11 Ottobre 2017

Collovati: “Derby? Lo vince chi è favorito. Nazionale? Ventura promosso solo se si qualifica”

Le parole dell'ex calciatore di Inter e Milan sul derby di domenica

Fulvio Collovati, ex calciatore di Inter e Milan, ha parlato a TMW Radio nel corso della trasmissione ‘Due in Fuorigioco‘. L’ex campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1982, si è soffermato sul derby di Milano che si giocherà domenica. Ecco le sue parole: “Ricordo alcuni derby memorabili. Quando giochi undici anni nella stessa città, con due squadre diverse, ci può stare che prima o poi incontri un avversario più forte. Ora sono evidentemente più sereno, ma allora mi arrabbiavo. È normale che con il tempo qualcuno ti superi in prestazioni. Quando una squadra gioca bene, non capisco perché deve cambiare. Va bene l’ansia di voler dimostrare subito qualcosa, ma l’anno scorso il Milan ha vinto un titolo con giocatori determinanti come Suso e Bonaventura. La fame del cambiamento li ha relegati in panchina. Bisognerebbe invece tornare alle origini. Ricordo che, l’anno scorso, lo spagnolo mise in difficoltà la Juventus praticamente da solo. È chiaro che il derby esula da ogni pronostico, ma il centrocampo rossonero, al di là delle disattenzioni difensive, è il vero punto debole della squadra”.

Tutti gli allenatori non sopportano l’idea che un presidente debba intromettersi su questioni tecnico-tattiche. Vincenzo ha risposto con intelligenza e savoir-faire. Non avrebbe potuto fare altrimenti. Poi però entrano in gioco i novanta e, in quei minuti, Montella deve vincere e recuperare i consensi da parte della dirigenza. Se dovesse perdere e male sarebbe molto in bilico. I rinnovi esistono solo sulla carta. Questo conta, ma fino a un certo punto. Ad oggi non so se sarà l’allenatore del futuro. Lo diranno solo i risultati che al momento lo hanno messo in una posizione scomoda. Ripeto: la formazione funzionava e invece è stata stravolta. Servono meno acquisti e calciatori di qualità. In questo Berlusconi ha ragione”.

Vince chi è favorito. Non sono d’accordo con chi sostiene il contrario. Se parti con i favori del pronostico significa che sei il più forte. L’aspetto psicologico certamente incide, laddove ormai tutti gli allenatori sono tatticamente preparati. In questo tipo di partite entrano in gioco l’ansia, l’episodio, l’equilibrio, l’esperienza, il gesto tecnico. Il filo è sottilissimo: le squadre, sotto il profilo del gioco e della qualità individuale, sono sullo stesso piano. Ventura promosso? Lo sarà se andrà ai mondiali e non è scontato. Poi se farà bene in Russia. Il ct si è detto positivo, quindi mi auguro che l’Italia risponderà allo stesso modo. Le prospettive sono poco positive, ma sappiamo bene che in questi casi alla fine ci esaltiamo. Le ultime prestazioni che ho visto però sono disarmanti”.

Quanto ottenuto negli ultimi mondiali è frutto di ciò che è stato seminato. Se l’Argentina passa il turno con mille difficoltà, facendo a meno di Higuain, Dybala, Aguero e noi non troviamo neppure un’alternativa a Belotti è evidente che qualcosa non va. Viceversa abbiamo poi difensori in chiara età avanzata. Mettiamoci pure che quattro titolari in campo contro l’Albania non lo sono nelle rispettive squadre di club e il quadro è completo. Prendiamo di buono quello che c’è. Ora pensiamo a qualificarci e guadagnare tempo per recuperare tutti i migliori. Non è detto che al mondiale non diventeremo una mina vagante. Post Ventura? Magari Ancelotti. Carlo ha detto che deciderà dopo il Mondiale, quindi aspettiamo. Ci sarebbe pure Allegri, ma è troppo giovane. Le alternative sono poche”.

Miglior italiano? Credo Insigne. Mi piace molto Belotti, ma in un calcio che vede sempre meno i veri numeri dieci, Lorenzo si avvicina più di tutti. Chi vince Juve-Lazio e Roma-Napoli? I bianconeri e i ragazzi di Sarri porteranno a casa la vittori. Tornerei a giocare a Napoli, perché gioca il miglior calcio, ci si diverte. Anche un difensore con gli azzurri fa sempre qualcosa di più”.

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