9 Luglio 2017

Focus – Entusiasmo

L'Inter ha ufficialmente presentato il suo primo nuovo acquisto, Daniele Padelli. L'entusiasmo del portiere ha subito suscitato ottime impressioni: ma che portiere è Padelli? Proviamo a scoprirlo insieme

Il ruolo del secondo portiere, nel gioco del calcio, si muove su una linea di sviluppo parallela a quella degli altri ruoli. È un ruolo di supporto, di grande caratura emotiva e fondamentalmente sottovalutato, in relazione a quel che effettivamente traspare, con giudizi  spesso limitati agli sporadici utilizzi sul campo.
Daniele Padelli da Lecco, in questo momento, incarna alla perfezione il concetto di secondo portiere adatto ad una rosa in evoluzione come quella dell’Inter. La conferenza di presentazione avvenuta ieri a Brunico, ha regalato al curioso ed allo stesso tempo scettico pubblico interista, l’immagine di un personaggio altamente positivo ed entusiasta della nuova avventura con la maglia interista.

SCETTICISMO ED ENTUSIASMO
Scetticismo ed entusiasmo, due parole così lontane ma così vicine nel descrivere l’arrivo in nerazzurro dell’ex portiere del Torino. Di Padelli si è spesso parlato a causa di alcuni errori sul campo, soprattutto derivanti dal gioco con i piedi, che hanno messo in secondo piano le ottime doti tra i pali del nuovo numero ventisette dell’Inter, arrivato alla nazionale italiana e per tre anni titolare indiscusso di una realtà di buon livello come quella granata. Eppure, Padelli, nella sua conferenza di presentazione (QUI la versione integrale), tra aneddoti curiosi, voglia di mettersi in gioco e tanta chiarezza, ha davvero conquistato tutti: “E’ un’emozione indescrivibile indossare questa maglia, lo sognavo da bambino. Riempie di orgoglio me e tutta la mia famiglia. Da piccolo ho preso la figurina di Pagliuca e ci ho messo la mia faccia e adesso sono qui“. Parole non casuali, che garantiscono impegno e gratitudine nei confronti di un ambiente che ha bisogno anche di questo e che dalla figura del secondo portiere, uomo spesso più importante negli spogliatoi e nel lavoro quotidiano che in campo, può comunque trarre importanti benefici.

CHE PORTIERE E’?
Padelli è un portiere dotato di un fisico possente (191cm x 92kg) caratterizzato da lunghe leve che spesso usa a dovere in fase di parata. La carriera di Padelli raggiunge il proprio apice relativamente tardi, quando all’età di 26 anni, dopo una serie di esperienze in giro per l’Italia da secondo portiere ed una breve parentesi con la maglia del Liverpool, passa dall’Udinese al Torino, difendendone la porta per tre stagioni. Come detto in apertura, a Padelli viene spesso imputata la poco spiccata abilità nel gioco con i piedi, che gli è costata l’errore più grave di tutta la sua carriera (QUI) che tanto ha fatto discutere sui social al momento del suo passaggio all’Inter. Padelli, però, non è soltanto questo: tra i pali soprattutto, durante le sue tre stagioni con la maglia del Torino, è pian piano divenuto uno dei portieri più affidabili di tutta la Lega, tanto da ottenere una serie di convocazioni (pur senza mai scendere in campo) con la maglia azzurra. Il nuovo secondo portiere interista, fa dell’esplosività e del coraggio le sue armi principali nell’interpretazione del ruolo: nell’uno contro uno prova sempre ad anticipare il diretto avversario lanciato a rete, sfruttando le lunghe braccia e la buona reattività (QUI al minuto 0:12). Tra i pali, invece, si distingue in fase di allungo, dove riesce magistralmente a sfruttare, anche qui, le lunghe leve e la grande forza delle gambe in fase di spinta (QUI a 0:42 e 2:10). Come tanti estremi difensori, Padelli non brilla nel fondamentale più difficile a detta di tutti quelli che, almeno una volta, hanno indossato i guanti da portiere: quello delle uscite alte. Del gioco con i piedi, abbiamo già detto: l’errore con l’Empoli pesa ma, spezzando una lancia a favore del portiere lombardo, va sottolineato come quel Torino facesse del palleggio con l’estremo difensore, chiamato a continui solleciti, una delle proprie armi principali in fase di sviluppo della manovra.
DA HANDANOVIC E  CARRIZO AD HANDANOVIC E PADELLI
Come cambia il roster di portieri in questa nuova stagione? Handanovic e Padelli hanno già lavorato insieme durante l’esperienza friulana, rispettivamente, del pre Inter e del pre Torino e ciò può rappresentare un vantaggio. Volendo, i due, non sono nemmeno due portieri così differenti, né per caratteristiche fisiche né per interpretazione del ruolo di estremo difensore, plasmato almeno in parte da una scuola comune che vede in Bonaiuti, attuale preparatore dei portieri nerazzurro ed ex dell’Udinese, anello di congiunzione tra i due. Se alcuni punti di contatto tra Handanovic e Padelli risultano possibili, lo stesso non può dirsi tra l’ex granata e Carrizo, ex secondo portiere interista del quale prenderà il posto. Carrizo, passato ai messicani del Monterrey, è un portiere sicuramente più bravo con i piedi ma meno esplosivo e più adatto, a parere di chi scrive, a giocare con più continuità in relazione alle proprie caratteristiche fisiche. Padelli, più esplosivo e granitico, può invece rappresentare un profilo, per caratteristiche, più simile a Luca Castellazzi, a sua volta secondo portiere del pre Carrizo.

In conclusione, il nostro invito è quello di mettere da parte alcuni pregiudizi legati a Padelli, provando a capire la complessità di un ruolo, quello di secondo portiere, molto più complesso di quanto possa sembrare. Il resto, si vedrà, ma l’entusiasmo e la professionalità di Daniele meritano rispetto e sono un ottimo punto di partenza.