11 Febbraio 2021

ESCLUSIVA – Molfetta: “Conte abbia il coraggio di cambiare, io credo allo scudetto. Ibra? Non mi dispiacerebbe lottare con lui”

L'ex taekwondoka italiano è un grande tifoso dell'Inter

Carlo Molfetta (@Getty Images)

L’INTERVISTA

Intervenuto a sorpresa nella consueta diretta di Passione Inter questo pomeriggio a partire dalle 19.00, Carlo Molfetta – campione olimpico di taekwondo alle Olimpiadi di Londra 2012 – ha fatto emergere tutto il tifoso nerazzurro che si cela in lui. Visibilmente deluso dall’eliminazione dalla Coppa Italia per la rinuncia quasi a vincere da parte della formazione di Antonio Conte, l’attuale team manager della Nazionale Italiana di Taekwondo ha comunque ribadito di credere fortemente alla vittoria dello scudetto, a patto che qualcosa da qui in avanti possa comunque cambiare. Ecco le sue parole nel corso della lunga chiacchierata ai nostri microfoni in esclusiva:

CARRIERA DA DIRIGENTE – “Lavorare in questo momento è un po’ surreale, viviamo quasi alla giornata con tanti cambiamenti. Il problema sono le competizioni, a livello internazionale non c’è possibilità di fare competizioni. Speriamo di poter fare le Olimpiadi quest’anno, siamo piuttosto ottimisti e il CIO ha già emanato delle linee guida, ma se non vediamo ormai non crediamo”. 

TIFOSO INTERISTA – “Io posso dire di essere interista dalla nascita. Mio nonno era un grande interista e già a tre anni vedevo tovaglie e accappatoi dell’Inter, vedi sempre una cosa e poi te ne innamori. Mio padre del calcio non è stato un grande appassionato se non del Lecce, quindi mio nonno mi ha preso sotto la sua ala protettrice e sono diventato un grande tifoso interista”.

COPPA ITALIA – “Mi rode aver perso contro la Juventus. Quest’anno nelle partite cruciali abbiamo sempre fatto 0-0: Shakhtar, Udinese e Juventus. Io credo che sicuramente parte degli errori siano dei giocatori che non riescono a gestire la pressione, però alcune cose chiaramente le deve mettere a posto Conte. Non è possibile che un allenatore che prende sei volte il secondo tecnico per ingaggio della Serie A non riesca a cambiare modulo. Un allenatore così come un calciatore deve essere malleabile. Noi una partita come quella fatta con la Juve, Mourinho si sarebbe portato dieci attaccante della Primavera e in caso estremo avrebbe giocato con nove attaccanti. Uscire dalla coppa con uno 0-0 è come perdere per 3-0, perché non ci hai provato. Mettere Kolarov non ha senso, piuttosto avrei messo Ranocchia come attaccante, ma ci provo. Abbiamo fatto tre partite con la Juve, abbiamo fatto 3 gol e ne abbiamo subiti 2, ma questo gap non c’è assolutamente. Sia perché loro sono scesi, ma anche perché noi siamo saliti. Pirlo è stato intelligente, ha fatto catenaccio all’italiana”.

DOPPIA ELIMINAZIONE – “Conta l’esperienza, fino alla scorsa stagione per tanti ragazzi era la prima volta in Champions League. Ma va detto che la rosa del Milan è nettamente inferiore, solo che probabilmente quanto sta facendo Ibrahimovic al Milan è molto di più di ciò che sta facendo Conte all’Inter perché sta facendo crescere tutti i ragazzi. Non stiamo portando nessuno dalla Primavera su, eppure oggi abbiamo vinto con la Roma e non mi sembra che abbiamo una Primavera scarsa. Handanovic non è mai stato cambiato, ma Radu non mi sembra un incapace. Conte dà fiducia ai suoi prediletti, ha il suo circolo e utilizza sempre quelli. Invece ogni giocatore dovrebbe sentirsi unico, evidentemente lui questa cosa non è in grado di trasmetterla. Non ci possiamo permettere di avere solo Lukaku davanti, se non abbiamo preso nessuno dobbiamo pescare dalla Primavera. Esposito non doveva andar via, bisognava imporsi. E’ una squadra che sta lottando per lo scudetto, così non si può restare”.

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