16 Febbraio 2020

OCCHI SULL’AVVERSARIO – Il sogno scudetto, la difesa bunker ed Immobile a caccia di record: la Lazio in cinque punti

Questa sera all'Olimpico la sfida con i biancocelesti che può dire molto in ottica tricolore

Lo scontro diretto che non t’aspetti: Lazio ed Inter saranno di fronte questa sera allo stadio Olimpico in una sfida che potrebbe dire molto sulle ambizioni tricolore di entrambe le squadre. Importantissimo non sbagliare e non lasciare punti per strada, per non perdere ulteriore terreno dalla Juventus impegnata nel pomeriggio con il Brescia. Di seguito la presentazione dei biancocelesti in cinque punti.

STATO DI FORMA

Ci sarebbe poco da dire sull’attuale stato di forma della squadra biancoceleste, ormai una locomotiva che viaggia a ritmi folli da settimane e che pare non avere alcuna intenzione di fermarsi. Gli uomini allenati da Simone Inzaghi hanno infatti inalenato una lunga serie di vittorie consecutive che ha proiettato il club a pieno nella lotta per quel tricolore che in quella sponda della capitale manca da ormai vent’anni.

E pensare che ad inizio stagione la squadra biancoceleste qualche difficoltà l’ha incontrata, subendo sconfitte pesanti (come contro la Spal) e mostrando limiti che hanno fatto pensare anche ad un possibile cambio in panchina. La squadra capitolina, però, ha saputo rialzarsi nella maniera migliore: i numeri lo dimostrano, dato che l’ultima sconfitta in campionato risale esattamente ad un girone fa, ovvero alla partita di andata contro l’Inter.

A partire dalla fine di ottobre, poi, è cominciata una lunga serie di successi interrotti solo dal pareggio nel derby con la Roma e da quello nel recupero con l’Hellas Verona. Risultati che non hanno ridimensionato le ambizioni di una squadra proiettatasi con forza nei piani alti della graduatoria.

Nel mezzo, a dare ulteriore morale, la vittoria in Supercoppa contro la Juventus, che ha arricchito la bacheca con un altro trofeo.  

IMMOBILE, BOMBER DA RECORD

Se i numeri stagionali della Lazio sono quelli sovradescritti, molto è dovuto anche al rendimento del suo centravanti. Ciro Immobile, infatti, è ormai lanciatissimo verso la vittoria del titolo di capocannoniere della Serie A, ed ora punta dritto ad un altro obiettivo. Nel mirino, infatti, c’è il record di reti realizzato poche stagioni fa da Gonzalo Higuain, nell’ultima stagione del giocatore con addosso la maglia del Napoli, prima del discusso trasferimento estivo che l’ha portato nei rivali della Juventus.

Nella sua magica annata con la maglia azzurra, il Pipita si è fermato a quota 36 gol, in una stagione conclusa nel modo più poetico possibile, con una tripletta nell’ultima giornata con il Frosinone che gli ha permesso di sfondare il record con una prestazione più che maiuscola. Attualmente l’attaccante della Nazionale è a quota 25: gli restano quindici partite per bucare la porta avversaria altre dodici volte, ed il suo nome potrà entrare di diritto nell’olimpo del calcio italiano, facendo decadere dopo pochissimo tempo il record siglato dall’attuale attaccante della Juventus.

Contestualmente, però, il numero diciassette biancoceleste deve guardarsi anche dal ritorno di Cristiano Ronaldo, che lo tallona in seconda posizione nella classifica marcatori a quota 20 gol. Il portoghese non è abituato ad arrivare dietro altri giocatori, e vuol continuare il suo momento positivo per provare a scavalcare l’attaccante azzurro.

LA SORPRESA NELLA LOTTA SCUDETTO

I risultati del quale abbiamo ampiamente parlato pongono senza dubbio la formazione biancoceleste in una posizione nuova, quella di seria pretendente alla lotta per lo scudetto. Perché ormai non si può più parlare di un cosiddetto momentum, né ci si può riferire alla Lazio come ad una formazione semplicemente in salute: chi si aspettava che gli uomini di Inzaghi alla lunga non avrebbero resistito alle pressioni date dalla lotta al vertice, almeno per il momento, è stato smentito dalla continuità di rendimento di Immobile e compagni.

La domanda che ormai da tempo tifosi ed addetti ai lavori, dunque, è la stessa: può la Lazio resistere sino alla fine, lottando con Juventus ed Inter per il resto della stagione? Leggere la sfera di cristallo è impossibile, ma gli ultimi mesi fanno pensare ad una risposta affermativa. I biancocelesti infatti giocano sul velluto, mantengono altissimi livelli di fiducia e mostrano un’intesa dovuta alle tantissime partite disputate insieme dai calciatori della capitale.

Probabilmente la fragilità della squadra è data dalla mancanza di alternative, dato che girandosi verso la panchina Inzaghi non sempre trova ricambi all’altezza dei titolari. Limite emerso anche nello scorso recupero contro l’Hellas Verona, quando la Lazio ha dovuto lasciare per strada due punti, probabilmente anche a causa delle tre partite disputate in pochi giorni.

LA DIFESA È UN BUNKER

Guardando la classifica relativa alle reti segnate, probabilmente ci si aspetterebbe una partita ricca di gol. All’Olimpico, infatti, si affronteranno il secondo ed il terzo miglior attacco del campionato (rispettivamente i biancocelesti con 53 marcature ed i nerazzurri con 48), dietro solamente all’Atalanta che viaggia a ritmi folli a quota 61.

A fare da contraltare, però, ci sono i dati relativi alla fase difensiva, che vedono Inter e Lazio al comando anche in questa particolare graduatoria. Sono solamente 20, infatti, le reti subite da entrambe le squadre: i rispettivi attacchi dovranno faticare non poco per bucare Daniele Padelli e Thomas Strakosha. I capitolini sono primi anche considerando la differenza reti al comando, davanti ad Atalanta (che paga le 31 reti subite) ed agli uomini di Antonio Conte. Solo quarta la capolista Juventus, che rispetto alle due squadre che si affronteranno stasera ha sia incassato più gol, sia segnato meno.

OCCHIO AL CENTROCAMPO, BRILLANO LUIS ALBERTO E MILINKOVIC

Che le mani di Daniele Padelli fossero un po’ arruginite l’ha dimostrato il derby di domenica scorsa, quando il secondo portiere nerazzurro non è stato certo impeccabile in occasione dei due gol segnati dal Milan. L’estremo difensore della formazione di Antonio Conte dovrà prestare molta attenzione, perché a centrocampo la Lazio vanta una buona batteria di tiratori, in cui spiccano Sergej Milinkovic-Savic Luis Alberto.

Per poter trattenere il serbo nella capitale, Claudio Lotito in estate ha rifiutato i ricchi assegni messi sul tavolo dal Manchester United. Visti i risultati, sembra proprio che il presidente laziale abbia fatto la scelta giusta, dato che Milinkovic-Savic sta trascinando la sua squadra a suon di prestazioni notevoli, abbinando una dirompente fisicità ad una qualità sopraffina, che gli ha permesso di realizzare tre reti e cinque assist.

Lo stesso si può dire dello spagnolo, che mantiene una costanza di rendimento a livelli altissimi ormai dall’inizio di questo campionato. Il suo contributo non si vede solo dal punta di vista realizzativo, dove pure è stato utile con tre reti e quattro assist, ma soprattutto in fase di costruzione della manovra.