11 Marzo 2012

FOCUS – Inter: cinque cose da fare (e non) con il Marsiglia

Una stagione da dimenticare, salviamo il salvabile, abbiamo cominciato male ma vedi poi com’è finita, è andata male ma poteva andare peggio, chi se lo sarebbe mai aspettato ecc., spesso tra un epilogo e l’altro c’è una linea sottilissima, tracciata da un episodio, una scelta, una scossa. Ci sono stagioni dove la conclusione si disegna ben prima della chiusura ufficiale dei giochi, dove le sentenze del campo piombano come macigni su ogni velleità di speranza, rendendo quasi un’agonia il portare a termine un qualcosa. La stagione nerazzurra è ad un bivio: da un lato una situazione in campionato non compromessa ma assai difficoltosa, con un terzo posto lontano e molto, forse troppo, conteso, dall’altro una qualificazione da riportare con le unghie e con i denti a sè, come in un tiro alla fune dai mille brividi. Ritrovare una vittoria e un nuovo spirito a pochi giorni dal dentro o fuori di San Siro rappresenta una premessa indispensabile per saldare la speranza in una base quanto meno solida, infatti vincere aiuta a vincere e quando risenti il gusto dolce della vittoria dopo aver assaporato l’amaro delle sconfitte per troppo tempo, ti fai la bocca, e senti che è tutto un altro mondo. La sconfitta di Marsiglia crea rabbia e anche incredulità se si pensa a quando e come è maturata, ma deve rimanere una parentesi chiusa, semmai uno stimolo per dimostrare la non veridicità di quel risultato, per ribadire sul campo che una vera squadra che aspira a obiettivi importanti anche se fa un passo indietro è talmente forte da farne come risposta due in avanti, rendendo l’episodio negativo soltanto un piacevole ricordo.

Ma quali dovrebbero essere dunque le cinque cose da fare e le cinque cose da non fare martedì sera per cercare di ottenere la qualificazione ai quarti?

Cosa non fare

1) SOTTOVALUTARE IL MARSIGLIA – I discorsi sull’avversario contano poco, il filotto di sconfitte conferma la non irresistibilità della squadra di Deschamps, ma la musichetta della Champions innesca meccanismi irrazionali e in questo senso Apoel docet.

2) REGALARE UN TEMPO ALL’AVVERSARIO – Partire contratti, tesi, con le paure che troppe volte hanno accompagnato i giocatori in questa stagione. Disputare un primo tempo non all’altezza renderebbe la corsa alla rimonta sempre più frenetica e quindi confusa.

3) ESPORSI TROPPO AL CONTROPIEDE AVVERSARIO – Si deve fare la partita e questo è fuor di dubbio, ma prendere un gol in contropiede significherebbe dare una mazzata alle proprie ambizioni, quindi è necessario attaccare, ma con intelligenza.  Si deve rimontare un gol, difficile ma le cose impossibili sono altre…

4) STRAVOLGERE LA FORMAZIONE – Non è il momento di fare esperimenti, Poli ha dimostrato di essere importante nell’Inter del presente, il suo dinamismo e la sua voglia sono imprescindibili, per il resto si giocheranno gli altri due posti Stankovic, Cambiasso e Zanetti, a seconda della posizione di quest’ultimo.

5) AVERE PAURA – Di rispetto sono degni tutte le squadre, di paura nessuna, se non si è in grado di battere il Marsiglia non ci si merita di stare in Champions, equazione semplice e quanto mai scontata.

Cosa fare

1) IMPRIMERE IL PROPRIO RITMO – Per rimontare un gol bisogna necessariamente partire forte, mantenendo lucidità e sangue freddo ma pressando a tutto campo facendo sentire la propria presenza, la propria voglia di fare la partita, dall’inizio alla fine.

2) CONCRETIZZARE IL PIU’ POSSIBILE – Nota dolente, potremmo dire, in un’Inter troppo spesso a corto di gol. Stavolta si dovrà sbagliare il meno possibile, perchè più passa il tempo e più si rischia di fare le cose male, quindi andare a segno alle prime occasioni può dare quel morale giusto affinchè si concretizzi la rimonta. Sarà necessario lavorare di squadra, lasciando da parte egoismi inutili e deleteri.

3) TROVARE LA GIUSTA DISTANZA TRA I REPARTI – Le disattenzioni si pagano troppo spesso in casa Inter in questo periodo, una squadra sfilacciata è molto più propensa a prendere gol rispetto ad una squadra attenta e con la giusta distanza tra reparti. Grande attenzione difensiva, centrocampo che copre e che si inserisce, Sneijder da servire il più possibile perchè se l’olandese gira, l’Inter è tutt’altra cosa e a Verona ne abbiamo avuto conferma.

4) RIEMPIRE LO STADIO – Si gioca a San Siro e i tifosi giocano un ruolo fondamentale in una partita, se è vero che nel calcio, come in tutti gli sport, contano molto testa e motivazioni. Un pubblico numeroso e caloroso dal primo all’ultimo minuto, che non smetta di crederci mai, può essere la vera arma in più di questa Inter.  Quindi tutto allo stadio per sostenere i propri gladiatori, che in passato hanno affrontato belve ben più feroci ma che nella situazione attuale individuano nel Marsiglia l’ostacolo più grande che ci si possa trovare davanti.

5) RICORDARSI DI ESSERE L’INTER – Se è vero che non bisogna fare l’errore di sottovalutare l’avversario e se è comunque importante ricordarsi il periodo storico di difficoltà che si sta attraversando, non si può prescindere dal fatto che l’Inter è una squadra che fino a poco tempo fa faceva man bassa in Italia e in Europa e dal ritrovare dunque l’orgoglio che può portare lontano.