2 Giugno 2018

#InterIsHere: le 5 partite più decisive della stagione del ritorno in Champions League

Le 5 partite che ricorderemo di più di questa stagione

La stagione appena passata era cominciato con questo slogan, ‘Inter is coming’: una dichiarazione di intenti che aveva sì fatto sognare molti tifosi, ma che al contempo rappresentava un’arma a doppio taglio per una società che già da diversi anni non era riuscita a portare a termine il progetto di tornare ai livelli che storicamente gli competono. Fortunatamente quest’anno l’esito è stato diverso, con la vittoria in rimonta nello spareggio Champions contro la Lazio che ha sancito il ritorno dell’Inter nella massima competizione europea dopo un’assenza durata ben sette anni.

Con la speranza che questo ritorno si confermi duraturo, in questo speciale ripercorreremo le cinque tappe secondo noi più decisive di questa annata da “pazza Inter”, ovvero le cinque partite che per un motivo o per un altro abbiamo ritenuto più decisive e memorabili al fine del raggiungimento del tanto agognato quarto posto.

– ROMA-INTER 1-3 (26.08.2017, 2^ GIORNATA)

Il primo grande appuntamento della stagione, contro una Roma che, seppur ancora in fase di rodaggio, aveva promesso all’Olimpico una grande prestazione per mandare un messaggio a tutta la Serie A. La partita in cui Spalletti faceva per la prima volta ritorno in quello stadio da avversario dopo un anno in cui era stato messo al centro di furiose polemiche per lo scarso utilizzo di Totti, nonostante la conquista del secondo posto e del record di punti in campionato.

Siamo sicuri che nella testa del tecnico toscano ci fosse un grande desiderio di rivincita, e i suoi ragazzi lo hanno accontentato: nonostante il gol di Dzeko a soli 15 minuti dall’inizio e i legni colpiti dai giocatori dagli altri giocatori della Roma, la squadra è riuscita a rimanere in partita per tutti i 90 minuti, senza crollare nel suo momento peggiore, per poi ribaltare il risultato con un sonoro 3 a 1 conquistato con la doppietta di Icardi ed il gol allo scadere di Matias Vecino (che a questo punto supponiamo ci abbia preso un certo gusto a segnare certi gol all’Olimpico).

Una vittoria dunque che ha rappresentato il coronamento di un pre-campionato svolto nel migliore dei modi e che ha confermato, anche nella testa dei giocatori, la sensazione di potersela giocare fino alla fine contro chiunque, dopo il 3 a 0 alla Fiorentina nella prima di campionato che aveva lasciato ben sperare tutti.

– NAPOLI-INTER 0-0 (21.10.2017, 9^ GIORNATA)

Il match del San Paolo si presentava come il banco di prova definitivo per capire le intenzioni dell’Inter, che arrivava a questa nona giornata con un bottino di sette vittorie e un pareggio, ultima di queste vittorie quella per 3 a 2 nel derby contro il Milan. Il Napoli, dal canto suo, le precedenti otto partite le aveva tutte vinte, dando una dimostrazione di qualità e determinazione che in quel momento la rendeva la favorita per lo scudetto al pari della Juventus.

Per quanto questa partita non abbia regalato lo stesso spettacolo a livello di gol e occasioni pesanti (che comunque ci sono state) rispetto alla partita contro la Roma, il risultato finale potrebbe a tutti gli effetti essere considerato addirittura più importante. L’Inter ha infatti fatto quella che potremmo considerare la sua migliore partita a livello difensivo di tutto il campionato, riuscendo a mantenere la propria rete inviolata in trasferta contro una squadra che fino a quel momento aveva segnato 26 gol in 8 partite (in media più di tre a partita). Molto spazio anche alle prestazioni individuali, con le parate decisive di Handanovic e uno Skriniar insuperabile negli uno contro uno che era stato capace di fermare a più riprese due giocatori imprendibili in questo tipo di situazione per la maggior parte dei difensori come Insigne e Mertens.

Una sconfitta in questo frangente avrebbe rischiato di far smettere di funzionare qualcosa nella testa dei giocatori, che invece sono usciti dal San Paolo ancora più convinti e fiduciosi nei propri mezzi; e questa fiducia sarebbe poi stata decisiva per rialzarsi nel momento peggiore della stagione, quando, effettivamente, qualcosa nella testa dei giocatori aveva smesso di funzionare.

SAMPDORIA-INTER 0-5 (18.03.2018, 29^ GIORNATA)

Arrivati a questo punto, la stagione dell’Inter navigava nell’incertezza: nonostante la flebile ripresa dell’ultimo mese, la squadra sembrava ancora prigioniera in quel tunnel mentale che si era innescato dopo la prima due sconfitte stagionali (arrivate una in fila all’altra) e i successivi cinque pareggi consecutivi. Pareggi a cui era seguito un periodo altalenante (due vittorie e altrettante sconfitte), interrotto da un altro 0 a 0 contro il Napoli (in una partita molto simile a quella dell’andata) in cui si era visto per la prima volta il nuovo modulo con Brozovic e Gagliardini sulla mediana, Cancelo insostituibile sul laterale basso destro e Rafinha a giocare tra le linee sulla trequarti.

