31 Dicembre 2019

Dal Triplete alla speranza Conte, ma quante delusioni nel mezzo: la storia del decennio nerazzurro

Cronaca degli anni che hanno visto anche l'addio all'Inter della Famiglia Moratti e il passaggio prima a Erick Thohir e poi a Jindong Zhang

Iniziato nel segno della gloria, concluso in quello della speranza, nel mezzo delusioni ed anni amari. L’avvio del decennio che quest’oggi si conclude coincide probabilmente con il punto più alto della storia calcistica dell’Inter: il 22 maggio 2010, infatti, Diego Milito realizzavò una storica doppietta al Santiago Bernabeu contro il Bayern Monaco, riportando la Champions League nella Milano nerazzurra e coronando il Triplete. 

Punto che segnò però l’inizio della lunga parabola discendente, avviata con l’addio di José Mourinho, sostituito da Rafael Benitez, che ha subito vinto Supercoppa Italiana e Mondiale per club, fallendo però l’en plein a causa della sconfitta contro l’Atletico Madrid. La sosta natalizia coincise con il cambio in panchina, con il tecnico spagnolo che fu sostituito da Leonardo: il brasiliano diede via alla rincorsa alla sua ex squadra, il Milan, spenta dopo lo 0-3 patito nel derby, in una stagione salvata solo dalla vittoria in Coppa Italia.

Poi arrivò il torneo del triplo cambio in panchina, con GasperiniRanieri Stramaccioni che si sono susseguiti alla guida dei nerazzurri in un triste campionato senza acuti, chiuso al sesto posto. Quest’ultimo è stato confermato anche per l’annata successiva, ricordata soprattutto per il successo allo Stadium contro la Juventus per 3-1: nonostante questo, però, il campionato fu tremendamente disastroso e fu chiuso all’ottavo posto, con l’Inter fuori dalle coppe europee per la prima volta dal 1998-1999.

Il 2013/14 portò a numerosi stravolgimenti, sia in panchina, con Walter Mazzarri al posto di Stramaccioni, che in società: il 15 novembre 2013, infatti, si concluse l’era Moratti, con Erik Thoir a rilevarne il ruolo da presidente. Altri addii dolorosi maturarono a fine stagione, dopo il quinto posto in campionato, dato che lasciò l’intera colonna argentina composta da Walter Samuel, Diego Milito, Esteban Cambiasso e soprattutto il capitano Javier Zanetti.

Neanche Roberto Mancini è riuscito a risollevare la squadra dagli anni di magra in cui era finita, anche se con il tecnico che aveva riportato a Milano lo scudetto i nerazzurri centrarono una incoraggiante quarta posizione nel 2015-16. L’allenatore lasciò, però, in maniera rocambolesca, sostituito prima da Frank De Boer e poi da Stefano Pioli, nella stagione che vide il definitivo ingresso in società del gruppo Suning.

Per trovare risultati positivi bisognerà aspettare l’avvio dell’era Spalletti, nel periodo che ha visto il definitivo passaggio di consegne fra Thoir e Zhang, divenuto a tutti gli effetti presidente. Con il tecnico di Certaldo alla guida i nerazzurri hanno rivisto la luce, centrando al primo anno l’agognata qualificazione in Champions League, dopo una rocambolesca vittoria all’ultima giornata contro la Lazio. Il bis della stagione successiva non è bastato per valere la riconferma in panchina, anche a causa degli attriti creati intorno alla vicenda Icardi, con l’ex capitano prima spodestato della fascia e poi messo ai margini della rosa.

Il resto della storia è recente e nota ai più: con Antonio Conte l’Inter ha trovato entusiasmo ed ha chiuso il decennio come l’aveva iniziato, ossia in vetta alla classifica. Dopo una lunga serie di anni bui, ora si può tornare a guardare al futuro con maggior ottimismo.

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