è un premio alla mia onestà"

“Stavo guardando la partita e nessuno aveva notato la cosa o ripreso lo striscione. Poi sono cominciate ad arrivarmi foto da amici a San Siro…” 

Non capita tutti i giorni di vedere il proprio nome in uno striscione a San Siro: lo potrà raccontare Maurizio Pistocchi, omaggiato dalla Curva Nord dell’Inter durante il match contro la Fiorentina in Coppa Italia. “Rispetto per l’onestà intellettuale. Né con i tifosi, né con il potere. Grande Pistocchi”: così gli ultras hanno voluto premiare il lavoro del giornalista, per tanti anni una delle figure note di Sport Mediaset. La redazione di Passioneinter.com lo ha contattato in esclusiva per parlare dell’episodio e, in generale, del calcio italiano. Come di consueto, senza troppi peli sulla lingua.

Non possiamo che partire da quello striscione: che cosa a provato quando lo ha visto?

“Sinceramente stavo guardando la partita, ma nessuno aveva fatto cenno o aveva fatto notare nulla in TV. Poi da San Siro sono cominciate ad arrivarmi foto da amici presenti… Sono rimasto un attimo stupito. Non è una cosa normale, a memoria non credo sia mai successa una cosa di questo tipo ad un giornalista. A parte, tocchiamo ferro, alle figure decedute. Piuttosto ho ricevuto critiche e anche insulti da altre tifoserie. Mi ha fatto piacere. Non ho mai ‘lisciato’ il pelo a nessuno, nemmeno agli ultras. Ho sempre cercato di essere obiettivo. Se cercassi consenso come fanno tanti miei colleghi entrerei in conflitto d’interessi e non voglio questo. Ho lavorato per trasmissioni importanti, facendo come tutti anche degli errori, ma sempre mi è stata riconosciuta l’onestà intellettuale. Non mi hanno detto che sono bravo, ma onesto, ed è ancora più bello”.

Leggevamo su Twitter che farà un quadro con la foto dello striscione…

“La incornicio, certo! Per me sono stati anni deludenti per molti aspetti, questo momento è dunque uno dei più belli e importanti degli ultimi tempi. Non sarà niente, è vero, ma al contempo rappresenta moltissimo. Lavoro da 34 anni con serietà ed onestà e questo lo vedo come il giusto riconoscimento, tutto il mio lavoro fatto con spirito di sacrificio ha trovato coronamento l’altra sera, un momento molto bello. Ho sempre espresso le mie idee, a volte anche discutendo, ma con rispetto”.

Sì, ricordiamo infatti i suoi duelli con Mourinho!

“Un grande personaggio. Abbiamo avuto molte discussioni, lui tendeva ad imporre il suo modo di essere ed il suo pensiero, ed allora se ne discuteva, ma anche molto tranquillamente, sempre con rispetto. Quello che non funziona oggi: c’è mancanza di coraggio nell’esprimere opinioni non convenzionali. Si può contestare tutto se si usano mezzi corretti”.

Le faccio una domanda che non vuole essere polemica e va al di là delle guerre di fazione fra tifoserie. Fra le opinioni che esprime apertamente e spesso controcorrente, ci sono quelle sulla giustizia sportiva. A suo parere dopo Calciopoli il calcio italiano è più pulito?

“Basterebbe leggere la relazione di chiusura delle indagini di Borrelli, procuratore federale di Calciopoli. Se si leggono i nomi delle persone secondo lui coinvolte in quella storia, ci si accorge che moltissimi operano ancora nel calcio. Quindi secondo me non è cambiato molto: tante persone sono ancora lì ed operative. Poi certo, sono cambiati i sistemi di controllo ed i rapporti, ma ci sono anche oggi lati oscuri. Per esempio mi chiedo: l’A.I.A. (Associazione Italiana Arbitri, n.d.r.) come mai da anni ha come sponsor delle società la cui composizione è abbastanza oscura? Prima c’era Eurovita, proprietà di un fondo d’investimento americano, oggi c’è Net Insurance. Chi sono i soci? Non dico che ci debbano essere per forza dei dubbi, ma serve più chiarezza. L’AIA fa parte della FIGC, non dovrebbe avere sponsor, ma proprio li deve avere devono essere facilmente riconducibili ad una proprietà che non lasci dubbi di conflitto di interessiNon voglio approfondire poi la presenza della criminalità organizzata, già spiegata egregiamente dall’inchiesta a Torino e dai servizi di Report. Ma ci sono molti lati oscuri, il calcio oggi è gestito in modo approssimativo. D’altronde ‘Panem et circences’ si diceva nell’antica Roma, ed anche oggi ci sono quei 2-3 giorni alla settimana dedicati al calcio che distraggono la gente dai problemi, il resto poco importa”.