Il pareggio contro il Napoli, in piena corsa scudetto contro la Juve, aveva già cominciato a lasciare ben sperare, ma serviva la conferma definitiva per riacquistare la fiducia necessaria a non lasciarsi sfuggire la corsa Champions dell’ultimo mese e mezzo di campionato, a cui l’Inter era riuscita a rimanere aggrappata con un po’ di fortuna. La fiducia è quindi arrivata nel migliore dei modi possibili, con un sorprendente 5 a 0 in casa della Sampdoria che, nel proprio stadio, era riuscita a fermare molte big e a vincere contro Juve e Milan.

Il gol di Perisic seguito dal poker di Icardi hanno messo al sicuro i tre punti e coronato una prestazione perfetta a livello di squadra, innestando la fiducia necessaria per affrontare il successivo rush finale nel migliore dei modi.

– INTER-JUVE 2-3 (28.04.2018, 35^ GIORNATA)

Di una partita del genere c’è davvero poco da dire: a detta di molti è stata la partita più emozionante di questa Serie A, sia per i tifosi interessati che per quelli neutrali. Le due squadre, rivali da sempre, si giocavano il tutto per tutto in una partita incredibilmente decisiva per il raggiungimento dei rispettivi obiettivi davanti a un San Siro da tutto esaurito a pochissime giornate dalla fine del campionato; una partita dalla tensione altissima, in cui, anche per la presenza di questo contesto, è finito per succedere di tutto.

Il gol di Douglas Costa a pochi minuti dall’inizio, l’espulsione di Vecino, l’eroica rimonta dell’Inter rimasta in dieci ma spinta da un pubblico straordinario, l’atmosfera ulteriormente infiammata dagli errori di Orsato, il momento in cui la Juve ha ribaltato di nuovo tutto cancellando quanto di positivo era stato fatto dagli undici di Spalletti con così tanta fatica, per arrivare a una sconfitta che rischiava di essere la pietra tombale sopra il sogno Champions dell’Inter.

Siamo sicuri che questa partita verrà ricordata per molti anni, con il grande rammarico per una squadra che alla fine ha raccolto meno di quanto avesse meritato anche a causa di decisioni arbitrali capaci di far tornare la mente a certi infami precedenti. Nonostante il risultato avverso questa partita entrerà nel cuore di una tifoseria abituata a rimanere fedele anche nei momenti peggiori contro tutto e tutti fiduciosa nel fatto che quando arriverà il momento di gioire sarà ancora più bello.

– LAZIO-INTER 2-3 (20.05.2018, 38^ GIORNATA)

Lazio-Inter sarebbe stato quel momento di gioire. Le ultime giornate erano state caratterizzate da un’atmosfera quasi surreale, con la Lazio che prima aveva bruciato il vantaggio di quattro punti pareggiando con l’Atalanta e poi non era riuscita ad approfittare della sconfitta senza senso dell’Inter contro un Sassuolo già salvo e senza pretese (che aveva molto del sapore di quel 5 maggio 2002 ormai entrato nella storia) non riuscendo ad andare ancora una volta oltre il pareggio in casa del Crotone. Quella dell’Olimpico sarebbe quindi stato un vero e proprio spareggio decisivo tra le due squadre che si stavano giocando l’ultimo posto utile per la qualificazione in Champions League, in una partita da tutto per tutto che, in pieno stile Inter, non poteva che cominciare nel peggiore dei modi.

La Lazio è stata infatti a larghi tratti dominante per i primi 60 minuti, andando in vantaggio praticamente al via grazie al tiro di Marusic condizionato dalla deviazione sfortunata di Perisic. Dopo questo gol l’Inter aveva cominciato a soffrire ancora di più il gioco della Lazio, senza trovare gli spunti offensivi necessari per riagguantare il risultato e rischiando addirittura di andare sotto di due gol. Il pareggio è arrivato forse nel momento più inaspettato, con D’Ambrosio che è riuscito a dare la zampata vincente sugli sviluppi di un calcio d’angolo rocambolesco, ma nonostante questo la Lazio è riuscita a non perdere la presa sulla partita tornando in vantaggio con Felipe Anderson sul finire del primo tempo.

Il secondo tempo ha poi seguito per larghi tratti lo stesso copione del primo, fino ad arrivare a quei tre minuti capaci di ribaltare il corso di una stagione che hanno fatto impazzire i tifosi nerazzurri di tutto il mondo. Il gol di Icardi su rigore e il colpo di testa di Vecino hanno regalato all’Inter una rimonta quasi insperata, per una squadra che ha tenuto fede al soprannome di ‘pazza Inter’ nel modo migliore possibile per i suoi sostenitori. La resistenza degli ultimi minuti di gara ha quindi portato a un fischio finale che ha fatto esplodere giocatori e staff in una lunga serie di festeggiamenti che manifestano alla perfezione l’unità di intenti che Spalletti è riuscito a creare per portare una rosa nel suo complesso forse non all’altezza delle concorrenti ad un risultato che per molti motivi è più importante che mai. Dopo anni di fallimenti e delusioni l’Inter torna in Champions nel modo più pazzo possibile, e finalmente lo possiamo dire tutti insieme: Inter is here.

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