3 Ottobre 2011

Moratti: “C’è malumore ma nessun rancore”

  Inter.it riporta la versione integrale di quanto dichiarato da Massimo Moratti, intervistato davanti agli uffici della Saras: Il designatore della serie A, Stefano Braschi, ha detto che Gianluca Rocchi ha fatto una prestazione sotto tono, ma come può capitare anche agli atleti. Come prende questo giudizio?Ho letto tutta la dichiarazione di Braschi. È stata una dichiarazione di buon senso cercando di calmare le acque, ma nessuno ha intenzione di fare chissà che cosa. Certamente il malumore viene a fine partita e rimane per quello che possa essere stata una partita a nostro modo di vedere un po’ falsata da questa situazione. Ma non rimane rancore per questo nè desiderio di fare chissà che cosa. Rimane sempre il senso di responsabilità di tutti, nostro, ma anche da parte della Federazione di fare molta attenzione perché quella poteva essere una partita bellissima e invece non lo è stata“. Sta crescendo nel popolo nerazzurro e forse nella società la sensazione che il “palazzo” voglia fare un po’ pagare lo scudetto del 2006. Lei che cosa ne pensa?Non credo, spero proprio di no. Sarebbe una cosa infantile come reazione, no, non penso proprio. L’anno scorso abbiamo visto un campionato che pur essendo stato vinto dal Milan, alla fine mi ha portato a dire che gli arbitri fossero stati veramente bravi. Spero alla fine di questa stagione di poter dire la stessa cosa. Non voglio minimamente andare a fare ragionamenti di quel genere. Non ci sono i presupposti per il momento di pensare una cosa del genere“. Si aspetta delle maxi squalifiche da parte del Giudice Sportivo per quello accaduto nello spogliatoio e nel tunnel nell’intervallo di Inter-Napoli?Questo dipenderà da loro, spero di no“. Si aspetta di essere deferito?Può darsi non lo so“. Posto che almeno ufficialmente la ricusazione non esiste, quale tipo di provvedimento si aspetta che prenda Braschi?Lo so anche io che non esiste. Quello è un modo di dire, faranno quello che riusciranno a fare. In questi casi qui ci vuole buon senso e penso che lo sapranno usare, come spero anche noi“. Francesco Littera