Passiamo al campo di gioco: l’Inter nelle ultime settimane ha avuto un piccolo calo di risultati. Solo una questione fisica secondo lei?

“Ha fatto buonissimi risultati, nessuno se li aspettava. Nelle ultime 8 però, sono arrivati 5 pareggi, sempre in rimonta. C’è un calo di prestazioni. Fa fatica con le due mezze ali, le scalate in fase di non possesso sono spesso fuori tempo. Ieri Conte ha provato un 3-4-3 che ha funzionato abbastanza bene, ma sono curioso di vedere con Eriksen trequartista come andrà. Ha fatto bene come risultati, ma onestamente il gioco è molto migliorabile. La difesa a 4 potrebbe essere una soluzione per valorizzare di più qualità giocatori davanti e dare tranquillità ai difensori, tipo Skriniar che fa molta più fatica quest’anno”.

Eriksen che peso avrà? Non solo sulle sorti dell’Inter, ma di riflesso su quelle del campionato…

“C’è stato solo un giocatore che ha spostato l’ago della bilancia del campionato: Maradona. Lui non è Maradona, ma è grande giocatore, un leader tecnico. Nasce dalla sapiente scuola dell’Ajax, poi è diventato un campione al Tottenham. Avrà un impatto importante se la qualità del gioco dell’inter migliorerà. Il centrocampo ora è completo e presenta numerose alternative. Il mercato dell’Inter è stato molto buono, ha una rosa competitiva e un ’11’ di base molto valido. Non ancora all’altezza della Juventus, che è stata costruita nel corso degli anni, ma Marotta lavora per costruire un grande team”.

Nota qualche scricchiolio, aldilà dei risultati, nella Juventus? Oppure il gioco di Sarri sta per decollare?

“Il Manchester City al primo anno di Guardiola perse 4 partite delle prime 21 del campionato, fu eliminato agli ottavi di Champions dal Monaco. Il cambiamento da una idea di calcio ad un’altra non si fa in un pomeriggio. Richiede lavoro, tempo, e soprattutto disponibilità. Della squadra a seguirlo, della società a sostenerlo e dei dirigenti nel comprare giocatori funzionali. Sarri è arrivato tardi, dopo poco c’è stata la tournée, si è trovato con giocatori che dovevano partire. Ritengo che Sarri abbia fatto il massimo nelle sue possibilità, ma ancora non c’è un’idea di gioco forte. Ha avuto momenti di importanti, ma anche pause clamorose. Non so dove potrà arrivare. Ma se guardate statistiche, sono aumentati i tiri in porta ed il possesso palla. Le altre voci sono uguali: sono indicazioni di un’idea di gioco che sta cambiando. Ci riuscirà quest’anno? Difficile, anche per i troppi condizionamenti esterni”.

Momento pronostico: chi vince campionato, Coppa Italia, Champions ed Europa League?

“La Champions è una manifestazione troppo legata al momento. Si decide tutto nel periodo cruciale, ma vedo 4-5 squadre più forti della Juve: Barcellona, Real Madrid, Liverpool e Manchester City. Poi ci sono Juve e Bayern dello stesso livello. Sarebbe un grande risultato arrivare in semifinale per i bianconeri: migliori la stagione scorsa e crei le basi per un futuro importante. In campionato sempre Juve favorita, Inter come alternativa più credibile. Sulla Coppa Italia viste le semifinali solo mago Otelma sarebbe in grado di fare un pronostico. Europa League? Torneo difficilissimo, nel quale è importante capire come va la stagione. Bastano due infortuni e l’Europa League diventa un dramma. Giochi il giovedì, torni di notte, sabato parti per partita di campionato. non ti alleni giovedi, venerdi e sabato in pratica. Non a caso non la vinciamo da vent’anni in Italia. Secondo voi se Conte dovrà scegliere in un momento delicato a cosa dedicare le forze, cosa sceglie?!”.

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Maurizio Pistocchi per la consueta cortesia dimostrata nel corso dell’intervista

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