23 Marzo 2015

ESCLUSIVA – Scanziani: “All’Inter gira tutto per il verso sbagliato. Gran parte delle colpe sono dei giocatori”

Col morale non alle stelle in seguito alla sconfitta di ieri sera contro la Sampdoria, abbiamo avuto l’onore di intervistare Alessandro Scanziani, che ha militato nell’Inter da centrocampista dal ’77 al ’79 ed è stato capitano dei blucerchiati, per i quali ha giocato dall’81 all’86 conquistando anche la prima Coppa Italia della storia del club. […]

Col morale non alle stelle in seguito alla sconfitta di ieri sera contro la Sampdoria, abbiamo avuto l’onore di intervistare Alessandro Scanziani, che ha militato nell’Inter da centrocampista dal ’77 al ’79 ed è stato capitano dei blucerchiati, per i quali ha giocato dall’81 all’86 conquistando anche la prima Coppa Italia della storia del club.

Buonasera sig. Scanziani, avrà sicuramente seguito il match di ieri sera: cos’è mancato all’Inter?

«Premetto che bisognerebbe essere dentro certe situazioni per prendersi la briga di giudicarle al meglio. I nerazzurri hanno interpretato bene la partita, hanno sicuramente giocato una buona gara. Gli uomini di Mancini hanno dominato nel possesso palla, ma ovviamente non è solo grazie a quello che si vince. I blucerchiati si sono chiusi e hanno giocato di ripartenze riuscendo a fare male su calcio da fermo a una squadra che concede sempre qualcosa. E’ mancata anche un po’ di fortuna. Ultimamente all’Inter non gira tutto per il verso giusto».

E quale sarebbe la causa, secondo lei?

«Probabilmente si è sbagliato qualcosa nella gestione: c’è stato un cambio netto a livello societario non troppo tempo fa, e poi anche Mazzarri è stato sostituito da Mancini durante la stagione. Siamo abituati a veder vincere giocatori e allenatori, ma è l’ambiente tutto che fa la differenza e l’Inter è ancora in fase di lavori in corso. Abbiamo assistito ad una rivoluzione che probabilmente si sarebbe dovuta fare subito dopo il Triplete. Passiamo ai giocatori. Facendo un paragone, si può dire che nessuno di quelli attualmente titolari avrebbe avuto posto nella squadra di Mourinho: forse solo Palacio avrebbe potuto fare il dodicesimo uomo e subentrare al posto degli attaccanti, mentre Handanovic sarebbe stato il secondo di Julio Cesar».

E Mancini? Avrebbe potuto fare di più per questa Inter ormai fuori dalle coppe e lontana dalla qualificazione in Europa League?

«Il Mancio per me è un predestinato, sia come giocatore che come allenatore. Purtroppo non è riuscito a dare subito quella svolta che tutti si aspettavano da lui; ha cambiato giocatori, per quanto possibile, e modulo, al quale non tutti sono adatti. Anche Mazzarri è un ottimo allenatore, per me. I risultati attuali della squadra dipendono dai giocatori, e vi spiego perché: entrambi i tecnici hanno avuto l’occasione di scoprire i limiti dei propri giocatori, ma la differenza tra l’uno e l’altro sta nella mentalità. Mentre il livornese si concentrava più nel cercare di non subire goal, Roberto si scopre un po’ di più improntando il match sulla manovra offensiva. Ovviamente un tifoso nerazzurro è abituato a vedere la propria squadra giocare per portare a casa i tre punti».

Ha parlato di giocatori non adatti al modulo del tecnico di Jesi. Cosa mi dice su Kovacic’ Il ragazzo sembra non essere ancora entrato nei meccanismi di gioco.

«Coi giovani bisogna avere pazienza. Mateo è un giocatore vero, impossibile non vedere del talento in lui. E’ un centrocampista che potrebbe giocare in più ruoli, ma una cosa è certa: non si può dare a lui troppa responsabilità in mezzo al campo, quello dovrebbe essere un compito di Medel e Guarin, due giocatori che hanno sulle spalle ben più partite rispetto al croato. Kovacic deve essere il valore aggiunto di questa squadra, magari sviluppando un po’ più di personalità, poi ovviamente sbagliando si impara. Io me lo terrei ben stretto, non escludendo però l’ipotesi di un prestito in una squadra con meno pressioni dell’Inter per farsi le ossa. Magari alla Samp( ride, ndr)».

A proposito di personalità, cosa pensa del capitano dei nerazzurri?

«Ranocchia è un giocatore che mi piace. Non si può dirgli niente né come uomo che come professionista. All’Inter non è facile per nessuno, posso confermarlo io stesso. Il pubblico del Meazza è particolarmente esigente e, se non hai una grandissima autostima, è molto complicato giocare con quella maglia. La capacità di reagire non è di tutti».

Per concludere, passiamo alla sua Samp. Mi dia un giudizio su Sinisa Mihajilovic.

«E’ arrivato lo scorso anno, con in mano una squadra che sembrava destinata a retrocedere, e ha fatto un qualcosa di straordinario. E’ riuscito a dare una svolta, è entrato nei cuori dei giocatori. Sinisa non aveva mai fatto così bene nella propria carriera da allenatore. Anche quest’anno la squadra pareva non avere un’ anima e un gioco, ma lui è riuscito a rimetterla in piedi. E’ uno dei tecnici emergenti del calcio italiano»

La redazione di Passioneinter.com ringrazia il Sig. Alessandro Scanziani per la disponibilità, la cortesia e la gentilezza mostrate durante tutto il corso dell’intervista.