9 Giugno 2020

Marotta: “Lautaro? Spero che il Barça non paghi la clausola. Cavani lontano, Tonali più abbordabile. Su Nainggolan e Zaniolo…”

L'amministratore delegato dell'Inter interviene sul tema calciomercato

Confessa tutto Beppe Marotta nell’intervista rilasciata questa mattina sulle pagine de La Gazzetta dello Sport. L’amministratore delegato dell’Inter, dallo sfogo su alcune dinamiche da rivedere nella governance della Serie A al tema mercato pronto ad infuocarsi nelle prossime settimane, cerca di fare chiarezza; a partire dall’argomento che in questo momento sta più a cuore dei tifosi nerazzurri: “Non c’è la volontà della proprietà di vendere Lautaro: è giovane, ha il futuro dalla sua ed è un elemento funzionale per Conte. Poi, certo, c’è una clausola…”.

Cosa vuole dire? Che dopo il 7 luglio cambiano i ragionamenti?
“Non so cosa pensi il Barcellona, magari avranno anche delle alternative… Io spero che non paghino la clausola. E in caso di addio, al posto di Lautaro arriverà un giocatore di grande peso”.

L’Inter farà un colpo economicamente importante come quello che è stato Lukaku un’estate fa?
“È quel che dicevo prima: se parte Lautaro, arriverà un top player. Ma in questo mercato, a livello europeo la vera difficoltà non sarà dover comprare, ma riuscire a vendere. Non abbiamo fretta: capisco la voglia di nomi, ma bisogna aspettare che le stagioni si concludano e i club siano in grado di fare i programmi futuri. Una cosa mi sento di dire, in linea generale: operazioni in stile Neymar, in cui una squadra va e porta via un calciatore ad un’altra, non si vedranno più per molti anni”.

Facciamo noi qualche nome: Cavani.
“È una delle opportunità, è oggetto di monitoraggio essendo un calciatore in scadenza. Ma non abbiamo approfondito la questione: in questo momento è piuttosto lontano dall’Inter”.

Con lei il club ha sposato la linea italiana: un anno fa Sensi e Barella, ora l’inseguimento a Tonali e Chiesa.
“Non nascondo che siano due talenti. Per Chiesa la Fiorentina ha aspettative economiche elevate, ecco perché oggi non abbiamo avviato un confronto con loro”.

Commisso chiede 70 milioni?
“Forse anche di più…”.

E Tonali?
“È più abbordabile, un’operazione che si può costruire in maniera migliore. Ed è un ragazzo che è ancora in fase di crescita”.

Zaniolo può tornare all’Inter?
“Richiede un investimento elevatissimo, non ci sono le condizioni economiche per affrontare il discorso”.

Ma sul mercato non avete guadagnato un po’ di vantaggio sulle rivali, con la cessione di Icardi?
“Siamo stati bravi, era un’operazione molto difficile, abbiamo portato a casa l’obiettivo favoriti da una scadenza fissata, quella del riscatto”.

Cinquanta milioni più otto di bonus: non sono pochi, ripensando all’Icardi prima dell’esplosione del caso?
“Le operazioni di mercato vanno contestualizzate. Questa è stata definita in un periodo difficile, dal punto di vista finanziario. Inutile pensare a ieri, neppure al domani: l’accordo ci soddisfa oggi. Avevamo fatto una scelta progettuale anche tecnicamente, un anno fa, l’abbiamo rispettata ora”.

Con Nainggolan, invece, la storia può cambiare?
“Non vogliamo svalutarlo. Rientrerà dal prestito, poi faremo delle valutazioni. Non c’è fretta di decidere”.

L’Inter di domani sarà costruita intorno a Eriksen?
“Il danese è un gioiello, un grande giocatore. Conte è il direttore d’orchestra, è lui che deve creare il giusto equilibrio tattico. Questi due mesi sono indicativi per conoscersi meglio: vale per il calciatore, vale anche per Conte”.

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