19 Luglio 2014

INTERISTI ON THE ROAD – Il misterioso Alvaro Pereira

di Bartoloni Riccardo

Si era presentato in nerazzurro affermando “so tutto dell’Inter“, snocciolando date e aneddoti della storia del club, ma la sua esperienza milanese non sarà sicuramente ricordata positivamente per le sue prestazioni sul campo. El Palito, infatti, chiamato in questo modo per via della sua magrezza giovanile, non è mai riuscito ad esprimere quelle qualità mostrate precedentemente con il Porto e con la nazionale uruguayana. Nell’agosto del 2012 il club lusitano non voleva proprio privarsi del terzino sinistro e soltanto la perseveranza di Moratti e Branca riuscirono a trascinarlo a San Siro.

La stagione e mezza trascorsa con la maglia dell’Inter ha permesso a Pereira di scendere 47 volte in campo, incorniciando il tutto da una sola rete: ben poco per un terzino che veniva descritto con il fiuto del gol e che non doveva far rimpiangere Maicon. Queste imprese nerazzurre, senza nessuna gloria,  gli hanno permesso di aggiudicarsi il “calciobidone jolly 2013” indetto dal Guerin Sportivo e tanti impietosi fischi del pubblico.

Un’avventura che si prospettava sicuramente più entusiasmante terminata con un innocuo prestito in Brasile, al San Paolo, con scadenza fissata addirittura al 2015. E come volevasi dimostrare, con i brasiliani il giocatore sembra essersi ritrovato dopo due anni di letargo, venendo subito eletto miglior terzino sinistro  del campionato (riconoscimento che pochi anni prima era stato conferito a Ciceiro Moreira Jonathan per la fascia opposta), nonostante un autogol segnato al suo esordio. Anche con la Nazionale uruguayana Pereira è sempre riuscito ad esprimere al meglio le sue qualità, unendo attaccamento alla maglia del suo paese alla sua riconosciuta rapidità, risultando spesso utile anche in fase realizzativa. Da ricordare infatti durante il mondiale carioca la sua volontà di tornare in campo subito dopo una spaventosa botta alla testa durante Uruguay-Inghilterra, nonostante il parere contrario del medico della squadra, che ne aveva chiesto la sostituzione.

Un giocatore dalle buone potenzialità, capace di non azzeccare mai un cross o di azzeccarli tutti, alla continua ricerca di continuità che gli permetterebbe di identificarsi come discreto. Ora manca ancora una stagione in Brasile alla scadenza del prestito, e vedremo se la società nerazzurra tornerà clamorosamente a puntare sul Palito anche per il 2015.