Intervenuto in esclusiva ai microfoni di PassioneInter.com, l’ex giocatore nerazzurro Aldo Serena parla della sfida contro il Frosinone, in programma domani al Meazza, degli strascichi lasciati dalla gara contro l’Atalanta e del decisivo incontro di mercoledì prossimo contro il Tottenham.
Che approccio si aspetta domani dall’Inter? Nella testa ci sarà già la Champions?
“La partita è delicata, perché viene prima della sfida decisiva a Londra, nella quale il Tottenham si gioca gran parte della qualificazione. Credo che ci sarà un turnover abbastanza robusto, perché, sebbene il campionato italiano è sempre difficile, contro il Frosinone non dovrebbero esserci grosse complicazioni”.
Aver trovato la sosta dopo una brutta sconfitta come quella maturata due settimane fa rappresenta un vantaggio o un limite?
“La sosta ha fatto bene all’Inter, perché ha dato il tempo per metabolizzare la sconfitta. L’Atalanta è cresciuta tantissimo nelle ultime gare ed è tornata corsara, difficile da battere. L’atteggiamento doveva essere diverso, invece non c’è stata la giusta concentrazione”.
L’Inter sembra avere una rosa lunga che permette al tecnico diversi cambi.
“Finalmente c’è a disposizione una rosa ampia, costruita appositamente per momenti come questi, con tante partite in poco tempo, dove il turnover diventa obbligatorio. Spalletti sta tenendo sulla corda i giocatori, perché in questo periodo servirà il supporto di tutta la rosa, anche di chi gioca meno. Ad esempio Joao Mario, che ha visto poco il campo nelle prime gare, si è fatto trovare pronto quando è stato schierato”.
Come si spiega questo Perisic “double face”: devastante in Nazionale e poco incisivo in nerazzurro?
“Non me lo spiego, perché io con la Croazia ho visto un giocatore strepitoso, con un intensità incredibile, sia in fase offensiva che in quella difensiva. È sempre rientrato, ha coperto tutta la fascia. Questo è il vero Perisic, il giocatore che sfrutta la sua incredibile capacità aerobica ed il fisico resistente e forte”.
L’altro giocatore che sembra aver reso al di sotto delle possibilità è Keita. Difficoltà di ambientamento o altri motivi?
“Giocare all’Inter non è semplice per nessuno, perché hai bisogno di una confidenza con l’ambiente. Keita al momento è un’alternativa utile a Perisic e Politano, perché i giocatori sugli esterni devono avere grande capacità atletica e sono sottoposti a fatica superiore. Credo che ci sia bisogno di lui soprattutto alla fine, nell’ultimo quarto d’ora che gli viene regalato da Spalletti, quando serve per creare superiorità numerica”.
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